Verso il voto, incontro Donne e Famiglia (Uniti per Atripalda). D’Amelio: “Maggiore impegno femminile per far rinascere Atripalda”. Ambrosone: “Invertiamo la tendenza dando l’opportunità alle donne di entrare in politica”
Pubblicato in data: 27/4/2012 alle ore:22:44 • Categoria: Lista "Uniti per Atripalda", Politica •Le donne devono conquistare il posto che meritano all’interno della politica con maggiore impegno e più sacrifici rispetto agli uomini per invertire l’involuzione che il ruolo femminile ha subito negli ultimi anni, questo il tema dibattuto durante l’incontro “Donne e Famiglia” tenutosi nell’ex sala consiliare di piazza Sparavigna ad Atripalda e organizzato dalla lista “Uniti per Atripalda” che candida Paolo Spagnuolo alla carica di sindaco. Un incontro fortemente voluto dalla componente femminile della compagine targata Spagnuolo proprio per sottolineare l’attenzione posta verso le donne e l’importante ruolo da loro occupato all’interno della famiglia e della vita socio-lavorativa. «Una politica fatta di uomini non aiuta soprattutto loro stessi ma spesso sono proprio le donne che non votano una rappresentanza femminile, siete voi candidate a dover parlare loro e contribuire a ridare ad Atripalda il ruolo che aveva. Sono stata sindaco e assessore regionale e so come è difficile conciliare i tempi della vita familiare con quelli della politica ma dobbiamo essere messe in condizione di poter lavorare anche attraverso la legge, se necessario», così nel suo intervento la consigliera regionale del Pd, Rosa D’Amelio che ha aggiunto: «Atripalda può vincere questa sfida con la lista di Paolo Spagnuolo che punta su quattro donne che possono da vita a importanti i punti di ascolto per le famiglie in difficoltà. Atripalda deve ritornare ad essere un punto di riferimento per i paesi vicini, quando ero sindaco io, qui era sindaco Gerardo Capaldo che aveva posto la città in un ruolo di rilievo rispetto agli altri comuni, ora Atripalda è scomparsa, eppure ha energie su cui investire e non essere più il dormitorio di Avellino. Dovete mettere in campo tante idee piccole ma reali e innovative. Da qui deve partire la sfida socio-sanitaria attraverso un nuovo modo di imporsi nella gestione associata dei servizi sanitari». A sostegno del ruolo di primo piano per le donne anche Enza Ambrosone, dirigente provinciale dello scudocrociato, «Nella mia esperienza amministrativa non mi sono mai relazionata rispetto al mio incarico in quanto donna, ho agito e basta, ora le cose sono cambiare rispetto a qualche anno fa. La mia carriera politica è iniziata al Comune di Avellino quando avevo 26 anni, dopo quasi vent’anni ho potuto constatare un’involuzione spaventosa del ruolo della donna nella società e nelle istituzioni. Nel ’95 alla mia prima candidatura le consigliere elette erano cinque, nel ‘99 sette, oggi abbiamo una rappresentanza femminile ridotta ad una e addirittura nessuna donna in due consiliature. Come presenza femminile nelle classifiche internazionali l’Italia è al di sotto di alcuni paesi dell’Africa o dell’America Latina». Ancora più difficile per le donne, quindi, secondo la dirigente provinciale dell’Udc, misurarsi sul campo politico, «dobbiamo dimostrare tre volte di più rispetto all’uomo per essere apprezzate alla pari, la politica è respingente all’impegno delle donne ma se vogliamo che qualcosa cambi non dobbiamo lamentarci ma fare in modo che le donne abbiano la possibilità di trovare il consenso attraverso il doppio voto che può farci superare il ritardo che abbiamo con la preferenza unica quasi sempre data all’uomo. A voi candidate dico di non promettete la Luna per Atripalda, ma cose da fare con serietà, disinteresse e l’impegno di chi vorrebbe che i propri figli potessero scegliere liberamente, e non per necessità, di andare via o rimanere qui». Punti condivisi dal candidato sindaco Paolo Spagnuolo che sottolinea come: «da sempre la presenza delle donne in politica, ma anche in altri settori lavorativi, è stata inferiore rispetto a quella maschile. In questi giorni mi sono chiesto se fosse stata mia