Alienazione Centro Servizi, la nota di La Sala
Pubblicato in data: 26/6/2010 alle ore:09:59 • Categoria: Attualità, Politica •La sorte del Centro servizi di via San Lorenzo (e del bilancio comunale) potrebbe essere appesa al filo di un regolamento pubblicato la vigilia di Natale del 2004. In virtù del quale, e sulla base di curiosi e non sempre chiari meccanismi (ma qua e là c’è anche qualche dubbio ‘testuale’… materia per filologi…), il Centro Servizi potrebbe essere (s)venduto per cifre irrisorie e comunque assai al di sotto, poco più della metà -si dice, della stima iniziale.
Diciamo la verità… intorno a questo curioso regolamento di…Natale era calata una caligine fitta. Nessuno quasi se ne ricordava più e un po’ se ne parlava ‘a memoria’ o per sentito dire, fino alle ultime ‘determinazioni’ di Giunta. D’altra parte sembrava dover regolare solo l’alienazione di relitti stradali ed aree residuali, perché nessuno aveva ancora ‘scoperto’ nei bilanci tarli e buchi, che poi si sarebbero miracolosamente manifestati solo più tardi. Insomma uno strumento non parametrato sulle emergenze e sulle impellenti necessità di cassa per le quali i bilanci negli ultimi anni sono malinconiche litanie di disavanzi e, senza alienazioni, non si ‘chiudono’.
Al Centro Servizi non è andata meglio. Nel giro di qualche anno, archiviate tutte le ipotesi, gli studi di fattibilità, le opportunità di valorizzazione (centro fieristico no, università neppure, incubatore di imprese, quando mai) e cancellate le poche qualificate iniziative che sembravano dare al contenitore un contenuto plausibile (Terra mia, per esempio), il Centro si era ridotto ad ospitare a gratìs convegnistica con patrocinio ed un centro per l’impiego…che, in anni di immobilismo frenetico, non ha impiegato proprio nessuno…tranne of course gli impiegati dello stesso, in un allucinato giuoco delle parti.
Dopo strani maneggi consiliari ed impervi percorsi amministrativi, il Centro Servizi sembrò a Laurenzano e compagnucci la briscola per sanare i bilanci degli sprechi e dell’oblio, il poker d’assi, l’asso… pigliatutto. La stima iniziale di quasi quattro milioni e mezzo di euro lasciava presagire…vacche grasse e a qualcuno era già venuta l’acquolina. Poi la prima asta deserta e un ribasso del 10%… (ma deciso da chi se il caliginoso regolamento di natale recita “fino al 10%”?). E poi un ulteriore ribasso… insomma che volete che sia…un milioncino tondo bruciato nel giro di un mese. Ed ora…quell’articolo 9 comma vattelo a pesca…che autorizza la trattativa privata anche con un solo concorrente con una forbice enorme dal 10% del valore dell’ultima asta… zac, un tagliett o e gnam.
Sarebbe segno di saggezza e di equilibrio se, piuttosto che imboccare una strada così vischiosa, sindaco e compagnucci decidessero di rileggere in Consiglio Comunale quell’incerto regolamento di Natale e riconsiderare modalità e procedure per l’alienazione del Centro Servizi, senza infantili scaricabarile, magari sugli incolpevoli uffici. Perché il problema non è chiudere, sulla carta, bilanci di ‘guerra’ con interventi occasionali e non risolutivi, ma un più serrato controllo della spesa e (se non si chiede troppo) un ridefinizione strutturale dello strumento finanziario, senza invocare correità e senza esercitarsi, con le responsabilità, nel gioco del cerino. Prima del disastro.
Raffaele La Sala
consigliere comunale “Merito è Libertà”
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