Restauro Monumento ai Caduti, Pacia: “Struttura mal disposta, per rispetto ai soldati le cerimonie vanno svolte davanti e non a lato dell’opera”
Pubblicato in data: 17/7/2013 alle ore:07:12 • Categoria: Politica, Psi •All’indomani dalla cerimonia ufficiale che ha restituito il Monumento ai Caduti di piazza Umberto I ai cittadini è già polemica in città. «Per rispetto ai caduti in guerra la corona di alloro va deposta dinanzi al monumento e non al lato, per questo sarebbe opportuno, come già proposto prima della realizzazione dell’opera, eliminare lo spazio antistante che separa dalla fontana», queste le parole del consigliere Ulderico Pacia passato tra i banchi dell’opposizione in riferimento alla nuova collocazione del monumento post restyling della piazza. «Da oltre una settimana attendo risposta formale alla mia richiesta scritta – continua Pacia – circa il regolare svolgimento dei lavori di restauro e messa in sicurezza della storica opera atripaldese e del luogo di custodia dell’antica recinzione comprese le quattro bombe a corredo che una volta erano ben visibili». Una polemica nata a poche ore dalla cerimonia benedetta da Don Enzo De Stefano, tenutasi domenica mattina alla presenza del sindaco Spagnuolo, del responsabile della Soprintendenza Bsae di Salerno e Avellino Giuseppe Muollo e di autorità locali. A preoccupare il consigliere Pacia la mancanza di protezione fisica del monumento da vandali e da bravate di ragazzini: «un tempo esisteva una recinzione in ferro battuto alta un metro e mezzo che – continua il consigliere – impediva a chiunque volesse avvicinarsi di compiere azioni scellerate, del resto solo qualche mese fa, sono comparse scritte fatte con dello spray nero proprio sul marmo retrostante. Uno scempio che mi auguro non si ripeta più». Preoccupati per il medesimo motivo anche alcuni cittadini frequentatori della piazza che più volte hanno notato gruppi di ragazzini seduti sul basamento: «speriamo che il sistema di sicurezza sia efficace e che tuteli il bene pubblico da azioni sconsiderate – commenta un anziano -. Certamente la collocazione a ridosso della fontana non è stata una scelta opportuna dato che non c’è abbastanza spazio tra le due strutture». Insomma da una parte gli elogi per aver finalmente portato a termine l’opera di restauro e messa in sicurezza, occorrenza avviata dalla vecchia Amministrazione del sindaco Aldo Laurenzano che ha reperito i fondi grazie alla sponsorizzazione dell’azienda privata Sidigas e realizzati in un solo mese di lavoro, ma dall’altro lo scontento per non poter godere pienamente della storica opera atripaldese, realizzata nel 1927 dallo scultore napoletano Raffaele Marino vincitore del concorso indetto, tornata all’antico splendore. Le tre figure che compongono il Monumento sono, infatti, altamente rappresentative: due soldati dalle fattezze michelangiolesche, uno ferito che stringe al petto la bandiera italiana e l’altro, nel sostenere il compagno, impugna la pistola per sparare al nemico. Le due figure poste ai lati rappresentano l’allegoria dell’Italia, figura femminile che tiene la spada a riposo vestita da una tunica con un elmo su cui è raffigurata la lupa capitolina e il vir hirpinus, uomo muscoloso con un fazzoletto sul capo per proteggersi dal sole, con la falce nella mano destra e il badile nella sinistra.
Bravo Ulderico.
Ma dov’era Pacia quando venne approvato il progetto della fontana attaccata al monumento? E’ pur vero che in politica vi è bisogno di visibilità, ma è altrettanto vero che non bisogna cadere nel ridicolo. La fontana venne realizzata e le uniche voci contrarie furono quelle di alcuni cittadini. Oggi che si tocca con mano lo spreco di denaro pubblico, dovuto a un’opera che esteticamente deturpa la maestosità del monumento, qualcuno approfitta per saltare sul carro di un giudizio negativo che è diventato maggioritario. Si lavori seriamente in Consiglio comunale per trovare una soluzione valida e per recuperare gli arredi di valore storico-artistico.
O.K. per il commento di cittadino.
Il monumento ai caduti è veramente CADUTO male da quegli amministratori che hanno consentito la costruzione della fontana davanti al monumento. Chissà che fine ha fatto il cancello che stava prima. Grande Ufficio Tecnico di Atripalda.
sapete fare solo lo scarica barile: E’ colpa dell ‘uno o dell’ altro a noi poca ci importa. E’ colpa di quelli che pensano di saper amministrare e alla fine dimostrano la loro incapacità. Amministratori si nasce non si improvvisa. DE LUCA, DE LUCA, questo è il sindaco che servirebbe ad Atripalda, non questi improvvisati.