Verso il voto, la lettera del segretario del Pd Alvino ai cittadini: “Con il Centrosinistra e Sel ci può essere ancora dialogo”
Pubblicato in data: 2/5/2012 alle ore:09:00 • Categoria: Lista "Uniti per Atripalda", Partito Democratico, Politica •Di seguito la lettera del segretario del circolo territoriale del Pd Federico Alvino, recapitata ieri nella buca della posta di tutti i cittadini atripaldesi.
Gentile elettrice, elettore,
al termine di questa campagna elettorale, mi rivolgo a te, sia come tuo concittadino che come segretario del Partito Democratico di Atripalda. Il voto del 6 e 7 maggio sarà estremamente importante perché mai come in quest’occasione la scelta a cui siamo chiamati sarà tra la buona politica ed il trasformismo, tra la gestione del potere e un’amministrazione a servizio della gente. In tale contesto, ho ritenuto di chiarire, con questa lettera, le ragioni ed il profilo delle scelte compiute dal Partito Democratico nel corso di questi ultimi e tormentati mesi.
Un percorso che trova radici in una lettura coerente dell’evoluzione del quadro politico ed amministrativo cittadino e che giammai ha trovato declinazione contro qualcuno. Voglio essere chiaro: la rottura con gli amici del gruppo Centrosinistra per Atripalda, che oggi non trovano formale collocazione in nessuna delle liste in campo per il rinnovo del Consiglio comunale, poteva e doveva essere superata con la sola arma del buonsenso. C’era una legittima diversità di vedute che, questa fu la nostra proposta, andava ricomposta con una ridefinizione degli equilibri di governo. Fuori dai denti: dinanzi all’indisponibilità di quei consiglieri a far parte del gruppo consiliare del PD, responsabilmente proponemmo una via d’uscita indicando una riformulazione dell’alleanza e un riequilibrio dell’esecutivo con un solo assessore in più, pur di garantire la presenza in Giunta dell’esponente di SEL. Prima avevamo cercato di costruire un percorso congressuale unitario puntando a tenere tutti dentro. Non fu possibile, non ci fu nulla da fare. Lasciarono il Pd, uscirono dalla giunta, diedero vita al gruppo consiliare Centrosinistra per Atripalda, ma non rinunciarono alle deleghe. Forti delle loro convinzioni, dell’appoggio del Sindaco e, forse, anche ispirati da autorevoli riferimenti politici, avevano in mente un disegno alternativo alla cui realizzazione non intendevano rinunciare.
Da allora ad oggi non ho mai polemizzato oltremisura, preferendo aspettare che tutte le foglie cadessero prima di raccoglierle. Ora che tutto è accaduto, senza alcuna arroganza, mi limito ad osservare che la via da noi indicata era quella giusta. E proprio sulla base di questa considerazione, dico che è arrivato il momento di voltare pagina. Dico che chi crede in una politica di progresso, chi crede come il Partito Democratico, in quell’idea di inclusione e di sintesi, non può rinchiudersi nel rancore o nel compiacimento.
Oggi, e certamente non per nostre responsabilità, vediamo che i rappresentanti del Centrosinistra per Atripalda sono fuori dalla scena elettorale. A loro dico che, proprio con questo PD, nonostante tutto, si può ancora dialogare: questa è l’occasione per ripartire dalla politica. Da parte mia e del PD c’è tutta la disponibilità a riprendere, appena dopo il voto, il filo spezzato di quel percorso congressuale vero, partecipato e votato all’inclusione.
Sulla scia di questo ragionamento, mi rivolgo anche a dirigenti, militanti ed elettori di SEL: voi rappresentate una parte del centrosinistra ed è giusto che il PD affermi la sua disponibilità a ricominciare da dove abbiamo lasciato. Se il nostro ed il vostro orizzonte resta quello di una politica di centrosinistra avanzata, democratica, plurale, rinnovata ed unitaria, allora non resta che riaprire responsabilmente le porte della politica: quelle porte che noi, nei vostri confronti, non abbiamo mai chiuso.
Ma per offrire un quadro nitido di quel che è stato il percorso del PD atripaldese sino ad oggi, credo sia necessario ritornare sulle ragioni che ci hanno condotto alla rottura definitiva con Aldo Laurenzano, oggi, è bene ricordarlo, candidato a sindaco con il Popolo della Libertà.
Nonostante la stanca litania che egli va recitando ormai da tempo, da parte del PD non c’è mai stato un atto ostile contro la sua persona. Anzi, colgo anche quest’occasione per rinnovargli l’invito a dimostrare il contrario. Non è mia intenzione tornare sulle sue insinuazioni, sulle sue cadute di stile, sulle sue contraddizioni. Mi limito a ricordare che più di una volta, e più d’uno tra noi, è passato sopra le sue offese, almeno fin quando è stato possibile. E anche sul versante della dialettica amministrativa, mai, e sottolineo mai, il sindaco ha subito atti ostili da parte del PD. Anzi, in occasione dell’ultima crisi, quando ormai era chiaro, dopo le dichiarazioni del gruppo Centrosinistra per Atripalda, che non c’era più una maggioranza, fu proprio il PD a proporre un documento che concedeva al sindaco 15 giorni di tempo per ridefinire l’alleanza, in modo da poter proseguire con l’attività amministrativa a partire dal voto sugli equilibri di bilancio.
