Pdl all’attacco sull’aumento dell’addizionale comunale Irpef. Del Mauro: «La pagheranno soprattutto lavoratori dipendenti e pensionati. Atripalda non può perdere la sede Asl, l’amministrazione tenga conto della richiesta di Florio»
Pubblicato in data: 29/7/2012 alle ore:21:45 • Categoria: Pdl, Politica •Opposizione all’attacco ad Atripalda sull’aumento dell’addizionale comunale Irpef allo 0,8% che sarà sancito domani pomeriggio, martedì 31 luglio, con la riunione del Consiglio comunale.
Un consiglio che si preannuncia acceso con il capogruppo consiliare del Pdl, Massimiliano Del Mauro, che preannuncia battaglia sull’incremento dell’aliquota deciso dall’Amministrazione Spagnuolo per coprire i debiti fuori bilancio ed il buco delle casse comunali. «Atteso che la situazione era ed è triste per le casse comunali è evidente la volontà di quest’Amministrazione di fare un’esagerata quantificazione del debito per poter avere un punto di partenza pessimo e poter dire poi tra qualche anno di aver risanato. Ma non si può quantificare il debito uscendo ogni giorno sui giornali con cifre diverse. I correttivi da apportare non sono quelli di aumentare l’addizionale Irpef, ma bisognava variare le aliquote Imu sulla seconda casa, avendo così entrate certe e più corpose che nel giro di una consiliatura avrebbero permesso agli atripaldesi, di tasca loro, di risanare il bilancio. Sull’addizionale Irpef inoltre si sarebbero potute creare delle fasce di esenzione, seguendo il doppio criterio del reddito e del nucleo familiare. Cosa invece non prevista. Perciò sarebbe stato più logico aumentare l’Imu visto che chi ha la prima casa beneficia delle detrazioni, mentre chi possiede più immobili avrebbe pagato qualcosa in più».
Per Del Mauro, che in consiglio comunale guida il gruppo del Popolo della Libertà, l’aumento dell’addizionale va a colpire in maniera elevata i percettori di reddito fisso ed i pensionati. «Da uno schema dell’Agenzia delle Entrate sul Calcolo del gettito Irpef atteso, relativo all’anno d’imposta 2010, si evincono infatti alcuni dati importanti sul reddito prevalente in città per un totale di 6433 contribuenti (vedi specchietto in basso): 3.374 sono soggetti da lavoro dipendente, 2020 da pensione, solo 79 da lavoro autonomo, 254 da impresa, 194 da società di persone e 434 da immobiliare. Pertanto l’aumento dell’addizionale Irpef lo pagheranno soprattutto lavoratori dipendenti e pensionati atripaldesi».
Sulla scelta di alienare a trattativa privata il Centro Pmi di via San Lorenzo invece: «Mi sono impegnato di far da tramite di un potenziale acquirente con l’Amministrazione come doverosamente avrebbe dovuto fare un consigliere comunale – conclude Del Mauro – ma ritengo che in tempi relativamente brevi se non si dovesse concretizzare la vendita a chicchessia, l’Amministrazione ha il sacrosanto dovere di prendere in considerazione la possibilità di locare l’immobile all’Asl di Avellino, ente concretamente interessato come dimostra la lettera protocollata dall’ingegner Florio al Comune. L’Amministrazione non può più aspettare visto che la città corre il rischio di perdere la sede Asl e questo Atripalda non può permetterselo». Non mancano infine le proteste per la convocazione del consiglio comunale: «le eccezioni sollevate dal consigliere La Sala sono vere. Il sindaco si era impegnato a riconvocare la conferenza dei capigruppo e non l’ha fatto mentre abbiamo preso parte ad una riunione di facciata».
quale credibilità ha il sig. Del Mauro?
Prima infaticabile oppositore di Laurenzano Sindaco, con manifesti, denunce, opposizione ferma e convinta.
Poi, improvvisamente, candidato nella lista Laurenzano, tessitore di lodi per la persona che aveva osteggiato fino al giorno prima.
Adesso ancora che parla?
In un panorama generale che vede la pressione fiscale, pari al 55%, 20 punti in più degli Stati uniti e con un’evasione fiscale più alta del mondo che si somma a un quinto dell’economia in nero diventa interessante la tabella predisposta per l’aumento dell’addizionale comunale IRPEF. Questa tabella ci dice che l’addizionale peserà per l’88,45% sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, mentre per 434 soggetti, di cui 195 esenti, con redditi prevalente proveniente da immobili peserà per il 2,32%. La stessa situazione si presenta per il lavoro autonomo, appena 79 soggetti di cui 16 esenti, che verseranno il 2,87% dell’introito. Le cifre parlano chiaro, l’INIQUITA’ è palese e non può essere invocato che l’addizionale essendo una tassa pagata da tutti grava equamente sui cittadini. Sono scuoiati i soliti noti favorendo una minoranza che trae il proprio reddito dall’affitto di immobili, quando è correttamente registrato, e da altri che hanno un reddito prevalente proveniente da lavoro autonomo. Una scelta discutibile a fronte di un possibile aumento dell’ IMU sulle seconde, terze, ecc. case. Non ci si poteva aspettare di più da una Giunta composta per 3/5 da commercianti e affini.
I 5394 lavoratori dipendenti e pensionati, certamente non ringraziano, ne terranno conto se vi sarà un esito positivo del ricorso, che si discuterà il 22 novembre prossimo, che potrebbe annullare il risultato elettorale rimandando tutti alle urne.
Quanta ragione ha Osservatore. Credo che se il 22 andrà buca, dati i potenti mezzi del sindaco e affini, gli elettori ricorderanno fra 5 anni.
E va buono per Del Mauro..che vuole più???