Nuovi nomi alle strade cittadine: avviato l’iter proposto dalla Commissione toponomastica
Pubblicato in data: 9/2/2011 alle ore:15:26 • Categoria: Attualità, Comune •Piazza Giovanni XXIII, via Enrico De Nicola, via Antonio De Curtis – Totò, via Guido Dorso: sono solo alcune delle nuove intitolazioni riservate alle strade di Atripalda. La Prefettura di Avellino, infatti, ha approvato le proposte della Giunta Comunale di Atripalda ed elaborate da un’apposita Commissione, istituita sotto l’Amministrazione Rega. Un provvedimento che è stato seguito scrupolosamente dalla gestione Laurenzano che ne ha avviato ufficialmente l’iter in occasione dell’arrivo in città di Anita Garibaldi. In quell’occasione, la I Traversa di via Appia fu intitolata via Alfonso Dinacci (foto). «Alfonso Dinacci non fece parte della prima spedizione, ossia dei “mille”. Partecipò, invece, alle successive battaglie sul Volturno, Aspromonte, Trentino e altre ancora. Non si deve dimenticare, infatti, che la dicitura “mille” è una convenzione perché, in realtà, al seguito di Garibaldi c’erano oltre venticinquemila patrioti. E’ quindi giusto e più che corretto definire Dinacci un patriota a tutti gli effetti e, ovviamente, un garibaldino», così il professor Francesco Barra, illustre storico e presidente della Commissione toponomastica. «E’ stato un evento di grande valore culturale e sociale per tutta la nostra città – spiega il sindaco Aldo Laurenzano – voglio ringraziare la commissione che ha lavorato in maniera straordinaria, producendo uno studio storico di primissimo livello. Dinacci è un eroe e garibaldino atripaldese, del quale abbiamo recuperato anche l’estratto di nascita e le cui imprese saranno ricordate dalle prossime generazioni». Non solo storici, quindi, ma anche eroi di guerra e figure religiose, visto che una strada sarà intitolata ai Santi Sabino e Romolo, ma anche giornalisti come Guido Dorso e pittori e fotografi come Raffaele Troncone. «La Commissione toponomastica, di fronte al compito di intitolare nuove strade cittadine sorte con l’espansione territoriale di Atripalda, dopo il sisma del 1980 – spiega l’ex assessore alla cultura Lina Napoletano – ha seguito una scelta di continuità e di rispetto per la tradizione, attraverso la condivisione dei criteri ispiratori della toponomastica attuale: i valori della profonda religiosità e il ricordo degli uomini che hanno illustrato la comunità cittadina e quella nazionale».
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