Parla l’imprenditore Attilio Strumolo: «Noi gli epurati dal Pdl»
Pubblicato in data: 23/3/2010 alle ore:19:15 • Categoria: Politica, Video interviste •«Siamo gli epurati dal Pdl», così esordisce l’imprenditore atripaldese Attilio Strumolo (foto), dopo le recenti polemiche che hanno investito il Circolo di via Fiume riguardo la scelta di sostenere Caldoro Presidente ma non i candidati stessi del Pdl. «Sosteniamo il candidato alla Presidenza della Regione Stefano Caldoro e il candidato della lista “Per Caldoro Presidente” Vincenzo Lucido per una serie di motivazioni ben precise. Siamo una componente significativa e importante del Pdl purtroppo sia a livello regionale che provinciale siamo stati vittima di un tentativo di epurazione senza precedenti da parte dell’attuale dirigenza provinciale del partito. In fase di preparazione delle liste per il consiglio regionale avevamo chiesto una presenza che ritenevamo ci spettasse chiedendo la candidatura nel Pdl del professor Vincenzo Lucido, già sindaco di Sant’Angelo e attuale vice sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi nonché ex presidente della Comunità Montana Alta Irpinia, una persona dal profilo altamente elevato, una persona di cultura e moralità eccezionale, per questo lo sosteniamo con tutta la passione e la forza che possiamo esprimere nel nostro paese e sul territorio. Per non rimanere fuori dall’agone politico, dopo aver profuso anni di lavoro intorno al partito in particolar modo con Forza Italia, abbiamo deciso di chiedere ospitalità in una lista fatta soprattutto da persone di centrodestra e di partiti la cui effige è di chiaro e netto riferimento del Pdl».
Lei in passato è stato consigliere comunale di Forza Italia e dirigente provinciale del Pdl, come giudica le forti fibrillazioni presenti nel Popolo della Libertà?
«Stiamo purtroppo assistendo dall’ottobre 2008 ad un lento e progressivo tentativo di epurazione di un’intera classe dirigente, la nostra. Dal 1999 abbiamo dato un contributo significativo alla crescita e alla ramificazione del partito sul territorio. Si è cominciato con la revoca dell’incarico di coordinatore provinciale dell’amico dottor Antonio De Mizio che aveva profuso tantissimo impegno per il consolidamento del partito su scala provinciale e, all’indomani di questa ingiustificata e ingiustificabile presa di posizione da parte degli organi nazionali e regionali soprattutto, aveva ottenuto anche la solidarietà incondizionata dell’attuale Presidente della Provincia di Avellino, Cosimo Sibilia, che gli aveva manifestato tutta la sua vicinanza riconoscendogli dal 2004 al 2008 il ruolo di coordinatore provinciale del partito. Solidarietà venuta meno nei confronti di un gruppo di amici che, inspiegabilmente, con la preparazione della campagna elettorale per le provinciali, con Sibilia candidato presidente, da noi sostenuto con determinazione. Dalla preparazione di questa campagna e dalla relativa scelta delle candidature abbiamo visto che nel partito qualcosa ha cominciato a non andare come avrebbe dovuto. Un’ennesimo tentativo di prevaricazione e delegittimazione. Anche l’amico Massimiliano Del Mauro è stato vittima di una logica spietata, la sua candidatura al consiglio provinciale, garantita fino all’ultimo dai dirigenti del partito di FI, è stata immolata sull’altare delle logiche più becere del potere. Lo stesso è accaduto, ad esempio, a Montoro Inferiore con l’instancabile amico dottor Emilio Siano, a Lioni con il coriaceo amico Michele Fonzo e a Solofra con l’ingegnere Petruli. Il risultato registrato, comunque, pur vedendo la coalizione vittoriosa non è stato molto confortante per il partito. Gli addetti ai lavori hanno potuto vedere che, rispetto al 2004 quando tra FI (11%) e AN (9%) aveva raggiunto più del 20%, ha registrato solo un misero 15% nelle provinciali del 2009 e questo la dice lunga sulla legittimazione di questa dirigenza provinciale. Nomine arrivate dall’alto della dirigenza provinciale del partito che hanno contribuito a creare tutti gli scompensi presenti nei quadri dirigenti locali e provinciali».
