Proposta di gemellaggio Atripalda-Gallarate, La Sala (MèL) contesta
Pubblicato in data: 22/2/2010 alle ore:13:13 • Categoria: Merito è Libertà, Politica •A proposito del gemellaggio Gallarate-Atripalda:
Ah!…benedetto di un sindaco (e di un comunicatore copiaeincolla, a mezzo stipendio, ma a completo servizio). Diciamo la verità…a provare ci hanno provato (e magari carità di patria suggerirebbe di non infierire, facendo salve le buone intenzioni), ma con queste letterucce che mandano in giro, proprio non gliene va bene una. Insomma, un sindaco in vena di ‘scoperte’ (delegato ad interim alla…cultura), dopo Alfredo Bonazzi (e sempre per interposta persona) scopre Gallarate.
Eppure la città lombarda gli doveva essere ben nota da almeno quarant’anni, se non altro perché da tanto vi risiede il fratello Antonio (oggi addetto stampa del Lion’s) e che il 12 febbraio, sul quotidiano “La Prealpina” interviene pure sul…tema, e forse proprio per correggere qualche ingenuo svarione di famiglia.
Dunque, nientepopodimeno, (avrebbe detto Ippolisto Parziale), Laurenzano ‘scopre’ “un legame piuttosto stretto” tra Gallarate ed Atripalda, e pertanto propone un incontro “dapprima informale” (e poi chissà…) con il sindaco Nicola Mucci “per discutere e valutare la possibilità di un gemellaggio”.
E allora vediamola questa ‘scoperta’. Nel 1569, per 60.200 ducati il feudo di Atripalda fu acquistato dal finanziere genovese Giacomo Pallavicini Basadonna, il quale appena cinque anni dopo, nel 1564, lo scambiò con il feudo di Gallarate che Domizio Caracciolo, aveva ereditato dal padre Marino (che, a sua volta, lo aveva ricevuto in dono nel 1530 dal Duca di Milano Francesco II Sforza).
Insomma la permuta, per ovvie ragioni logistiche, di un feudo tra il patrizio genovese Basadonna, poco più -sarebbe il caso di spiegare a Laurenzano e a chi per lui- che la razionalizzazione di una rendita finanziaria, un affaruccio…di una volta, debba addirittura evocare origini, storia e tradizioni comuni, appare francamente un po’ troppo: una ingenuità storica, oppure una forzatura da protagonismo.
Una gita a Gallarate (magari in pullman, insieme a familiari, comunicatore e protettore civile…), per carità, va bene, quanto al gemellaggio, invece, con tutta la buona volontà, appare poco più che un’estemporanea stravaganza, senza conseguenze e -speriamo- senza nulla a pretendere.
Certo che tra le mille ed una iniziative possibili per valorizzare la storia cittadina (dal cinquantenario della morte di Leopoldo Cassese, ai rapporti con Sassello, dove si ammirano ancora i resti della ferriera Tripalda…dice niente il nome?, fino, per dire, a Saint-Vincent…e gli spiegherei volentieri perché) e con i guai ben noti (che mettono a rischio utenze e stipendi), pescare dal mazzo…Gallarate è proprio una barzelletta, o l’effetto di un improvviso colpo…di sole.
Il sindaco farebbe bene a chiedere al delegato alla cultura di rimettere prontamente la delega, per chiara e conclamata insufficienza…se non fossero, ahinoi, la stessa persona…
P.S. Quanto fosse estemporanea e stravagante la ‘pensata’ di Laurenzano si legge pure tra le righe di una dichiarazione del sindaco Mucci, pubblicata il 15 febbraio dal quotidiano “La provincia di Varese”:”Probabilmente ci incontreremo per conoscerci e parlarne ma è prematuro dire se andrà in porto”. “Non si sbilancia il primo cittadino dei Due Galli”, commenta il giornalista Andrea Aliverti. E chiosa: “Il richiamo del legame con la comunità avellinese produrrebbe un curioso ed originale gemellaggio, anche se già altri Comuni della zona hanno avviato simili iniziativ e con cittadine del Sud Italia, basti pensare a Cardano o Fagnano Olona, in quei casi però stimolate dalle colonie di immigrati impiantate nella nostra zona. Di certo Gallarate avviò in passato un gemellaggio con una città francese, ormai dimenticato, e probabilmente, sotto la spinta del fermento culturale suscitato negli ultimi anni dai teatri e dal nuovo museo d’arte, potrebbe ambire ad affratellarsi con città più note”.
Capito? Ah! benedetto di un sindaco…
Raffaele La Sala
consigliere comunale
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