Le interviste di AtripaldaNews – Primarie Pd per il Parlamento, parla la candidata Valentina Paris: “Con Bersani vero rinnovamento. Difendere giovani e lavoro è la svolta nel partito. Da Libera l’insegnamento a non lasciare soli i cittadini di fronte alla malavita organizzata”
Pubblicato in data: 28/12/2012 alle ore:13:30 • Categoria: Le interviste di AtripaldaNews, Partito Democratico, Politica •Valentina Paris, già consigliere comunale di Atripalda con delega al Forum giovanile e politiche del lavoro nel 2002-2007 con l’amministrazione di Lina Rega, referente provinciale dell’associazione “Libera” (dalla quale però si è momentaneamente autosospesa per la candidatura alla Primarie), dirigente irpina del Pd. Trentun’anni, laureata in scienze politiche specializzata in Europrogettazione e sviluppo locale. Una candidatura che nasce dal percorso di rinnovamento portato avanti dal gruppo dirigente dell’area Bersani.
Le ragioni di queste Primarie per il Parlamento?
Il Partito Democratico ha dimostrato di essere fortemente intenzionato a cambiare questa legge elettorale e pur non avendo i numeri ha scelto lo strumento delle primarie per ridare voce agli elettori di centrosinistra. Questo è motivo di orgoglio per i dirigenti ed i candidati e per tutto il popolo del partito democratico nonostante la ristrettezza dei tempi non consenta un confronto più approfondito tra i candidati.
Quali sono le motivazioni di questa sua candidatura?
La mia candidatura nasce da un percorso collettivo fatto con quei giovani dirigenti con cui da quattro anni condividiamo una posizione politica interna al Pd che fa riferimento appunto a Bersani e che ci vede invece tutti impegnati sui problemi e sulle questioni che hanno coinvolto l’Irpinia in questi anni.
Una candidatura della Sinistra Pd vicina a Lucio Fierro?
Lucio Fierro in questi anni è stato tra i protagonisti della scena politica irpina. Insieme a lui abbiamo costruito un percorso di rinnovamento di un gruppo dirigente che ha incrociato tante altre esperienze di più o meno giovani che hanno ritrovato passione ed entusiasmo grazie alla nascita del Pd. La mia candidatura più che vicina a Lucio Fierro è la candidatura di tutti quei dirigenti ed amministratori con i quali ho fatto questo percorso a partire dai colleghi dell’esecutivo provinciale Francesco Todisco, Pasquale Gallicchio e Marisa Di Cecilia per citarne solo alcuni.
Come sono i rapporti con gli altri otto candidati? Ha individuato un possibile tandem?
Sono molto felice del fatto che la doppia preferenza di genere abbia stimolato più candidature di donne che di uomini. L’unico tandem di cui noi siamo a conoscenza riguarda i candidati di area Renzi. Per quello che mi riguarda nessun tandem.
Ha una connotazione territoriale ben precisa la sua?
Sicuramente la mia formazione politica è legata alle esperienze di amministrazione ad Atripalda e dei percorsi politici costruiti nella Bassa Irpinia e nell’hinterland cittadino, tuttavia ritengo che chi si candida a rappresentare l’Irpinia debba avere la capacità di tenere insieme caratteristiche, vocazioni e peculiarità territoriali differenti in un’unica visione di sviluppo integrato possibile.
Atripalda in passato ha già avuto un referente donna in Parlamento, Alberta De Simone, ed ancora prima il compianto atripaldese Nicola Adamo.
La storia e la cultura della sinistra atripaldese ha fatto parte della mia educazione familiare e dei valori che hanno ispirato tanti uomini dei Ds prima e dell’Ulivo poi. Essere cresciuta politicamente ad Atripalda mi ha sicuramente dato l’opportunità di confrontarmi con donne ed uomini che hanno fatto della buona politica una scelta ed un esempio per gli altri.
In caso di elezioni in Parlamento quali saranno le priorità?
C’è un tema che riguarda oggi l’intero paese e che coinvolge drammaticamente anche l’Irpinia. Ed è l’alto tasso disoccupazione. Rispetto a questo sono a mio avviso necessarie due atteggiamenti, l’uno legato alla tutela e all’implementazione dei diritti dei lavoratori, in particolare di quel macromondo di precariato non più solo giovanile che vede sempre più a rischio un stabilizzazione futura. L’altro agevolazioni a che vuole investire su se stesso e nel proprio territorio.
Cosa porterà con se dell’esperienza di “Libera”?
L’esperienza in un’associazione antimafia mi ha insegnato a guardare l’Irpinia con occhio più attento e approfondito. Ho imparato che non siamo un’isola felice e che al contrario c’è bisogno di presenza attenta e qualificata di tutte le istituzioni per evitare soprattutto che i cittadini vittime di soprusi di vario genere non restano isolati e indifesi. Un esempio di riscatto dal gioco mafioso è quello che sta accadendo nel Vallo di Lauro, ed in particolare a Quindici dove grazie alla scelta netta che l’attuale amministrazione a guida Liberato Santaniello sta portando avanti, un bene confiscato alla camorra potrà diventare un’impresa sociale.
Non c’è mai fine l peggio !
CARA VALENTINA ADDO’ TA FATTO NATALE FATTI PURE CAPODANNO!!!!!!
Valentina Paris è la novità in politica: sono 20 anni che fa politica attiva con la sinistra….brava finalmente un volto nuovo|
Ovviamente, tutti hanno capito dove andare per ‘mungere’ a spese degli Italiani. Ma, voglio chiedere alla neo canditata la seguente domenda: visto che il PD è da parte dei piu’ deboli, come mai in questi anni non si è opposto al finaziamento dei partiti? oppure perchè non li hanno rifiutati quei soldi della povera gente? sarebbe stata una cosa troppo bella e coerente!…….ma non so’ se gli italiani credono ancora nei partiti oh meglio nella politica italiana, non c’è differenza quando c’è da prendere milioni di euro,……..se ci pensiamo, quante cose utili a tutti si sarebbero potuto fare per il bene dell’Italia, in altre parole, con una classe politica ‘onesta’ saremo i primi in tutto in europa e oltre!
Qua mi faccio eleggere e
“tanto vado a vivere a Torino” diceva alle comunali…
NO COMMENT!!!!!
Ma è possibile che per fare politica non si deve aver mai lavorato?
Sembra la caratteristica che accomuna tutte le candidature.
Il “Candidato” tipo si presenta con la data di nascita (se è giovane…) ed in alcuni casi, quando è spendibile, con il titolo di studio poi basta.
Mai un riferimento all’attività lavorativa, a quello che ha fatto nella sua vita, a quallo che ha costruito, che ha proposto, alle idee per cui si è impegnato…..
Anche nel caso di Valentina Paris, stesso canovaccio, una sfilza di cariche ma nemmeno una parola su quello che ha fatto fino ad ora sia nella vita professionale che in quella politica!
Come si fa a capire se ha assolto agli incarichi con costrutto o solo come perdita di tempo per procurarsi visibilità e crearsi il suo personale Cursus Honorum??
Il “nuovo che avanza” deve proporsi anche con modalità diverse rispetto al vecchio….
Saluti
La politica e’ una cosa seria, purtroppo questi soggetti la usano solo per scopi personalistici.