Contrasti questi verificatisi anche con la nomina dei coordinatori cittadini?
«Non contenti con quello che era successo per le candidature al consiglio provinciale, malgrado avessero garantito sul coinvolgimento in egual modo di tutte le componenti del partito, sia il coordinatore provinciale che il suo vice, con un atto di arroganza impareggiabile, hanno emanato l’ennesima lista di nominati eleggendo a modo proprio i coordinatori comunali a circa un mese dalle elezioni regionali, ignorando completamente le esigenze del territorio e le basi locali. Per l’ennesima volta noi ad Atripalda abbiamo subito un atto di violenza con la nomina di un coordinamento che era in assoluta distonia con la base del partito e le esigenze del nostro gruppo. Avevamo proposto una candidatura anche di mediazione che ci riuscisse a portare nell’immediato dopo-elezioni e riuscisse ad organizzare il partito sul territorio, che poteva tranquillamente andare al di là della mia persona e di Del Mauro e prendere una figura legata al centrodestra ma che fosse di riferimento un po’ per tutte le componenti del paese. Non siamo stati ascoltati perché siamo classe dirigente da epurare in questa provincia e in questa regione, non sappiamo per quali logiche. Questo è il motivo della nostra aderenza alla lista Per Caldoro Presidente, perché, pur avendo tutte le motivazioni giuste per una battaglia di centrodestra, e, quindi, per una battaglia nell’ambito del Pdl, non abbiamo avuto altra scelta se non confrontarci con l’opinione pubblica e con l’elettorato in un’altra lista. In quella ufficiale di partito non c’è stata data la possibilità pur avendo contribuito, da oltre undici anni, a queste battaglie nell’assoluta vicinanza al Presidente Berlusconi, addirittura si vocifera che i dirigenti di partito vogliano proporre un’espulsione di gran parte della nostra componente, ma sappiano che noi ci difenderemo a tutti i livelli, ci difenderemo attraverso le armi della dialettica e della proposta politica, armi che non appartengono loro».
L’onorevole Giulia Cosenza durante l’inaugurazione della sede cittadina del Pdl ha dichiarato che nel momento in cui si fanno delle scelte è fisiologico che ci siano degli scontenti:
«Premesso che noi avremmo sempre voluto conoscere di persona la coordinatrice provinciale del Pdl, riteniamo che certe scelte soprattutto di natura politica debbano essere dettati da organismi legittimati. Noi non riteniamo che tali organismi provinciali siano legittimati ad operare scelte di questa natura. In un partito che si dica democratico le cariche devono essere legittimate attraverso un congresso che deve vagliare le linee politiche e deve assolutamente nominare tutti i suoi dirigenti. Noi non riconosciamo nell’attuale dirigenza del partito nessuna logica e nessun potere decisionale».
Un pensiero questo ribadito anche dal vice coordinatore provinciale del Popolo della Libertà, Generoso Cusano, che prima della visita di Stefano Caldoro in città ha dichiarato che il Circolo di via Fiume è fuori dalle linee guida del Pdl. Cosa risponde?
«Le linee politiche dettate da chi? Da quale congresso? Da quali scelte collegiali? Non mi risulta da un anno e mezzo a questa parte ciò sia avvenuto, nessuna scelta collegiale di questioni politiche, sulla gestione del territorio. In contrasto quindi con quali linee politiche? Quelle dettate da se stesso? Il ventennio lo abbiamo superato da un bel po’, fortunatamente, non vedo come fa il signor Cusano a dire una cosa del genere».
Il Presidente Provinciale Cosimo Sibilia, in occasione dell’incontro con il Ministro Scajola ha dichiarato che il Pdl deve mirare a scegliere i propri candidati e i propri dirigenti attraverso il merito e non in base a scelte fatte dall’alto, condivide?
«Auspico che questo sia quello che pensi realmente se è così vuol dire che per il Pdl per l’immediato dopo regionali ci dovrà essere una stagione nuova che dovrà essere foriera di cose positiva tanto per la provincia tanto per il centrodestra in provincia di Avellino».
Lascia un commento