Inefficienze comunali, la Destra di Atripalda scrive al Prefetto
Pubblicato in data: 27/11/2012 alle ore:09:00 • Categoria: La Destra, Politica •Il 24 di ottobre del 2001la comunità dei cittadini di Atripalda attraverso il civico consesso si è dotata del suo Statuto con delibera di Consiglio Comunale nr 82 . Piacque allora scrivere che il comune di Atripalda è ente democratico che crede nei principi della pace e della solidarietà. Alla voce autonomia statutaria, il documento fondante della nostra comunità scrive con forza: “considerata la peculiare realtà territoriale e sociale in cui si colloca, rivendica per sé e per gli altri comuni uno specifico ruolo nella gestione delle risorse economiche locali ivi compreso il gettito fiscale, nonché nell’organizzazione delle risorse economiche locali….”. Atripalda rivendica e reclama in questo passaggio la sua storia millenaria, nel campo religioso, economico, culturale. Sarebbe bello che lo Statuto fosse oggetto di studio nelle scuole cittadine. Chi scrive si è battuto per avere nello stesso Statuto anche il Consiglio Comunale dei Ragazzi. Bene ci faremo promotori di istituire di nuovo tale istituto disciplinato con specifico punto, istituzione dimenticata ed abbandonata da amministratori distratti nella migliore delle occasioni, incapaci quasi sempre, insensibili a qualsiasi forma associativa educativa non legata a fini elettorali. Ritornando alla Statuto merita ora una attenta e puntuale disamina l’applicazione del principio informatore dello Statuto circa la gestione delle risorse economiche locali. In soldoni come vengono amministrati le tasse dei cittadini di Atripalda. In una realtà economica mondiale priva di barriere ed alla velocità digitale, la nostra comunità non sfugge a quella che ora è più di una crisi, ma addirittura un cambio di paradigma economico, Atripalda, più di altre realtà, vive la crisi del commercio. Ecco che allora da una amministrazione ci si attende la diligenza del buon padre di famiglia, una amministrazione che al tamburo dell’efficienza, della trasparenza e della buona volontà chiama tutti i suoi cittadini in un’unica direzione, ammagliando una comunità, facendosi faro in una tempesta economica, scudo contro le angosce dei suoi cittadini più deboli, creando in maniera continua, ininterrottamente il principio di solidarietà. Come vengono coniugati efficienza, trasparenza e diligenza ad Atripalda? In maniera TERRIBILE, con aspetti che travalicano l’analisi politica ed investono campi di altri istituti, in altre sedi, con altre competenze. Il compito di una forza politica, delle forze politiche, culturali, sportive, religiose, sociali, il compito che la Destra si dà, è quello del contributo alla discussione, alla soluzione ai problemi, ma questo può avvenire in un contesto di sana amministrazione, del rispetto delle regole e della operosità rivolta alla buona volontà. Ci duole dirlo, siamo mortificati nel dirlo, ma, la nostra non è una sana amministrazione. Vogliamo svolgere il ruolo della proposta politica con regole chiare, sancite da norme e buon senso. Per fare questo dobbiamo purtroppo iniziare nel denunciare che le regole sono puntualmente e scientemente violate, che la diligenza non esiste, la trasparenza è utopia. E’ una battaglia che affrontiamo senza paura, nel solco dell’insegnamento di chi ci ha preceduto. Un’amministrazione che chiede alle famiglie cittadine, ai propri pensionati, cassa integrati, disoccupati, aziende e comunità in crisi economica sacrifici e rigore con addizionali Irpef, Imu ed altre gabelle, ma per se non solo non rispetta tali principi ma li viola continuamente. Saremo puntuali in futuro e non solo a mezzo stampa, per ogni punto che ora elencheremo.
Come può una amministrazione rifiutare sempre, costantemente qualsiasi atto pubblico le venga richiesto, in dispregio di qualsiasi normativa e sentenza a riguardo e, puntualmente, soccombere in sede di Tribunale Amministrativo, e chiedere che i soldi delle difese sempre soccombenti siano quelli dei cittadini tassati e tartassati e, non chiedere i danni a dirigenti ed amministratori che, volutamente, consapevolmente, rifiutano documenti pubblici ai cittadini in spregio di qualsiasi principio di accesso agli atti, ben sapendo che i soldi impegnati non sono i loro ma quelli dei cittadini. Chiederemo spiegazioni anche ad altri istituti. Nel 2012 si sono spesi oltre 10.000 euro dei cittadini di Atripalda, per spese legali per difese dinanzi al TAR, che puntualmente ha rigettato il diniego di accesso agli atti. Come può una amministrazione, in questa fase ormai avviata ad un lustro di crisi economica, prorogare per tre volte un contratto ormai scaduto, aggiudicato con ribasso del 3%, per manutenzione di pubblici servizi, in dispregio di ogni norma e disciplina, aggiudicato con effetto retroattivo (credo sia il solo caso in Europa). Non solo, ma a fronte di un canone mensile di 7.100 euro, per complessivi 550.000 euro già pagati, prevedere un nuovo progetto di manutenzione decennale, si decennale, il cui costo mensile sarà di 14.200 euro mensili, per oltre un milione di euro per i prossimi anni, senza che lo stesso progetto sia passato al vaglio del Consiglio Comunale, senza che lo stesso sia stato posto all’attenzione della città, senza che i cittadini abbiano