Cassese presenta il libro di Giuseppe Pennella: «la burocrazia non è sempre il male». FOTO
Pubblicato in data: 3/12/2014 alle ore:18:23 • Categoria: Cultura •«Non si può prescindere oggi dalla misurazione dell’efficienza della pubblica amministrazione». Lo sottolinea più volte Sabino Cassese, nel corso del confronto di ieri pomeriggio dedicato al volume dell’atripaldese Giuseppe Pennella “Il corpo burocratico amministrativo“, Graus edizioni, presso la sala convegni della Camera di Commercio di Avellino. «Si è sempre creduto che non si potesse effettuare nessuna comparazione, quando si parla di pubblica amministrazione, poiché non esiste un mercato ma non è così. E’ possibile misurare comparando i servizi erogati sul territorio, così come si avverte l’esigenza di introdurre un sistema di incentivazioni o penalizzazioni e sentire costantemente la voce degli utenti per comprendere il loro grado di soddisfazione nei confronti dei servizi». Quindi si sofferma sul difetto di fondo della burocrazia italiana «A prevalere è stata ben presto nell’analisi della macchina amministrativa la cultura francese che privilegiava un’ottica giuridica, ponendo l’accento sui contenziosi con i cittadini, mettendo da parte l’approccio di economisti e esperti di scienze sociali. Ecco perché il libro di Pennella porta una ventata nuova nel campo dello studio della pubblica amministrazione, in un settore che è stato fino ad oggi una prerogativa degli studiosi di diritto». Ribadisce, però, come l’analisi di Pennella non lo convinca in pieno: «Non sono convinto, come sostiene Pennella, che tutte le strutture amministrative siano lente e corrotte, ci sono anche uffici che sono modello di efficienza, penso allo Stato Civile o ad alcuni settori dell’amministrazione scolastica».
Ad ascoltare Cassese in sala tanti atripaldesi presenti: Andrea De Vinco, Federico Alvino, Enzo Aquino, Lello La Sala e tanti altri ancora.
Per il professore Guido Melis evidenzia le contraddizioni di cui soffre la Pubblica Amministrazione «la burocrazia non è sempre il male e bisogna puntare sulla semplificazione amministrativa e l’apertura della burocrazia ad un contesto sovranazionale come quello rappresentato dall’Europa».
Un concetto ribadito dallo stesso Luigi Fiorentino, capo di gabinetto del Ministero degli affari generali: «Bisogna riconoscere che la politica ha fatto ben poco nella direzione di innovare. Dopo i tentativi falliti dei governi Ciampi e Prodi, lo spirito riformatore è stato bloccato, oggi, invece, la riforma dell’apparato amministrativo è tornato ad essere il cuore dell’azione del governo». Sulla stessa linea Domenico Sarno che ha ribadito l’obsolescenza del sistema amministrativo e l’inadeguatezza della politica.
In chiusura le conclusioni sono state affidate proprio all’atripaldese Giuseppe Pennella.
Lascia un commento