Consiglio comunale, il Puc passa con i voti della maggioranza. L’opposizione si spacca sul regolamento Ici
Pubblicato in data: 9/3/2010 alle ore:15:21 • Categoria: Attualità, Politica •Approvate le linee guida del Piano urbanistico comunale e il regolamento per il pagamento dell’imposta ICI in base al reddito.
La relazione sul Puc del consigliere delegato all’urbanistica Luigi Tuccia è passata con i voti della maggioranza e del gruppo Al Centro per Atripalda e l’astensione di Massimiliano Del Mauro, Antonio Iannaccone e Antonio Prezioso. Al momento della votazione assente Raffaele La Sala.
Il secondo argomento all’ordine del giorno riguardante la regolamentazione dell’imposta comunale sugli immobili è passata con i voti della maggioranza, Arturo Iaione e Paolo Spagnuolo. Astenuti Prezioso e il gruppo PDL-ADC che aveva proposto il rinvio della discussione.
Il civico consesso ha visto la presenza anche della dott.ssa Clara Curto che sta sostituendo a scavalco il segretario comunale Antonio Fraire. E il consigliere comunale Nancy Palladino, unica donna del consiglio comunale, ha voluto salutarla formalmente. La discussione è stata aperta dal consigliere delegato all’urbanistica Luigi Tuccia che ha illustrato la relazione sugli indirizzi per la determinazione del Puc. Riqualificazione architettonica – ambientale, tutela del patrimonio storico – architettonico ed elaborazione di norme d’attuazione per la progettazione ex novo nel territorio comunale di Atripalda sono state le linee guida illustrate al civico consesso.
«Voglio ringraziare i dipendenti comunali per l’impegno e l’abnegazione con cui ci hanno aiutato nel trasferimento dei vigili urbani nella sede del Palazzo civico. Hanno compreso le difficoltà che il nostro Ente sta vivendo e i motivi di fondo che ci hanno spinto a questa scelta, ovvero la necessità di riorganizzare in maniera più organica gli uffici comunali e quella di risparmiare da un punto di vista economico», così il primo cittadino Aldo Laurenzano ha aperto i lavori consiliari.
«E’ fondamentale attuare un modello sostenibile che significa progettare una città più vivibile, ove sia dedicato spazio non solo alle attività lavorative e funzionali al mondo dello scambio economico, ma anche alla necessità di scambio emotivo con altri individui», così un passaggio della relazione del consigliere Tuccia. Particolare attenzione è stata posta anche al concetto di partecipazione: «La partecipazione avviene a monte dell’iter di pianificazione che consente la raccolta di tutte le proposte che provengono dagli attori sociali locali. Il coinvolgimento della comunità in questo contesto è fondamentale e di alto profilo per raggiungere gli indirizzi del Puc è indispensabile raggiungere tre obiettivi fondamentali: emergenza ambientale, emergenza storico-architettonica e gestione del territorio», ancora il consigliere Tuccia. Anche il consigliere Palladino ha voluto sottolineare questo concetto: «La sostenibilità di questo Puc si basa anche sulla partecipazione dei cittadini, come è successo con Alvanite, dove i residenti ci hanno lanciato temi e posto domande fondamentali per lo sviluppo delle linee guida».
«La relazione del consigliere Tuccia è stata esaustiva nell’esposizione e nei contenuti: il Puc di Atripalda che è stato elaborato è perfettamente coerente con le linee guida urbanistiche del comune capoluogo e rientra nell’ambito di quelle connessioni intercomunali esplicitate dal patto di territorialità – così il vicesindaco Enzo Aquino – soltanto in un secondo momento raccoglieremo i dati e i suggerimenti dei cittadini e dei portatori di interesse per migliorare il Puc. Sulla questione Ingino, invece, credo che il consigliere La Sala non conosce a fondo la questione, visto che l’azienda Ingino, che ha presentato un piano industriale e di riqualificazione urbana secondo i criteri del Piano Casa, non cesserà le attività industriali, anzi le implementerà notevolmente e con benefici per la cittadina del Sabato».
«Non condivido il discorso di Luigi Tuccia, – commenta Arturo Iaione di Al Centro per Atripalda – ho avuto modo di guardare il territorio comunale, abbiamo una grande preoccupazione che è quella degli spazi aperti: è tutta una colata di cemento, manca il verde in città. La nuova regolamentazione urbanistica deve tener presente che noi andiamo a toccare gli interessi dei privati, in positivo ma anche in negativo, è quindi oltremodo necessario che siano i cittadini a partecipare in prima persona nel momento della scelta del progetto. I cittadini non hanno percezione di come viene costruita la città del 2000. Occorre pensare prima alla progettazione generale attraverso un percorso che parta da un concorso di idee, poi solo dopo scegliere chi debba assumere l’incarico. Occorre ribaltare le fasi in modo che i cittadini vedano, attraverso plastici o disegni, come si progetta di cambiare la città (anche il flusso traffico e i trasporti). Ovviamente sarà l’Amministrazione comunale a scegliere in base alle esigenze e preferenze della città e dei suoi quartieri».
