Aumento Imu, La Sala (Piazza Grande): “Nessuna vera scelta politico-amministrativa, solo disposizioni frettolose e superficiali”
Pubblicato in data: 8/11/2012 alle ore:09:16 • Categoria: Lista "Piazza Grande", Politica •Con un confronto frettoloso e superficiale, ma non privo di ameni retropensieri, gli Spagnuolo & friends hanno deciso le aliquote IMU. Veramente c’è poco altro da dire di una, poco, allegra brigata, che tira a campare alle spalle di una città, sempre più rassegnata e delusa. In una seduta consiliare convocata con urgenza (urgenza? ma non la conoscevano la scadenza del 31 ottobre?) si presentano con un regolamento in più punti ‘emendato’ dal competente Ministero (un regolamento ritenuto ‘intoccabile’ appena tre mesi fa), con un delegato al bilancio sempre più ingiustificatamente saccente (appena tornato da una crociera), e con due partiti (il piedìno e l’udiccino) prigionieri di ammuffiti rituali, incerti sul presente ed ancor più preoccupati del futuro… di seggiole e strapuntini. Insomma, alla fine prevale un accordo, faticosamente siglato, sul quale una vacillante maggioranza si gioca le penultime carte di una stentata sopravvivenza.
In un sussulto di consapevolezza, si aderisce ad una mia ragionevole richiesta di sospensione per ulteriori seppure tardive verifiche, ma in una decina di minuti, si rinnova il patto di Spagnuolo&Spagnuolo. E vai… Tutto come previsto: un rastrellamento di oltre 600.000 euro (che a mala pena servirà a coprire il disavanzo corrente) ripartito fifty-fifty tra prime case (+ 292.000 euro) ed altri immobili (+ 320.000). Senza nessuna vera scelta né politica né amministrativa, senza nessun segnale ai contribuenti onesti, con un guazzabuglio informe di tipologie alloggiative presunte e di incerta definizione. Colpisce, per esempio, che nella nostra città non ci sia una sola ‘villa’ (ma appena una cinquantina di ‘villini’) e gli alloggi siano tutti appena appena ‘civili’, e solo un immobile sia destinato a banca (e le altre? chissà…). Solo qualche esempio per dire che come in altre realtà (in Consiglio Comunale ho citato Rimini) si sia proceduto con maggiore equità e saggezza. Alla fine ho presentato, con i dati messi a disposizione solo qualche ora prima, una proposta alternativa: da 4,4 delle prime case, al 10,4 di banche ed istituti di credito, passando per 9, 3 (seconde case) e 9.4 (studi professionali). Una proposta che, nei pochi minuti a disposizione nella pausa consiliare e la collaborazione degli uffici, non è stato possibile modulare per ripartire il sacrificio di una tassazione esosa e ad Atripalda per niente risolutiva. Distinguendo, per dire, tra alloggi sfitti ed occupati, tra seconde, terze, quarte e quinte case, eccetera.
Permangono nei conti comunali, nonostante tutto, le condizioni di una dichiarazione di dissesto finanziario, sul quale si giocano velleità politiche e presunzioni personali: un gioco al massacro, dal quale per ora esce sconfitta solo la nostra Città. Mentre ci si trastulla intorno al consuntivo del disavanzo al riequilibrio del dissesto, ai bandi delle alienazioni che accelerano e rallentano (e qualche volta svaniscono dall’albo on line).
Raffaele La Sala
capogruppo consiliare “Piazza Grande”
potete scrivere qualsiasi cosa, ma il professore La Sala resta l’unica mente pensante del nostro consiglio comunale.
la maggioranza agisce in maniera estemporanea e nessun cittadino si arrabbia. Ma siamo diventati pazzi?
Sta bene a tutti che le banche non paghino l’IMU come dovrebbero e lo fanno pagare ai cittadini?
Li vogliamo prendere a pummarole o no?
E del duetto Alvino-Mastroberardino qualcuno ha notizia?
Ci hanno fatto il regalo e sono spariti….