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Festival Internazionale Cortometraggi, trionfa il giovane regista atripaldese Luca Grafner

Pubblicato in data: 11/1/2011 alle ore:07:55 • Categoria: Cultura

luca-grafner5 minuti“, Regia di Luca Grafner (foto), il titolo dell’opera risultata la preferita dal pubblico votante del “Samantha della Porta” al termine di questi 3 giorni dedicati al cinema. Una carrellata di 20 corti, selezionati da una giuria tecnica tra 72 opere pervenute sia dall’Italia che dall’estero, sono state proiettate in sala al Samantha della Porta dove i giurati hanno approvato la qualità e decretato il vincitore.
Alla fine, tra opere giunte da tutta Europa e corti Nazionali, “5 minuti“, prodotto e girato in Irpinia, da ragazzi di questa terra, è risultato il vincitore assoluto.
Il valore del tempo, gli attimi che si susseguono apparentemente vuoti, hanno, spesso, significati e valori importanti. Una metafora sul tempo che scorre e sull’importanza che ognuno di noi può dargli“. Questo è “5 minuti”, una morale apparentemente banale ma che alla fine del corto, quando si presentano i titoli di coda, risuona come una piccola verifica che ognuno di noi si trova inevitabilmente a fare sul valore e l’importanza che diamo al tempo.
Il corto “5 minuti” è risultato vincitore anche grazie al grande spirito di amicizia che ha unito i ragazzi del cast. Scritto da Maria Rosaria Carifano, a Luca Grafner, giovane regista Avellinese, il compito di trasporre ciò che sulla carta aveva ottimi spunti, in un corto capace di sbarellare in una dura competizione produzioni che vantavano nel cast attori del calibro di Cristiana Capotondi e Gianni Ferreri.
Il giovane regista atripaldese, Luca Grafner, a soli 22 anni, vanta un’esperienza professionale invidiabile.
Da sempre creativo e desideroso di mettersi alla prova divertendosi, a soli 16 anni Luca comincia a collaborare con gli staff tecnici che realizzeranno numerosi spettacoli presso il Teatro Carlo Gesualdo di Avellino. Ben presto si rende conto che la regia sta diventando la sua passione e, nel 2006, coglie al volo la possibilità di lavorare come assistente alla regia per la produzione del cortometraggio “Loro con noi” (regia di Pietro Sussi), con interpreti i maggiori doppiatori italiani.
Iscriversi alla Facoltà di Lingue e Letterature straniere – Discipline delle arti visive, della musica e dello spettacolo presso l’Università degli studi di Salerno è sembrata al giovane regista, consapevole dell’importanza di una buona base teorica, una tappa obbligata.
Da qui parte una lunga carrellata di lavori e collaborazioni importanti che lo portano a girare numerosi videoclip musicali, documentari e cortometraggi. Ha realizzato programmi televisivi trasmessi su quasi tutte le nostre reti locali e spesso riesce ad avere spazio anche su emittenti nazionali, come nel caso del video “Dove c’è musica” del gruppo “wvoce” trasmesso su raiuno durante la maratona di Telethon.
Sempre sulla scia di un sogno e con tanta passione per il cinema è sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Così si ritrova a lavorare diviso fra regia cinematografica , regia teatrale, montatore video etc. con professionisti del calibro di Enzo de Caro, Renato Carpentieri, Enzo Moscato e l’attrice Annarita Del Piano.
Da qui il talento Irpino, come purtroppo spesso succede, è costretto a spostarsi, inizialmente a Roma dove collabora alla produzione di una docu-fiction Europea e successivamente per niente spaventato dalla prospettiva di conoscere, viaggiare e affrontare nuove sfide, la scorsa estate trascorre quattro mesi tra Madagascar (NosyBe), e Grecia (Rodi), dove lavora come operatore e montatore video.
Un’esperienza, questa, che gli permette di confrontarsi con realtà, culture e stili di vita del tutto diversi dai propri, spingendolo però ad apprezzare i punti di forza della propria terra d’origine.
Proprio per questo, la vittoria del cortometraggio “5 minuti” assume per lui un valore particolarmente alto.
Spesso – spiega Luca Grafner – tendiamo a soffermarci esclusivamente sui limiti della nostra terra. La città di Avellino e l’Irpinia, però, hanno molto da offrire, anche a noi giovani, che spesso ci sentiamo bistrattati e messi da parte in questa società. Vincere nella mia città, circondato dai miei cari e supportato da concittadini attenti a manifestazioni come questo festival, mi fa credere che ci sia ancora spazio per l’ottimismo e la speranza“.

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