Scandalo al Moscati, truffa su interventi chirurgici: sei arresti e ventidue denunce
Pubblicato in data: 10/6/2011 alle ore:13:45 • Categoria: Cronaca • Sei persone agli arresti domiciliari e 22 denunce nei confronti di dirigenti, medici e paramedici in servizio presso l’Azienda Ospedaliera “Moscati” di Avellino, implicati in una truffa ai danni del servizio sanitario nazionale. E’ il bilancio di un’operazione del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza del capoluogo irpino. I militari hanno rilevato come interventi di natura estetica fossero divenuti, nei documenti, patologie di maggior gravità, per le quali è previsto il rimborso dal sistema sanitario nazionale. Gonfiati anche i tempi dei ricoveri. Le accuse sono di truffa, falso, abuso d’ufficio e peculato. L’articolata attività investigativa è partita nel 2007 ed è stata originata da diversi esposti nei quali un medico dirigente, inserito nei quadri dell’importante nocosomio avellinese, aveva ipotizzato la sussistenza certificazioni ideologicamente e materialmente false. Nel corso del tempo i finanzieri hanno proceduto all’acquisizione di diverse centinaia di prove testimoniali che, unitamente ai riscontri documentali e tecnici rilevati dall’esame di quasi 10mila cartelle cliniche e di altra documentazione sanitaria, hanno consentito di accertare le responsabilità di alcuni dirigenti, medici e personale paramedico per le ipotesi di peculato, di falso in atto pubblico, falso ideologico, di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e truffa ai danni dello Staro. Grazie anche a relazioni e perizie di consulenti tecnici d’ufficio appositamente nominati dall’autorità giudiziaria, è emerso come, ad esempio, a fronte di interventi chirurgici di natura squisitamente estetica erano state fatte risultare patologie cliniche di maggiore gravità (oggetto di rimborso dal servizio sanitario nazionale), con discordanze sensibili anche rispetto alle reali durate dei ricoveri ed alla qualità degli stessi (ricoveri in regime ordinario anziché in day hospital) ovvero, in altre circostanze, con falsità attinenti la fase dell’analisi diagnostica. Gli inconfutabili elementi di prova portavano alla ricostruzione di una vera e propria truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, aggravata dalla produzione di documentazione ideologicamente e materialmente falsa. Un ulteriore elemento di responsabilità era connesso alla finalità di conseguire i predeterminati obiettivi di produzione in modo da far risultare una efficienza del reparto maggiore rispetto a quella effettiva, con i conseguenti premi incentivanti.
Agli arresti sono finiti:
R. D. M., caposala (di anni 43), nato a Montoro Superiore (AV) ed ivi residente;
C. I., responsabile Breast Unit (di anni 48), nato a S. Leucio del Sannio (BN) ed ivi residente;
V. C., direttore sanitario Moscati (di anni 55), nato ad Avella (AV) e residente in Avellino;
F. C, primario di chirurgia (di anni 61), nato a Roma ed ivi residente;
C. N., medico anestesista (di anni 61), nato ad Avellino ed ivi residente;
M. G., direttore sanitario di presidio (di anni 63), nata ad Avellino ed ivi residente.
Dopo le formalità di rito connesse alla notifica dei provvedimenti restrittivi (uno dei destinatari si trovava fuori regione ed era raggiunto nella notte da una pattuglia del Nucleo Polizia Tributaria di Avellino), i sei arrestati venivano accompagnati presso i rispettivi domicili a disposizione, ora, dell’autorità giudiziaria in vista del loro prossimo interrogatorio.
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