Dimissioni congelate del sindaco, La Sala (MèL): “Vicenda sconclusionata che testimonia un’inattitutine al ruolo”
Pubblicato in data: 29/11/2011 alle ore:19:00 • Categoria: Merito è Libertà, Politica •Dimissioni? Ma quando mai… Anzi, Laurenzano non solo non si dimette (come aveva annunciato in Consiglio Comunale), ma rilancia e convoca la Giunta… e poi, dopo l’ennesimo consulto con il dottormedico Tomasetti…, ci ripensa e la risconvoca e poi la Giunta si tiene lo stesso, ma solo per le luminarie e i piedìni scalciano e minacciano di dimettersi loro… se non lo fa Laurenzano.
E vai! Insomma mica facile raccapezzarsi nella sconclusionata vicenda: tutti a parole dichiarano fiducia incondizionata alla persona (e tutti in privato ne raccontano di cotte e di crude). Il centrosinistra di Troisi (Foschi, Di Pietro e Guerriero, assente giustificato) lo mette in minoranza e chi lo ha eroicamente sostenuto in Consiglio Comunale, anche a sprezzo del ridicolo… lo costringerebbe oggi alle dimissioni. Un guazzabuglio micidiale, nel quale, paradossalmente, Laurenzano è l’unica surreale certezza.
E allora diciamola tutta… senza giri di parole… Aldo non si schioda dalla poltrona nemmeno con le ruspe. Crollasse il Palazzo, crollasse il mondo… Aldo starebbe lì, tetragono, in nome del sempre invocato senso di… responsabilità che assai somiglia, ogni giorno di più, a tutt’altro. Perché lo faccia: se per una ostinazione irragionevole, o per precostituirsi una ricandidatura…
Senza pudore e senza vergogna… di ripensamento in ripensamento, di questione morale in questione morale, di ‘equivoco’ in equivoco… cala il sipario (stavolta sì…cala il sipario, a prescindere dalle dimissioni) sul decoro pubblico di un’intera comunità: un giorno sì ed uno sempre, tra supponenza boriosa e lacrimucce ipocrite, si conferma il siderale vuoto politico ed istituzionale… della fascia senza.
L’umoralità bizzosa, il carattere volubile, l’indecifrabile eloquio… non bastano stavolta a restituire ‘plasticamente’ il disgusto diffuso per una manifesta inattitutine al ruolo (ma altro che… plastica… mente, qua le facce sono proprio di bronzo…). No, qui ed ora la posta è più alta… riguarda le disinvolte opacità di una amministrazione che scivola sul Puc… e nessuno, senza esserne complice, può far finta di niente.
Neppure i piedìni, che tra le mediocri e non dimostrate convenienze della estorta dichiarazione pubblica di appartenenza partitodemocratica (sulla cui sincerità e sulla cui tenuta è lecito nutrire fondatissimi dubbi), ed i laboriosi conciliaboli di diplomazie parallele sotto copertura (irte di distinguo e di trabocchetti) rischiano di compromettere, insieme alla dignità di centinaia di militanti e di dirigenti in buona fede, ogni residuale credibilità.
Poi, per carità, liberi tutti di credere alle favole e perfino a babbo Natale… e alla Befana. Una pena.
Raffaele La Sala
consigliere comunale di Atripalda “Merito è Libertà”
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