L’allarme di Moschella: “Non si trascuri il rischio idrogeologico in città”
Pubblicato in data: 3/11/2011 alle ore:14:34 • Categoria: Attualità, Politica •“I recenti terribili fatti che registratisi in Liguria e in Toscana a causa delle piogge e delle alluvioni, deve accendere un campanello di allarme in tutti i nostri amministratori”. Così il giovane politico atripaldese Vincenzo Moschella. “Sia chiaro, non viviamo la stessa situazione di emergenza e rischio idrogeologico ma esistono situazioni che non devono essere trascurate anche nella cittadina del Sabato. Il primo riferimento è sicuramente a via Delle Filande (foto archivio), dove un ponte troppo basso e un letto del fiume completamente cementificato fanno tremare i residenti di via Pianodardine a ogni piccola pioggia. Discorso simile anche in via Appia: stessa preoccupazione per i residenti e per i commercianti, a causa delle foglie secche dei platani e di un sistema di raccolta delle acque bianche, assolutamente insufficiente per la popolazione residente nella strada. Sono anni che i residenti e i commercianti chiedono una pulizia dei tombini dalle foglie secche, per evitare ingorghi che sono la causa principali di allagamenti, pericolosissimi per gli automobilisti, per i pedoni e per le attività commerciali, spesso invase dalla forza dell’acqua.
Una situazione che segnalo con forza all’Amministrazione comunale, affinché si adoperi in tempi strettissimi, prima della stagione invernale e delle piogge, e ripulisca con cura le strade e i tombini, vigilando sulla corretta rimozione delle foglie da parte dei netturbini. Situazione simile anche in contrada San Gregorio, dove il pericolo maggiore oltre all’acqua è il fango: ci sono interi quartieri letteralmente tagliati fuori dal resto della città, in occasione di piogge torrenziali. Intere strade ingoiate dalla forza del fango e da dissesti idrogeologici, causati dall’assoluta noncuranza degli amministratori che si sono succeduti negli anni. Contrada Pettirossi, contrada Giacchi, via Novesoldi e la stessa contrada Alvanite vivono situazioni di emergenza per quanto riguarda la circolazione stradale. Abbiamo assistito negli anni a piccole catastrofi ambientali e solo la fortuna e la prontezza degli abitanti e dei residenti ha evitato che ci scappasse la vittima di turno. L’invito, dunque, è quello di realizzare almeno una mappa delle emergenze e dei punti critici, in modo da essere pronti all’arrivo delle nuove piogge. Sapere dove e quando intervenire è un vantaggio spesso fondamentale per salvaguardare la propria città e i propri cittadini. Si potrebbe lavorare anche sul “come intervenire”, magari preparando il nostro corpo di Protezione civile, in attesa di interventi strutturali troppo spesso procrastinasti a causa della classica penuria di fondi comunali e statali”.
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