Incredibilmente ci vollero le fatiche di Ercole per far convocare quel successivo consiglio comunale, in coerenza con gli impegni assunti e nel rispetto delle istituzioni. Ed in quella seduta del Consiglio Comunale, sul suo documento, il Sindaco fu messo in minoranza.
Il PD votò a favore, il gruppo Centrosinistra votò contro e SEL si astenne. QUESTI SONO I FATTI!
Il sindaco uscì dimissionario da quella seduta per poi, forse preso da uno sdoppiamento di personalità, abiurare tutto e, come se nulla fosse accaduto, ripresentarsi nelle vesti di primo cittadino in carica. Tutti questi accadimenti indussero i Consiglieri del PD, per rispetto delle istituzioni, a presentare le proprie dimissioni dal Consiglio Comunale. Decisione unanime che, tuttavia, all’atto della formalizzazione, fu tradita dal ripensamento dei consiglieri Palladino e Montuori. Oggi, come detto, Laurenzano si candida a capo di una lista targata Pdl, mentre i due enigmatici consiglieri sono rimasti fuori dai giochi nonostante che, sino all’ultimo momento, il PD ha cercato modi dignitosi a sostegno di un loro auspicato ripensamento.
E veniamo ad oggi. Nonostante il travaglio che ho cercato di ricostruire in queste poche righe, il PD ha tenuto dritta la barra della politica restando coerente con il percorso che si era prefisso di portare a compimento. Gli obiettivi sono stati raggiunti: siamo stati gli architetti di una coalizione ampia e plurale, abbiamo tenuto fede alla promessa del rinnovamento, non abbiamo sacrificato sull’altare delle pur legittime aspirazioni personali e di parte, un progetto politico ambizioso per il futuro di Atripalda. Perchè, questo deve essere chiaro a tutti i cittadini, il PD poteva misurarsi da solo, condannandosi però alla semplice testimonianza. E se Luigi Tuccia avesse chiesto questo al partito, il partito lo avrebbe sostenuto. Ma Tuccia ha fatto un passo indietro, dimostrando una grande maturità politica ed un grande affetto per questa comunità.
Luigi Tuccia era il nostro naturale candidato a sindaco. Chiunque, soprattutto se si sentiva del PD, avrebbe potuto tentare la via della democrazia per contrastarlo, ma non ha avuto il coraggio di sfidarlo alle primarie.
Al coraggio qualcuno preferiva il complotto e l’inganno: ma stavolta il giochino non è riuscito!
Oggi il PD è parte fondativa di un progetto politico, Uniti per Atripalda, che vede la convergenza di forze politiche responsabili, unite dalla necessità di voltare pagina sul versante amministrativo e di aprire nuove strade di ricerca di prospettive politiche nella scia dell’evoluzione politica generale. Tuccia e Spagnuolo rappresentano i riferimenti di questo progetto, i volti leali e affidabili di una città che vuole tornare a pensare il proprio futuro, che vuole rimettere i partiti e la politica al centro di processi decisionali trasparenti e partecipati.
So bene che oggi, per tutto quanto sta accadendo, è difficile parlare di politica e di partiti, chiedere ascolto e fiducia quando tutto sembra cospirare contro le nostre speranze e, più di tutto, contro il futuro dei nostri figli. Ma, gentile elettrice, caro elettore, ricorda con la lezione della storia che senza partiti non c’è democrazia e senza politica non c’è visione del futuro. E tieni per certo questo: che noi non siamo altro che quelli che hanno amato e amano la politica perché sanno che l’interesse forte della politica è l’interesse dei deboli!
Il PD è nato per questo, per unire e non per dividere, per la democrazia e non per il populismo, per il rispetto delle istituzioni e non per il loro uso privatistico.
Questa è la verità!
Ed è su questa verità che io ti invito a riflettere, da qui all’apertura delle urne, per vincere paure e delusioni ed essere artefice, con il tuo voto, di un nuovo domani per questa nostra comunità, che di tutto ha bisogno tranne che di perdere la speranza!
Per questo chiedo la tua comprensione e la tua fiducia per un convinto consenso alla nostra lista, “UNITI PER ATRIPALDA” con candidato Sindaco PAOLO SPAGNUOLO, ed una preferenza ai candidati del PARTITO DEMOCRATICO:
Luigi TUCCIA, Gianpaolo ANTONACCI, Valentina AQUINO, Sabino LA SALA, Sofia STEFANELLI.
Grazie per il tempo che mi hai dedicato,
Federico Alvino
Lascia un commento