potuto dare un loro contributo. Chi conosce tale progetto, oltre le segrete stanze dell’ Ufficio Tecnico del comune di Atripalda? Tutti ad Atripalda sappiamo dell’efficienza dell’impianto di pubblica illuminazione (preferiamo il sarcasmo alla rabbia), provate a chiedere dopo 70 mesi di pagamento, costanti e sempre dello stesso importo, schede di manutenzione ed ordini di servizio. Ad apposita interrogazione, l’Ufficio Tecnico risponde che non vi è interesse conclamato a richiedere tali dati.Forse l’inizio di un minimo di trasparenza degli stessi uffici tecnici eviterebbe commenti quantomeno imbarazzanti, da parte dei cittadini di Atripalda! Eppure sono, sarannoCome si può ad Atripalda credere e volere che i cittadini siano trattati come i conquistadores trattavano i nativi americani? L’impianto di video sorveglianza è costato 45.000 euro. Il suo allaccio alla rete elettrica, 28.000 euro. Lavoro affidato ad azienda di fiducia dell’Ufficio Tecnico del Comune. Sempre la stessa, deve essere per forza di fiducia! Come si può spendere di manutenzione per una cabina elettrica in una contrada più di 60.000 euro, quando il costo della costruzione della stessa non è più di 40.000 euro. Attenzione il lavoro è sempre affidato ad azienda di fiducia, sempre la stessa. Che volete la fiducia è una cosa importante. Come si può spendere oltre 10.000 euro di manutenzione a contratto per gli impianti elettrici degli edifici comunali e poi spendere ulteriore somme per gli stessi lavori. Come si può possono spendere centinaia di migliaia di euro in cause legali e non dotarsi di convenzioni con studi legali, o addirittura di ufficio legale presso l’ente. Ma tanto i soldi sono dei cittadini. Come si possono appaltare i lavori della piazza Umberto primo, e pagare migliaia di euro di manutenzione straordinaria,(anche qui ad aziende di fiducia dell’Ufficio Tecnico del Comune) quando la legge prescrive che chi realizza opere è tenuto solidalmente alla manutenzione straordinaria per i 10 anni successivi alla realizzazione per i vizi occulti che possono manifestarsi. I soldi sono sempre dei cittadini. Una ultima considerazione va fatta, è una considerazione di speranza. Questa amministrazione, ha tentato il gioco delle tre carte, (delibera vince, delibera perde!) circa la delibera avente ad oggetto appalto per la mensa scolastica. Si voleva ripetere lo sesso protocollo che già si era svolto ad Atripalda: una determina realizzata il 24 di settembre 2011, per la mensa scolastica che doveva partire il 1 di ottobre( si avete letto bene) , conosciuta da pochi (sempre quelli di fiducia). Come sia finita lo conosciamo bene: arresti e chiusure di locali dove venivano confezionati i pasti dei bambini delle materne, chiusi dai NAS. Una vergogna! La stessa operazione si è tentata quest’anno delibera del 25 settembre, pubblicata il 13 novembre per una gara da farsi entro dicembre, ma stavolta gli atripaldesi hanno svolto la loro funzione, essere CITTADINI, non sudditi. E’ stato bellissimo, le MAMME si sono ribellate, hanno chiesto lumi, spiegazioni, hanno chiesto perché, quando, dove, come? Il Sindaco, prendendo impegno (saremo attenti che lo rispetti), preannunciando il ritiro di tale determina, è stato costretto a dire che si stava facendo un processo alle intenzioni! Ad Atripalda con questa amministrazione le delibere di Giunta che appaltano gare sono intenzioni! È ridicolo oltre che drammatico! Tutti i punti qui trattati e molti altri, che per ragioni di spazio, non sono citati, sono e saranno punti sottoposti al vaglio anche di altre istituzioni, presso altre sedi con altre competenze. Successivamente questi ed altri punti saranno analizzati, con il supporto di delibere, dati economici, analisi comparative, denuncie alle competenti autorità, al fine di ristabilire il principio che il Comune rappresenta unitariamente gli interessi della comunità, ne cura lo sviluppo e il progresso civile ispirandosi ai valori e agli obiettivi della Costituzione.
Il commissario Federazione provinciale di Avellino
Ermelindo Romano
strano pero’ che si sia candidato prendendo pochissimi voti con l’ex sindaco che ha fatto le stesse cose che ha elencato qui forse prima era distratto????
VA’ ZAPPA … CLAMOROSO!!!!!! Questa è bellissima! Accidenti, ma come le inventate queste frasi, SONO BELLISSIMEEEEE!!!!! E poi sono calzanti. Insomma i commenti a queste lettere deliranti sono meglio di un film comico!
ma sul sabato aveva dichiarato che la nomina a commissario non era ancora ufficiale. capo di un partito dal quale se ne sono scappati tutti.
si, seppur attaccate la persona autrice del testo, non riuscite a smentire il contenuto……sono tutte cose previste dalla legge e questa amministrazione è inadempiente…..l’ufficio tecnico si è messo su una sponda pericolosa, non consentendo atti….siamo noi che vi paghiamo cari amministratori/commentatori, siete dipendenti dei cittadini non i padroni della città……..!!!!!!!
Forse il caro Ermelindo si è auto nominato ad Atripalda seguaci della Destra di Storace ci stanno ma non hanno certo sono andati a “mendicare” come Lui per una poltrona. Fanno politica con molta cautela e perbenismo.
ermeli’, sei troppo incompreso. Tu non meritavi 60 voti nelle due ultime elezioni ma dieci volte di più. Gli atripaldesi non hanno capito niente di te …