Un trattore ai contadini del Burundi, padre Jean Cloude: “Daremo alle vedove di guerra la possibilità di sfamare i propri figli”
Pubblicato in data: 19/10/2011 alle ore:16:37 • Categoria: Attualità •In un momento di grande crisi dei valori della fratellanza, della famiglia, della fede, della solidarietà sembrano scomparire, ecco che si realizza un piccolo sogno, grazie a uomini onesti guidati dalla mano del Signore. Un piccolo gesto d’amore può infatti ridare speranza a un popolo martoriato dalla guerra civile circa 14 anni, per ritrovare la pace tanto attesa. Così accade che una cittadina come Atripalda si stringa in un abbraccio di solidarietà per aiutare una diocesi di Bururi nella provincia del sud del Burundi, chiamato Bururi, ad avviare una coltivazione intensiva, attraverso il dono di un trattore, nel tentativo di dare da mangiare a tante bocche affamate. Il 95% della popolazione del Burundi vive infatti esclusivamente di agricoltura e nei campi lavorano tutti: uomini, donne e molti bambini. La storia comincia con l’arrivo di padre Jean Claude Ndayishimiye ad Atripalda. Il sacerdote burundese non ha però dimenticato la sua gente e la miseria che ha flagellato il suo paese, così decide di fondare l’associazione “Burundiamo“, per costruire un ponte di solidarietà tra Italia e Burundi e assicurare ai più deboli un futuro dignitoso. A maggio poi avviene l’incontro con una compagnia teatrale, costituita da medici e infermieri dell’ospedale Moscati di Avellino, che devolvono il ricavato dei loro spettacoli in beneficenza. Qui Padre Jean Claude incontra il maestro Antonio Festa, noto pittore irpino e uomo animato da un grande spirito di solidarietà. Dall’incontro nasce un’amicizia e una comunione d’intenti che, guidata dalla mano di Dio, porta alla realizzazione di un sogno. Attraverso il ricavato dell’ultimo spettacolo teatrale e grazie alla generosità della comunità atripaldese la Diocesi di Avellino acquista un trattore per la Diocesi di Bururi, avviando un gemellaggio nella fede e all’insegna della solidarietà che è destinato a durare a lungo. Il trattore verrà presentato alla città di Atripalda il prossimo 23 ottobre in piazza Umberto I alle 16.45. Per l’occasione sarà presente il vescovo mons. Francesco Marino che benedirà il mezzo meccanico, a seguire verrà celebrata la Santa Messa nella chiesa di Sant’Ippolisto Martire ad Atripalda. “Questo trattore andrà a lavorare per quattro parrocchie. – spiega padre Jean Claude Ndayishimiye, vice parroco della chiesa di Sant’Ippolisto – L’obiettivo è aiutare le donne vedove che hanno perso il marito a causa della guerra civile e dare loro la possibilità di lavorare e mandare i figli a scuola. Con questo trattore sarà possibile per loro fare la raccolta tre volte all’anno e vincere la fame una volta per sempre. La Diocesi ha dato l’avvio a questo progetto, il parroco l’ha detto a voce a tutti e la città ha risposta alla richiesta di solidarietà, poi Antonio Festa ha abbracciato questa causa facendo sì che divenisse un progetto concreto“. Antonio Festa assicura che questo abbraccio di solidarietà non si fermerà, ci sono già in cantiere altri progetti da realizzare: “Abbiamo vissuto con amore e generosità questo progetto, così come la città di Atripalda che ha risposto a questo invito d’amore. – afferma il pittore irpino – Con questo spirito continueremo a sostenere la gente del Burundi per un vivere più dignitoso“.
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