Tagli alle corse domenicali della Cti/Ati, capolinea deserti mentre scoppiano le proteste. L’ex vicesindaco Maurizio De Vinco: «Va garantito un servizio minimo, non si può cancellare tutto. Alvanite così è isolata»
Pubblicato in data: 2/4/2013 alle ore:10:30 • Categoria: Attualità •Tagli alle corse festive e domenicali della Cti/Ati, scoppiano subito le proteste per i capolinea rimasti deserti nel giorno di festa. Da ieri mattina, primo aprile, ha preso infatti il via la soppressione di tutte le corse che collegano il capoluogo con il circuito urbano. La Regione Campania ha infatti ridotto ulteriormente i finanziamenti per il trasporto pubblico e l’Air Autoservizi Irpini ha dovuto sopprimere corse urbane ed extraurbane festive. La soppressione delle corse nasce dalla decisione della Regione di ridurre i costi per il trasporto pubblico. A questi si è aggiunto anche la quota, di un 5% dei costi sostenuta dalla Provincia di Avellino. Cancellate così da un giorno all’altro tutte le 18 corse festive sulla tratta Atripalda-Avellino-Mercogliano e ritorno (7:05 – 7:45 – 8:30 – 9:15 – 10:00 – 10:45 – 11:30 – 12:15 – 13:00 – 15:00 – 15:45 – 16:30 – 17:15 – 18:00 – 18:45 – 19:30 – 20:15 – 21:00). Soppresse anche le 6 corse domenicali che collegavano il centro di Atripalda con la popolosa ed isolata contrada Alvanite (8:55 – 10:25 – 12:40 – 16:10 – 19:10 – 20:40), reintrodotte lo scorso mese di luglio dopo le proteste dei residenti. Una scelta operata dal management dell’Air per tutelare le corse infrasettimanali, optando su quelle festive per non creare disagi a studenti e lavoratori. Ma scoppiano subito le proteste con la richiesta che vengano garantite corse minime come fa l’ex vicesindaco del Pd, Maurizio De Vinco: «Già da ieri mattina mi sono reso conto della gravità dei tagli, con capolinea rimasti deserti. L’azienda dice che per un fatto economico non conviene mantenere più le corse domenicali. E’ vero che le scuole non funzionano, gli uffici sono chiusi e quindi non può interessare economicamente l’Air a seguito dei tagli imposti da Regione e Provincia. Ma comunque un servizio minimo va garantito ai cittadini. Posso capire una riduzione ulteriore delle corse, ma non una cancellazione totale. Da ieri non si potrà più andare di domenica da Atripalda ad Avellino o Mercogliano e viceversa né da Atripalda a contrada Alvanite».
Per l’ex vicesindaco, che ieri ha già raccolto numerose lamentele, vanno reintrodotte almeno delle corse minime. «Almeno garantire tre corse di emergenza per far sì che molte persone che lavorano anche di domenica possano spostarsi. E poi ci sono i ragazzi che da Atripalda andavano ad Avellino o da Alvanite scendevano in città. Non si può isolare ogni domenica completamente un quartiere grande come Alvanite, dove non c’è una farmacia. Alle persone che non hanno l’auto si impedisce di potersi recare in farmacia, in ospedale o anche solo a poter far visita ai propri cari al cimitero. Anziani e giovani che vengono tagliati fuori ed emarginati. Mi auguro che l’azienda accolga questa segnalazione e garantisca almeno delle corse minime, rivedendo la scelta di sopprimerle tutte. Prima di arrivare ad una decisione così brusca potevano creare anche l’alternativa, interessando casomai un privato che già opera nel settore trasporti».
……: ORAMAI TUTTI VIAGGIANO IN AUTO, CHE SENSO HA TENERE QUELLE LINEE CHE VIAGGIANO A VUOTO? (Poi si dice che i conti non tornano….)
Si parla di proteste: dove sono? nessuno le ha viste. Forse per questo L’ AIR, procede, indisturbata.