Vendita Centro Servizi, La Sala (Piazza Grande): “Una pezza alle falle di bilancio basata solo su parole”
Pubblicato in data: 10/5/2013 alle ore:11:30 • Categoria: Lista "Piazza Grande", Politica •No, non parliamo di rifiuti, porta a porta, commissari ad acta, per quanto… Ma la vicenda della alienazione del Centro Servizi assume toni altrettanto grotteschi. Più che per la Corte dei Conti (e per eventuali altre indagini) qui ci sarebbe materia per il cabaret… insomma due risate -senza nulla a pretendere, un applauso ai guitti e via. Tutto come prima (anzi peggio di prima).
Chi vorrà -per la storia- ripercorrere la sciagurata ‘valorizzazione’ del Centro Servizi di via San Lorenzo, inciamperebbe in una slavina di detriti, amenità, previsti incidenti di percorso, ostacoli di varia ed incerta natura, di annessi e connessi tali da evocare oscurità e misteri di prime, seconde e terze repubbliche. Tra guerre per… bandi, ritardi, interpretazioni e pareri, alchimie finanziarie e consuntivi a gogò, sono passati inutilmente più di quattro anni e da un anno è la Xenus, ora, a tenere sulla corda i pazienti amministratori del nulla e le inesauste speranze di funzionari che non sanno più a che santo votarsi. E cercano conferme ministeriali (che sono mezzi dinieghi) e formulano innocue diffide (che sanno di resa). Insomma… che sarà mai l’ennesima determina degli uffici finanziari a tempo scaduto? Un sussulto di dignità amministrativa o un’acquiescente certificazione di impotenza? E con quali presunti poteri? E sulla base di quali ulteriori -più o meno esplicite- manifestazioni di interesse? Mentre Spagnuolo e friends cincischiano come Laurenzano (peggio di Laurenzano) sui conti che non tornano, siamo già al giro di boa. E nella fretta di mettere una pezza a nuove e vecchie falle di bilancio… nessuna seria riflessione, nessun approfondimento. Insomma nessuno sembra interessato a sapere qualcosa di più sulle attività e sulle capacità finanziarie di un’azienda che vanta partneriati di prestigio (senza che si possa sapere con quali esperienze certificabili e con quali risultati). Nessuno che abbia seriamente esaminato la compatibilità urbanistica ed ambientale al vigente piano regolatore ed eventualmente ai PTCP ed al PUC a farsi (ma ormai abbiamo capito… con comodo…con comodo…). Xenus? Basta la parola…
Raffaele La Sala
capogruppo consiliare “Piazza Grande”
niente di nuovo sotto il sole ! A DIRIGERE UN COMUNE E SOPRATUTTO FARE QUADRARE I CONTI NON è COSA X TUTTI ! VICINO AI SOLDI E I PROBLEMI LE PAROLE RIMANGO ZERO ! MA SPAGNUOLO CHE TANTO SI VANTAVA ? ADESSO CHE DICE DELLA BELLA FIGURA FATTA ? ANDATE VIA CHE SI FINISCE MALE .
IL PARCO DELLE ACACIE E’ STATO FINANZIATO CON SOLDI EUROPEI PER LO SVILUPPO DI FIERE E INIZIATIVE COMMERCIALI, SE POI NEL CORSO DEGLI ANNI LA MIOPIA AMMINISTRATIVA NON HA PENSATO A QUESTO BEH CREDO CHE ADESSO NON SE LO COMPRERA’ PROPRIO NESSUNO ED ALLORA PERCHE NON PENSARE AD AFFITTARLO????????
Non si amministra vendendo la proprietà del comune.
Mi sembra più che giusto, è meglio aumentare le tasse comunali ai cittadini piuttosto che sbarazzarsi di questo casermone improduttivo e che per di più assorbe anche parte delle già scarne riorse comunali. Ricordo tempo fa che l’orgoglio atripaldese di alcuni cittadini li mosse ad una levata di scudi in difesa del casermone e contro la sua vendita perchè si prefigurava l’alienazione di un fondamentale bene per la nostra comunità. Evidentemente questi cittadini hanno soldi in più per pagare le tasse, o sbaglio! Per me o lo vendete e con i soldi riducete il debito potendo così evitare di dissanguare i cittadini e nel contempo attuare una politica d’investimento davvero produttivo (sempre nel rispetto del bilancio) oppure radetelo al suolo, perchè così com’è non è né carne né pesce.