Nella Dogana dei Grani la mostra essenzialista di Paolo D’Amore, sabato l’inaugurazione
Pubblicato in data: 29/10/2012 alle ore:19:23 • Categoria: Attualità, Cultura •S’inaugura sabato 3 ottobre ore 18.00 alla Dogana dei Grani di Atripalda la personale di Paolo D’Amore dal titolo ”Arte visiva”. La mostra si presenta come un lungo e affascinante percorso in cui l’artistA materializza la propria idea di un’opera d’arte, la propria essenza, la propria emozione. ” È un donare un’emozione a chi sensibilmente è pronto a riceverla” – afferma l’artista – “Trasmettere il proprio essere all’altro, anche solo verbalmente, e ricevere nello stesso modo, è un atto compiuto nella sulla totalità, è la vera espressione artisticadell’uomo . L’arte aiuta a liberarti da tutto ciò che il mondo ti spinge a credere (un mondo artefatto),
lasciandoti completamente indipendente nel creare una forma significante, recepibile da chi fa della propria vita un’emozione”. Paolo D’Amore nasce a Salerno il 18 Giugno 1969. Scopre l’arte in giovane età, si diploma al Liceo Artistico G.D.C. – Roma. Trampolino di lancio fu quella’arte figurativa rivelatasi troppo angusta per una mente e un’anima prorompenti. Da qui il salto che lo immerge in quell’ espressionismo che meglio ha risposto all’esigenzainteriore dell’artista e successivamente il passaggio alla scultura come coronamento di un percorso partito da lontano e che, oggi, lo vede “autonomo”, e mai completamente autonomo, libero. Dietro le opere dell’artista, scrive Oscar D’amore, ” Un nulla disperato al quale, l’uomo stesso, cerca disperatamente di dare un colore, una forma, ancor più una “identità”. E questo è il punto. Paolo D’Amore non ha o forse non trova una “identità esistenziale”, una collocabilità mondana dalla quale continuamente fugge. E allora? Ecco l’attesa. Un’attesa lunga, degna di quella del poeta che “attende” il verso. Egli attende nella speranza che l’opera, sia essa un quadro o una scultura, restituisca un senso, “il” senso. Autore e strumento al tempo stesso. Il primo inconsapevole; il secondo consapevole dei propri limiti: un connubio senza via d’uscita. Ed è quella stessa tensione irrisolvibile che aggroviglia l’animo di Paolo D’Amore e che lo spinge continuamente a cercare”. La mostra sara’ visitabile fino al 18 novembre 2012.
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