Verso le Amministrative, il professor Sabino La Sala richiama all’unità il Pd locale con una lettera aperta ai segretari Caterina Lengua e Federico Alvino: “Prima delle alleanze puntare ad un partito forte ed unito”
Pubblicato in data: 22/2/2012 alle ore:11:30 • Categoria: Partito Democratico, Politica •Al Segretario del Circolo territoriale del PD di Atripalda
Al Direttivo del Circolo territoriale del PD di Atripalda
Al Segretario Provinciale del PD Avellino, Avv. Caterina Lengua
Vorrei proporre una nuova provocazione e, parafrasando Kennedy suggerisco una breve riflessione: “Non chiedetevi cosa possa fare la politica per voi, ma cosa voi potete fare per la politica”, perché, se noi oggi registriamo l’incapacità della politica (della classe politica) di reggere il passo dei repentini profondi mutamenti che sono in atto nella nostra società, forse è l’ora di iniziare a ripensare le modalità stesse con cui il cittadino si avvicina alla politica.
Glisso per carità di patria su quella classe dirigente che mira all’autoconservazione, che tira a campare, costi quel che costi, gelosa del proprio ruolo o dei propri privilegi, tanto après moi le déluge, e faccio capo a quanti aspirano ad una intelligenza politica più lineare e responsabile; ma non posso non dire che c’è responsabilità per quanto si è fatto, anche se oggi si é portati a sorvolare, perché non ci sono adeguati interpreti di questa intelligenza politica. Dico intelligenza politica perché voglio mettere insieme le ragioni semantiche tanto dell’intelligere, vale a dire conoscere, capire, comprendere, quanto di polis che implica la partecipazione attiva di tutti i cittadini al governo della città.
Qual è oggi la percezione della politica da parte dei cittadini elettori? Perché prevale il qualunquistico giudizio che vede nelle stanze del potere la gestione del malaffare? Perché tutti aspirano ad un messianico ricambio? Perché molti, troppi, addirittura non partecipano al voto? Cosa può fare questa politica perché i cittadini finalmente possano credere o sperare che coloro ai quali verrà affidato il loro voto trovino risposte “utili” ? Perché i nostri rappresentanti si ostinano nel loro politichese tra tavoli che si aprono, atti che si consumano, capacità di intercettare, barre a dritta e sensibilità e… correnti?
Mi sto interessando di questi problemi, calati nello specifico di Atripalda, da un anno e mezzo: poco, per sentirmi meno estraneo delle liturgie; molto, calcolando le stancanti riunioni legate alle tormentate vicende Amministrative cittadine che hanno assorbito quasi tutti gli impegni del gruppo dirigente PD: credetemi, un vero corso accelerato.
Il PD cittadino ha mai ascoltato la gente, promosso un’assemblea per confrontarsi e per chiarire, per cogliere il comune sentire? Una assemblea pubblica nel momento dell’emergenza mercato e una sullo “scippo di Abellinum”.
Abbiamo rincorso gli umori di Tizio e quelli di Caio; abbiamo prodotto documenti e ci siamo offerti a Televalleverde e a Radiosanpasquale per una dichiarazione che ci ha anche soddisfatto; a questa il giorno dopo ha risposto A , poi B, poi nei blog il fan di turno e poi è ricominciato il giro.
Atripalda intanto, vi sarà capitato di andare dal barbiere o di ascoltare un vostro vicino, uso un eufemismo, ha perso smalto… e c’entra poco la neve di questi giorni.
Guardiamoci intorno e ascoltiamo la gente che ci dice che la città è sporca; che il mercato ….. si fa in comune; che Alvanite è una ferita aperta; che Abellinum è ancora off limits; che quel Cinema Ideal fa spettacolo per i topi; che la sosta è un pasticcio; che i vigili sono al loro posto, nelle strade, solo all’entrata e all’uscita dalle scuole dei ragazzi; che i pidocchi dei platani di via Appia …….; che la traversa di via Aversa è ancora senza sbocco; che i sevizi sociali latitano e che ancora non si sa come finirà la faccenda del Centro Servizi………….. “Basta questi partiti mi hanno stufato!”… “Via tutti …sono gli stessi da ventanni…. aria nuova!”
Sul tema Atripaldanews propone addirittura una sua rubrica.
Interroghiamoci onestamente su cosa noi possiamo fare per la politica su come fare politica e governare offrendo non teorie di complotto perché la semplificazione diviene facilmente banalizzazione, ma capacità di ascolto e risposte concrete, atti, fatti perché il cittadino si senta parte attiva del processo e non ci dica basta e pensi di risolvere tutto magari formando un nuovo partito o l’ennesima lista civica riciclando vecchi attori.
La politica in questo senso è servizio non “presa di beneficio” per sé o per i suoi. Ho già detto in altra sede che “gli indispensabili sono tutti morti”, oggi aggiungo che il senso di responsabilità prevede anche ci si assuma la responsabilità di ciò che è o non è stato fatto e che ci si renda conto di non poter essere protagonisti di tutte le stagioni, gli unti dal Signore.