«Non ci tranquillizza affatto che a guidare le linee guida del Puc non sia un assessore ma un consigliere comunale delegato – così il consigliere comunale Lello La Sala – soltanto il primo, infatti, ha delle chiare responsabilità politiche e personali: chiedo, pertanto, che il Puc sia gestito da un assessore, affinché la sua azione sia più efficace. Sinceramente non ho capito che cosa questa Amministrazione comunale vuole fare del futuro di Atripalda: una città d’arte, la periferia di Avellino, una città dei servizi o cosa? Tenuto conto dell’urbanistica cittadina, Atripalda rinuncia al suo ruolo di città di servizi e anche al ruolo di città industriale se la riqualificazione Ingino dovesse andare in porto. In questo caso, infatti, non c’è stata nessuna partecipazione o riunione, nonostante si rincorrano numerose riunioni all’interno del Partito Democratico. Sarebbe il caso di promuovere riunioni in una sede pubblica e aperta, senza segrete stanze e nascosti conciliaboli. La problematica attualissima legata alla riqualificazione dei capannoni Ingino andrebbe discussa da tutto il consiglio comunale e, invece, la maggioranza ci coinvolge soltanto su questioni che si concretizzeranno nel 2030. Ho seguito attentamente anche la progettazione relativa a contrada Alvanite ma ciò che è stato completamente ignorato è il castello di Atripalda. Credo, in conclusione, che su questo tema ci sia un rinvio della discussione, affinché il consiglio comunale possa approfondire alcuni aspetti delle linee guida».
«Noi abbiamo un’estensione territoriale di quattro chilometri – interviene Massimiliano Del Mauro – non si possono fare follie ma gli indirizzi dati sono importanti, è impossibile non condividere determinati criteri (riqualificazione, valorizzazione). Ad Atripalda abbiamo cinquecento attività commerciali, non è sicuramente un elemento da sottovalutare, la mia perplessità sta nel vedere affidato l’incarico a professionisti lontani dalla nostra realtà. Io penso che certe esigenze siano conosciute solo da tecnici che vivono sul territorio. L’idea che noi abbiamo di Atripalda deve nascere ad Atripalda. E’ una questione da certificare, altrimenti saranno solo bei criteri non rispondenti alla nostra realtà. Bisogna creare le condizioni affinché questa diventi una discriminante, ma non si evince dal progetto se può esserlo».
«Condivido gli indirizzi presentati nel piano urbanistico comunale, non potrei fare altrimenti – dichiara Antonio Prezioso – l’individuazione delle linee guida del Puc di Atripalda non può prescindere da alcune considerazioni fondamentali: la vocazione commerciale della nostra cittadina e la tutela del patrimonio storico culturale atripaldese. Ad esempio, la scelta dei lampioni ultramoderni in piazza Umberto I non si abbina al contesto architettonico cittadino. Perché non potenziare le nostre zone rurali e le contrade con la realizzazione di impianti ad energia eolica e solare, come avviene in alcuni paesi della Germania e della Svizzera? Ciò comporterebbe uno sviluppo sostenibile e un incremento in termini economici. Non bisogna, tuttavia, dimenticare il principio fondamentale del coinvolgimento del cittadino nelle scelte che coinvolgono il benessere collettivo».
«La relazione del consigliere Tuccia è stata esaustiva nell’esposizione e nei contenuti: il Puc di Atripalda che è stato elaborato è perfettamente coerente con le linee guida urbanistiche del comune capoluogo e rientra nell’ambito di quelle connessioni intercomunali esplicitate dal patto di territorialità – così il vicesindaco Enzo Aquino – soltanto in un secondo momento raccoglieremo i dati e i suggerimenti dei cittadini e dei portatori di interesse per migliorare il Puc. Sulla questione Ingino, invece, credo che il consigliere La Sala non conosce a fondo la questione, visto che l’azienda Ingino, che ha presentato un piano industriale e di riqualificazione urbana secondo i criteri del Piano Casa, non cesserà le attività industriali, anzi le implementerà notevolmente e con benefici per la cittadina del Sabato».
«Voglio innanzitutto ringraziare il consigliere Tuccia per l’ottimo lavoro svolto: ha approfondito con metodo e attenzione le problematiche legate al Puc in relazione all’area vasta e agli insediamenti urbanistici di ogni singola città che costituiscono l’area metropolitana – interviene Antonio Tomasetti – si tratta di un insieme nn scindibile da un punto di vista degli insediamenti produttivi, sportivi e dei collegamenti. Si tratta di indirizzi metodologici che saranno le linee guida per la stesura del piano urbanistico comunale. C’è stata la partecipazione dei cittadini e una serie di scelte di metodo che pesano per la tutela del centro storico. Il commercio è il nucleo fondante di questa città e questa amministrazione sta dando indirizzi precisi nell’ambito però di uno sviluppo sostenibile».
«L’aspetto più importante è capire qual è la vocazione della nostra città rispetto ai danni prodotti dai piani urbanistici – dichiara Franco Landi – Atripalda va migliorata da un punto di vista della vivibilità e delle opportunità che le nuove tecnologie offrono. E’ necessario progettare delle aree a servizio della vocazione principale di Atripalda: il commercio». «Occorre valorizzare il patrimonio culturale e archeologico che la nostra cittadina possiede – commenta infine Giacomo Foschi – e devo dire che le linee guida indicate nel Puc dal consigliere teccia rispondono a questa precisa esigenza».
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