Parcometri e ausiliari al traffico, al via il bando di gara per la selezione della ditta che gestirà il servizio in città. Il Comune di Atripalda ha avviato l’iter per la scelta
Saranno installate trentadue colonnine che rivoluzioneranno completamente il traffico, consentendo un maggior ricambio delle automobili in sosta e abbattendo anche il tasso di inquinamento atmosferico. «Il bando si baserà sull’offerta economicamente più vantaggiosa – spiega l’assessore al Traffico, il vicesindaco Enzo Aquino – I vigilini saranno affiancati dagli agenti del Comando di Polizia municipale».
La tariffa oraria di sosta è stata fissata in sessanta centesimi: l’automobilista avrà la possibilità di pagare un minimo di trenta centesimi per soste di mezz’ora, oppure frazionando ogni cinque minuti a cinque centesimi. Non ci saranno franchigie gratuite di quindici minuti. L’orario di sosta a pagamento sarà dalle 9.00 di mattina alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Prezzi vantaggiosi per le seconde auto dello stesso nucleo familiare e concessi sconti del 50% per un veicolo a famiglia ai residenti di largo Buozzi mentre a via Appia, nello spazio antistante il liceo scientifico prevista una zona per sosta lunga con un euro al giorno.
Le aree blu saranno 795 in tutto. La durata della concessione per l’impresa vincitrice della gara è di 72 mesi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è fissato per il 27 agosto.
Con l’installazione dei parcometri tra gli attuali parcheggiatori della cooperativa la ditta vincitrice selezionerà quelli più idonei a svolgere il ruolo di “vigilini”. Saranno così formati dall’impresa vincitrice e dal Comando di Polizia Municipale.
«C’è stato un leggero ritardo nella pubblicazione del bando – conclude Aquino – legato ad un approfondimento sulla materia che ci stava spingendo ad un ripensamento visto gli introiti non allettanti. Avevamo pensato anche di realizzare una sinergia con l’Acs di Avellino, la società che gestisce il servizio parcometri nel capoluogo, ma non è stato possibile trovare un’intesa perché l’Acs avrebbe dovuto modificare lo statuto».