Verso il voto, il dissenso di Luigi Caputo (Prc): “Andate alle urne e votate scheda bianca”
Pubblicato in data: 3/5/2012 alle ore:18:01 • Categoria: Politica, Prc •Per la prima volta dopo tre consultazioni elettorali (1998, 2002 e 2007) il simbolo del PRC non sarà presente sulla scheda elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Atripalda: un insieme di fattori, oggettivi in primo luogo, lo ha impedito: su tutti, una normativa resa ancora più restrittiva e penalizzante per le forze non allineate come la nostra e, più in generale, per lo stesso principio di rappresentanza democratica. Preso atto che analogo insuccesso ha coinvolto chi (a questo punto è il caso di dire velleitariamente), pur collocandosi a sinistra, aveva pensato di escludere Rifondazione Comunista, coltivando una mal riposta idea di autosufficienza, occorre precisare che per il PRC la mancata partecipazione alla competizione elettorale non si traduce certo in una scelta di estraneazione dalla vicenda politica; anzi, se possibile, essa accentua la preoccupazione del partito per il momento drammatico, il più basso, probabilmente, della sua storia democratica, che sta vivendo Atripalda. E’ il momento di scelte chiare e coraggiose atte ad esprimere, senza infingimenti e tatticismi, il rifiuto per l’omologazione e il pensiero unico che contraddistingue il panorama delle liste in campo, la condanna del trasformismo dilagante (chi avrebbe mai immaginato, fino a qualche mese fa, che il sindaco uscente si sarebbe ripresentato insieme al Pdl, e che il Pd gli avrebbe contrapposto Paolo Spagnuolo, oppositore di Laurenzano, da destra, in Consiglio?), l’indignazione per una campagna elettorale a tratti surreale (con l’ex opposizione che difende Laurenzano e la maggioranza uscente che lo attacca frontalmente dopo averne difeso per almeno quattro anni scelte e bizzarrie di ogni sorta) e assolutamente priva di contenuti (emblematica su tutte al questione del PUC, di cui tutti parlano, non senza allusioni oscure, senza però mai entrare minimamente nel merito).
Riteniamo che, nel contesto determinatosi, lo strumento più efficace per manifestare il proprio dissenso e marcarlo politicamente, sia quello di non disertare le urne, ma di recarsi a votare e di votare scheda bianca: rivolgiamo un appello in questo senso ai compagni e ai simpatizzanti e a tutta l’opinione pubblica democratica. E’ importante che il rifiuto diffuso per l’attuale configurazione della politica istituzionale atripaldese trovi conferma anche nell’espressione del voto, evidenziando l’inadeguata rappresentatività dell’intero arco delle formazioni in lizza,
Per quanti si collocano a sinistra, poi, la scheda bianca è anche il mezzo per inviare un preciso messaggio politico a un partito, il Pd, e ai maldestri quanto patetici tentativi che il suo segretario sta ponendo in essere, in extremis, per accreditarne un’immagine progressista in realtà inesistente perché sacrificata sull’altare del potere, per difendere il quale lo stesso Pd non esitato ad imbarcare tutto ciò che stava alla sua destra, insieme al peggior ciarpame clientelare che la città ha espresso negli ultimi decenni.
Qualsiasi delle pseudoalternative in campo uscirà vincitrice dalle urne, troverà la risoluta opposizione del PRC, condotta, dall’esterno del Consiglio comunale, attraverso tutti gli strumenti che la legge, lo statuto e i regolamenti comunali mettono a disposizione, con l’obiettivo di promuovere un controllo democratico nei confronti delle scelte dell’A.C. e di contrastare ogni scelta antipopolare e contraria agli interessi collettivi, nonché ogni comportamento difforme dai princìpi di trasparenza e imparzialità amministrativa,nella prospettiva di ricostruire ad Atripalda una forte sinistra, che non può prescindere dall’apporto dei comunisti.
Siamo convinti che, date queste premesse, i temi e le occasioni per un intenso e proficuo lavoro politico di certo non mancheranno.
Per il Partito della Rifondazione Comunista di Atripalda
Luigi Caputo
Comunicato stampa
bravo caputo come cinque anni fa