Scippo Antica Abellinum, documento di Sinistra Ecologia e Libertà
Pubblicato in data: 30/6/2011 alle ore:12:30 • Categoria: Politica, Sinistra Ecologia e Libertà •C’è una questione che in questi giorni ha allarmato e preoccupato l’opinione pubblica di Atripalda e della provincia di Avellino : la riconsegna ai privati ex proprietari dell’area del parco archeologico dell’antica Abellinum.
Su questa vicenda la politica appare come al solito più indecisa e con le idee più confuse rispetto alla società civile .
I cittadini, invece, hanno una visione più chiara e meno mediata. A sentirli, infatti, in questa vicenda c’è un unico grande responsabile: la Soprintendenza per i beni Archeologici.
Questa opinione largamente condivisa è stata maturata in anni di osservazione meravigliata dell’atteggiamento di questa importante Amministrazione dello Stato che, a fronte della crescente rovina del patrimonio archeologico in Italia e maggiormente nel nostro meridione, si è distinta nel tenere quanto più lontano possibile la gente dai siti tutelati, dimostrando una eccezionale vocazione a non divulgarne la conoscenza (provate a vedere quanti cittadini dei paesi limitrofi conoscono l’esistenza del sito archeologico di Atripalda, e quanti, anche tra gli Atripaldesi, lo hanno visitato) e sfoggiando un incredibile (e spesso incomprensibile) zelo nell’esame, con esito spesso negativo o fortemente limitativo, di ogni minima richiesta di partnership nell’organizzazione di manifestazioni culturali o di promozione turistica da parte di associazioni di cittadini , Istituzioni, Enti locali.
Si ha cioè la netta sensazione che si spendano troppe energie nel “difendere” le emergenze da chi (privati cittadini, associazioni culturali, Istituzioni) vuole partecipare alla loro valorizzazione mediante una domanda di maggiore coinvolgimento e fruizione , piuttosto che, ad esempio, nel rigoroso controllo delle procedure amministrative per evitare disastri come quello della nostra Abellinum, ovvero nella continua opera di contrasto del degrado fisico dell’immenso patrimonio culturale per impedire lo scempio della sua rovina come di recente accaduto a Pompei, o ancora nella lotta serrata alla speculazione edilizia che distrugge le testimonianze del passato che ostacolano il raggiungimento di un profitto.
Vuoi vedere che i nemici dei beni culturali siamo noi?
Non sono forse il coinvolgimento e la fruizione costante di tutti i migliori alleati nella difesa del patrimonio archeologico dalla speculazione e dallo scempio?
Un’Amministrazione pubblica che interpreta così male il proprio ruolo, che destina in maniera così sbagliata le proprie energie, è esattamente il prototipo di “pubblico” che fa comodo chi da sempre sogna di surrogarlo con il privato.
Noi invece continuiamo a credere nel pubblico e vogliamo che istituzioni come la Soprintendenza facciano uno sforzo di efficienza ed efficacia, puntando su partnership con gli attori della società civile che chiedono di essere coinvolti nella conoscenza, nella divulgazione e nella salvaguardia della propria storia.
Proprio perché crediamo in un pubblico che funzioni, chiediamo che la Soprintendenza Archeologica di Avellino faccia pubblicamente chiarezza, dicendo ai cittadini dove si è sbagliato e chi ha sbagliato nella triste vicenda dell’antica Abellinum.
I cittadini di Atripalda hanno il diritto di sapere.
Noi, dal canto nostro, sin da ora, chiediamo che chi sarà riconosciuto responsabile di aver così maldestramente operato non abbia più alcun incarico relativo ai beni culturali della nostra città.
SEL di Atripalda
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