moglie in campagna elettorale, la mia famiglia avrebbe avuto lo stesso equilibrio che ha ora? L’onorevole Rosetta D’Amelio e Enza Ambrosone sono l’esempio di donne che hanno raggiunto con tenacia le pari opportunità in politica, con sacrifici maggiori rispetto a quelli fatti dagli uomin e anche Atripalda ha già conosciuto donne di questo spessore come il sindaco Rega e l’onorevole De Simone. Vorrei che le donne avessero l’opportunità, a partire da Atripalda, di misurarsi in politica allo stesso modo in cui si sono riscattate in altri ambiti. “Uniti per Atripalda” ha ben quattro candidate scelte al di là di ogni imposizione di legge, donne competenti e radicate sul territorio che daranno un grandissimo contributo alla città». A dibattere dell’argomento anche le candidate, «Il mio impegno sarà quello di essere sempre al servizio della gente con umiltà e pazienza e capacità di mediazione tipica della madre di famiglia da allargare a tutta la città. Ho scelto di candidarmi con Paolo Spagnuolo perché abbiamo condiviso tante esperienze e mi ha voluto al suo fianco proprio per rappresentare la sensibilità e la concretezza femminile», ha spiegato Emilia Coppola nei cui progetti è prevista anche l’istituzione di una Consulta della scuola per un monitoraggio preciso e aggiornato di tutte le criticità che possono verificarsi all’interno delle scuole cittadine e un corpo di volontariato che possa assistere i genitori e i bambini, «vorrei creare punti di ascolto anche fuori dal Comune – ha spiegato – anche attraverso internet o un numero verde, il mio impegno sarà costante e non si esaurirà certamente con la campagna elettorale». Poi la giovane Valentina Aquino, «una donna può essere protagonista anche della vita politica e non solo di quella familiare e professionale. Pensiamo che le donne votano solo dal 1948 e da pochi anni possono essere elette, è ora di dire basta a questo ruolo passivo e fare in modo che abbiano l’opportunità di potersi impegnare e di poter mettere a servizio della collettività le proprie capacità di mediazione senza portarsi dietro il senso di colpa per aver sottratto del tempo a figli e lavoro. Una soluzione potrebbe essere quella di creare, come già esistono in diverse zone d’Italia, il nido domiciliare sistema attraverso il quale una mamma può occuparsi di cinque bambini di madri lavoratrici». Poi l’intervento della candidata Fabiola Scioscia, «dopo tutte le vicende anche a livello nazionale che hanno coinvolto le donne in politica diventa ancora più difficile farsi spazio anche in un realtà piccola come la nostra. La donna può dare un grande contributo in politica attraverso una maggiore sensibilità e capacità di relazionarsi agli altri e sconfiggere lo stereotipo che la mette in secondo piano soprattutto a livello politico-amministrativo. La svolta deve partire proprio da realtà piccole come la nostra».
che tristezza vedere insieme l’Ambrosone e la D’Amelio.
La politica non esiste più : siete PATETICHE!!!!!!
Campagna elettorale che non decolla!! Relatori + candidati sono = altri presenti. Il tema era interessante. Bisogna trovare motivazioni nuove e diverse altrimenti c’è Antipolitica, anarchia, disfattismo………MOLTO; MOLTO TRISTE
eravamo quattro gatti al bar!!!!!!!!!!!!
kiakkiere al vento…..avete messo le donne in lista solo per far numero……ma questa D’amelio che vuole? l’Ambrosone è già meglio…….ma almeno le fate parlare le vostre candidate?
Ma per favore, andate a lavorare!!!
D’Amelio ci dica cosa ha fatto da quando sta in politica!!!
Ha solo approfittato della bontà di tanta povera gente che l’ha votata !!!
le donne che prendono in giro le donne strumenti nella mani degli uomini
Poca gente l’ex sala consiliare Spagnuolo e company come mai?
Anche io la penso così: le donne devono rientrare in politica come le candidate Coppola Aquino e Scioscia le donne hanno gli stessi diritti degli uomini, c’è sempre la parita’ ok ciao
[…] liste era già stata denunciata.. Ma i proclami del sindaco in campagna elettorale (addirittura un convegno dedicato alle donne in politica) avevano prospettato un altro […]