I senatori del Pd Treu e Ceruti ad Atripalda: «Basta con la politica degli annunci, il Mezzogiorno ha bisogno di interventi mirati». Guarda il Foto Servizio
Pubblicato in data: 27/5/2011 alle ore:15:02 • Categoria: Partito Democratico, Politica •«Basta con la politica degli annunci, il Mezzogiorno ha bisogno di un programma di interventi mirati. Basta con i tagli del governo ai fondi destinati ai Comuni per i servizi pubblici»: è il monito lanciato dall’ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu, ieri pomeriggio ad Atripalda, nell’ex sala consiliare, per presentare con Mauro Ceruti il libro scritto insieme, «Organizzare l’altruismo. Globalizzazione e welfare» (Laterza). All’incontro con i due senatori del Pd, rispettivamente un economista e un filosofo, organizzato dall’associazione «Quarta fase», hanno preso parte anche il senatore Enzo De Luca, il segretario provinciale del Pd, Caterina Lengua, lo storico Francesco Barra, la responsabile cultura del Pd Campania, Emiliana Mannese.
A moderare i lavori il responsabile della redazion di Avellino de “Il Mattino”, Generoso Picone. «Dobbiamo abbattere l’egoismo imperante – ha sostenuto Treu – e ridurre la condizione di forte iniquità che registriamo nel nostro Paese in questa fase, caratterizzata da forti disparità di reddito, come ci confermano i dati dell’Istat. È intollerabile che milioni di cittadini siano molto al di sotto della soglia di povertà e che tantissimi pensionati non abbiano nemmeno il necessario sopravvivere». Il giuslavorista ha analizzato le trasformazioni sociali in atto, mettendo a nudo i limiti e le contraddizioni dell’economia del mercato globalizzato, che crea disorientamento nei cittadini, determina profonde lacerazioni nella convivenza civile. Da questo ragionamento viene fuori la proposta di Treu, condivisa da Ceruti, della necessità di un cambiamento profondo di visuale: ridisegnare il rapporto tra politica, istituzioni, economia e società, nel segno della creazione di un nuovo sistema di garanzie sociali.
«L’idea di altruismo che sosteniamo non è solo un intervento a favore delle fasce deboli, ma un elemento di crescita e di sviluppo per l’intera comunità. È da qui che può rinascere il senso della prospettiva e ripartire l’economia». L’altruismo proposto da Treu sul piano più strettamente politico si traduce nella critica al berlusconismo: «Il governo tutela solo gli interessi di una parte. Occorre una strategia complessiva che ci faccia uscire da questa crisi che colpisce l’intero Paese, tanto il Nord quanto il Sud, e prevedere interventi specifici per le aree più esposte». «La crisi che viviamo non è solo una difficoltà di ordine economico e lavorativo, ma anche culturale, etica, esistenziale. – sostiene Ceruti – Ad essere colpite sono le dinamiche stesse dei rapporti sociali e interpersonali. Vanno ricercate nuove forme di collaborazione tra i soggetti in campo e nuove strutture del welfare adeguate alle attuali condizioni. Serve una corresponsabilità tra comunità sociale e istituzioni, ispirata alla sussidiarietà».
La riflessione viene raccolta da De Luca: «Siamo di fronte a una crisi spaventosa, altro che terminata come vorrebbe far credere Tremonti. È necessaria una svolta nello scenario politico, soprattutto per il Mezzogiorno duramente colpito da scelte scellerate». Anche Lengua ha attaccato duramente i governi nazionale e regionale di centrodestra: «L’Irpinia non paga solo il prezzo delle politiche del più antimeridionale governo della storia, ma deve anche subire la devastazione messa in opera da un gruppo dirigente di centrodestra che ha perso di vista la creazione del bene comune, abdicando al ruolo che la politica dovrebbe avere, cioè dare la percezione ai cittadini di non essere soli e abbandonati».
Del ruolo della cultura e della ricerca in una fase di rinascita sociale ha parlato Emiliana Mannese: «La cultura non può essere considerata come un aspetto marginale e mortificata come succede oggi in Italia. Per immaginare un nuovo welfare, alla luce dei valori della dignità della persona umana, bisogna essere in grado di mettere in discussione le categorie della politica». Il vecchio stato sociale, messo in crisi dal modello neoliberista, ha svolto la funzione di regolatore dei rapporti sociali per oltre un secolo. «È stato il frutto di un lungo processo storico, non è nato dal nulla – ha precisato Barra – ma con la globalizzazione è stata criticata la natura stessa del welfare, vissuto come uno spreco. In questo scenario si è messa in discussione persino l’idea di democrazia».
In prima fila il sindaco di Atripalda Aldo Laurenzano con il sindaco di Avellino Giuseppe Galasso e dirigenti cittadini e provinciali del Pd tra i quali Alberta De Simone, Federico Alvino, Luigi Tuccia, Maurizio De Vinco, Antonio Tomasetti, Enzo Aquino.
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