Oggi, mentre assistiamo ad una nuova scomposizione dei partiti parallela alla omologazione degli obiettivi, ci accorgiamo che il dialogo si fa sui dettagli ( vi ricordo, per i fatti interni, l’ora del duello Franceschini-Bersani con la diatriba Centrosinistra / Centro-Sinistra e oggi il consenso sul governo Monti); sarà fatale “verso le amministrative” leggere programmi quasi sovrapponibili che, soprattutto in tempi di vacche magre, proporranno una gestione particolarmente attenta sul livello dei servizi. Per questo, è impensabile trascurare le concrete richieste dei concittadini, ma in una prospettiva più ampia che trasmetta la serietà e la fiducia che solo un grande partito può garantire attraverso i suoi militanti per un progetto che renda non il contingente ma il senso della costruzione e il desiderio di futuro contestualizzati dalla storia della nostra città, dal tessuto sociale, dall’impianto urbanistico.
La politica è nel confronto di idee? La politica è mediazione? La politica è raccordo? Se il PD atripaldese non è semplicemente un’associazione cittadina, giova marcare distanze tra gli iscritti o con i vertici provinciali e regionali ?
Se per governare Atripalda sarà necessario stringere alleanze, prima che il PD si lasci ammaliare da sirene esterne, prima di tentare dei déjà vu con la presunzione che stavolta non se ne potranno sentire effetti negativi, a mio giudizio, è indispensabile un partito forte e unito.
Si prospettano tempi assai difficili per la futura gestione amministrativa e tutti comprendono che le presuntuose alchimie dei pacchetti di voti dovranno poi fatalmente fare i conti con impegno ed oneri non trascurabili.
E’ tempo di scelte serie, di programmi concreti e condivisi, di uomini nuovi in grado di assicurare impegno e competenze, della pazienza e della modestia di chi non si arrocca su posizioni di vantaggio, di chi non pensa di essere depositario della verità; nel nostro caso, di chi crede ancora, per il bene comune, nella ricomposizione di tutte le sensibilità, di tutte le forze che già hanno saputo essere unità vincente. Sarà il primo passo.
Al di là degli errori commessi, dei personalismi e dei protagonismi, Il Pd ha valori, cultura, tradizione, uomini per proporsi all’esterno con credibilità unito a livello locale e provinciale: i nostri concittadini sapranno premiare l’onestà morale e intellettuale di vuole veramente un nuovo corso.
Sabino La Sala
mentre stavo leggendo, mi sono scocciato ed ho smesso.
questo dice tutto.
Manca la sintesi, manca la definizione dell’obiettivo, manca la scorrevolezza della scrittura.
E’ meglio l’altro La Sala (il professore Lello), almeno scrive benissimo e ci fa fare anche qualche risata amara.
Ma in questo periodo tutti si agitano, in molti hanno la ricetta. Dobbiamo avere solo pazienza, aspettare che le elezioni portino via questi interessi (a comando) per la cosa pubblica.
Io ho capito solo che questo è uno “nuovo” che si sta autocandidando. Viva La Sala (Lello, ovviamente)
UANIMA RO PRIATORE E CHE SE FIRATO E SCRIVE. ME VENUTO O MALE E CAPO. CARI UDICCINI PENSATECI BENE PRIMA DI COALIZZARVI PERCHè IL PROBLEMA NON è VINCERE MA AMMINISTRARE E NON FILOSOFEGGIARE.
Meglio stendere un velo pietoso….
si ritroveranno tutti insieme appassionatamente…. E CON LA CODA TRA LE GAMBE RICANDIDERANNO LAURENZANO!
VOGLIAMO SCOMMETTERCI?=
avranno solo da spiegare il disastro di questi 5 anni agli elettori… E DI tutte le dimissioni date e poi ritirate…. e dell’ultima presa di distanze… con le dimissioni dal consiglio
Ma in politica accede tutto ed il contrario di tutto.
Certe volte mi viene l’emicrania.
Certe volte m’incazzo.
E’ difficile stare tranquilli osservando (in maniera neutrale) le dinamiche politiche atripaldesi.
La cosa che non riesco a sopportare è l’atteggiamento di alcuni soggetti che muovendosi nella palude, fanno ulteriormente intorpidire l’acqua. Non portano mai un contributo utile al confronto, non propongono soluzioni ai problemi. Fanno analisi sui comportamenti degli altri. SI censura il PD, si affossa l’esperienza Laurenzano (qua hanno tutti ragione), ci si propone a salvatori della patria, senza aver mai dimostrato un interesse per la città.
Faccio una domanda a costoro: dove siete stati? quali interessi avete coltivato fino a questo momento? in quale amministrazione pubblica o privata avete dato prova di straodinarie capacità amministrative?
Vi do anche un consiglio, sperando che possa farsi largo nelle vostre convinzioni: statevi a casa!
Sembra tutto pronto per un Laurenzano bis: è l’unico che ha seguito e ha compreso la novità della lista civica. Il resto è ripetizione di tutto quanto è stato visto da 35 anni ad oggi. Se il NUOVO non esiste, gli elettori, non tanti quelli che andranno a votare, preferiscono affidarsi a chi conoscono anche se non ha amministrato con molta competenza e sicurezza. Coloro che si propongono per il futuro sono quelli che hanno aiutato la barca Laurenzano ad insabbiarsi tante volte. “Qualunquemente” potrebbe essere il simbolo di una futura lista: i candidati potrebbero essere tanti,
spero non altrettanto i votanti!!!!!
vorrei sapere se Sabino LA Sala e’ la stessa persona che e’ stato mio compagna di classe alle scuole medie FRANCESCO TEDESCO alla stazione di Avellino nei primissimi anni 60.
se sei tu mandami un e-mail ,voglio salutarti personalmente. M. D’Argenio