Verso il voto, scontro politico tra i quattro candidati a sindaco sullo scippo dell’Antica Abellinum
Pubblicato in data: 17/4/2012 alle ore:15:30 • Categoria: Politica •Mentre resta ancora chiuso da un lucchetto il cancello di via Manfredi che dà accesso agli scavi della Civita, il parco archeologico che una sentenza del Tar di Salerno ha riconsegnato alla famiglia Dello Iacono, tutti e quattro i candidati sindaci si confrontano ed avanzano proposte.
Aldo Laurenzano, ricandidato con la lista «Patto civico per Atripalda», ricorda le battaglie fatte assicurando nuovo impegno: «Ho sempre immaginato e sognato che il futuro di Atripalda passasse per gli scavi dell’Antiqua Abellinum, perché rappresentano una risorsa economica e di sviluppo e non solo il nostro patrimonio storico, culturale e archeologico. Un Parco archeologico moderno e curato, con tanti giovani impiegati tra guide turistiche, archeologi e studiosi. Non è un caso che nel simbolo di Patto Civico per Atripalda ci sia il decumano, a simboleggiare il collegamento tra presente, passato e futuro. Per la prima volta, in trent’anni, abbiamo ricostruito un dettagliato dossier sugli scavi, dagli anni settanta a oggi, a disposizione di tutti gli atripaldesi nella Casa Comunale: contiene le sentenze di esproprio, quelle giudiziarie e tutte le informazioni storiche e le scoperte archeologiche. Un’assurda sentenza del Tar e la colpevole inerzia della Soprintendenza hanno restituito questo terreno ai privati, mortificando Atripalda e gli atripaldesi. Ci siamo ribellati, scrivendo al Presidente della Repubblica, inviando vari esposti alla Procura della Repubblica il 17 maggio del 2011, una lettera – denuncia al Prefetto Ennio Blasco il 6 giugno 2011 e organizzando una manifestazione pubblica di protesta, alla quale hanno partecipato associazioni, amministrazioni comunali, Istituzioni e tantissimi cittadini. Ma la nostra battaglia non si ferma qui, perché il Comune di Atripalda è parte lesa di un braccio di ferro tra privati e Soprintendenza e non resteremo certo a guardare. Di sicuro, però, chiederemo nuovamente e con forza alla Soprintendenza altri e approfonditi carotaggi del sottosuolo per capire effettivamente quali reperti nasconde la terra. Perché tenere vincolati e bloccati oltre venticinque ettari di terreno, a fronte di due ettari di reperti riportati alla luce e oggi abbandonati è assurdo. Ciò rappresenta una vera e propria zavorra per lo sviluppo futuro di Atripalda e per i tanti atripaldesi che, dopo quarant’anni, si vedono ancora vincolati i propri terreni».
Un tavolo a tre tra Comune, Soprintendenza e privati e una task force di esperti per scannerizzare l’intera area archeologica in modo da farla diventare fulcro turistico da agganciare al porto di Salerno: questo il chiaro obiettivo della lista “Uniti per Atripalda” con Paolo Spagnuolo candidato alla carica di sindaco. «L’Antica Abellinum rappresenta un polo di attrazione culturale estremamente rilevante per la nostra città. Come abbiamo indicato all’interno del nostro programma Atripalda deve riscoprire entrambe le proprie vocazioni: quella commerciale e quella culturale che, legate tra di loro, consentirebbero alla città di riappropriarsi di se stessa», dichiara l’avvocato Spagnuolo. «La nostra idea è quella di agganciare Atripalda al porto di Salerno al fine di inserirci in un circuito turistico a più ampio raggio. Purtroppo la gestione Laurenzano del Parco è stata pessima, quanto mai illogica anche la scelta del simbolo della lista, il Decumano Romano». Duro Spagnuolo nei confronti del sindaco uscente, «ha grosse responsabilità per una gestione della faccenda inconcludente ed estemporanea. Non si doveva trattare di una partita a due tra proprietà e Soprintendenza e, soprattutto, l’ente comunale doveva costituirsi in giudizio, chiediamo a lui perché non lo ha fatto». Chiari gli obiettivi della lista “Uniti per Atripalda”: «Convocheremo subito un tavolo a tre, tra Comune coadiuvato dalla Provincia, Soprintendenza e privati, vogliamo capire quali sono le pretese della proprietà chiarendo anche la questione relativa all’elargizione dell’ingente somma di 16 milioni di euro per risarcimento e indennità di esproprio. Metteremo in campo tutte le nostre forze insieme alla Soprintendenza con cui la passata Amministrazione ha dichiarato di aver convocato tavoli di discussione i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti: il cancello dell’Antica Abellinum chiuso». Non solo far chiarezza sull’iter passato della vicenda, Spagnuolo rilancia, «L’area ha un valore storico enorme per questo valuteremo la possibilità di effettuare ulteriori scavi per scoprire altri tesori nascosti».
Lancia frecciate a Laurenzano anche il candidato sindaco della civica «Piazza Grande» Raffaele La Sala assicurando che in caso di vittoria il Comune si costituirà parte civile: «Ci vuole una bella faccia tosta a mettere gli scavi nel simbolo della lista. Le responsabilità vanno ricercate anche oltre l’amministrazione cittadina. Vorrei conoscere le motivazioni che che hanno spinto il sindaco a non reagire a tale oltraggio. Perché ad esempio, non ha convocato un consiglio comunale straordinario all’interno del parco archeologico? Perché ha permesso che un privato ponesse un lucchetto su un cancello pubblico? Io avrei tolto proprio il cancello invece che partecipare a parate funebri in strada a cui non ho voluto partecipare. E non ho capito Laurenzano che è nella stessa lista di chi ci deve spiegare cosa vuole fare di Abellinum. Per noi rappresenta una fortuna oltre che un dovere da salvaguardare e valorizzare».
Infine per il candidato sindaco della lista «Api- Alleanza per Atripalda» Emilio Moschella: «La Civita va rivalutata, può rappresentare un volano per lo sviluppo economico cittadino, inserendola in un circuito nazionale in grado di attrarre turisti. Perciò bisogna investire il Ministero dei beni Culturali: purtroppo sulla vicenda che ha portato allo scippo c’è stata la complicità involontaria di tutte le forze politiche, come il Pd, che hanno dato un interessamento solo di facciata. Adesso più che mai, con un governo tecnico a Roma, si deve provare a ridare dignità alla nostra comunità, riconsegnandole le proprie radici».
Finalmente cominciano a delinearsi i termini dell’accordo intercorso tra il PDL e Laurenzano sulla questione Abellinum. La sua dichiarazione sopra riportata toglie ogni dubbio, le posizioni coincidono. Come si fa a credere che la Soprintendenza non conosca le potenzialità della zona vincolata? Fino agli anni ’60 i conduttori di quei terreni, quando ancora si coltivavano, ritrovavano resti di suppellettili a una profondità di vomere d’aratro, qualche imprenditore fino alla metà degli anni ’50 utilizzava quella zona come cava da cui recuperava pietre e lastre di marmo. Non è difficile pensare che oggi con tecniche d’avanguardia a disposizione tipo Imaging radar satellitare non si conosca, con i relativi limiti, la reale consistenza. Si provi a riflettere su quello che è andato perduto: l’anfiteatro, la tomba a camera, le mura di cinta, l’acquedotto e guardando alla distanza che intercorre tra la Domus, l’anfiteatro e la necropoli di via Cesinali è mai possibile che tra queste importanti strutture non vi sia niente? Che vi sia un pericolo concreto lo dimostra anche l’assordante silenzio dei paladini civici (Cives) che pure avevano esposto permanentemente uno striscione presso la loro sede in difesa di Abellinum, qualcosa sarà successo anche su questo versante negli ultimi tempi. Comunque in tutti i casi, i 20 ettari vincolati, non rappresentano un freno per una città che presenta appartamenti sfitti e invenduti e che ha visto la sua popolazione decrescere negli ultimi 10 anni. Nel peggiore dei casi, anche se la Soprintendenza non procedesse a nessun altro, non auspicabile, scavo resterebbe un polmone verde per una città cresciuta in modo caotico. Sarebbe un beneficio per tanti e un mancato plusvalore finanziario per pochi.
come si suol dire…..VOTTATITVI PO CIUMO……
Il Motto doveva essere:”A Difesa di un regno alla conquista di un Impero”.Ma addostà……………………………………………
La storia non si cancella e questi l’hanno cancellata………Vergognatevi