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Lettere di licenziamento e rischio chiusura al Consorzio Agrario di via Pianodardine, lavoratori in agitazione

Pubblicato in data: 28/8/2013 alle ore:07:50 • Categoria: Attualità

consorzio-agrario2Partono le lettere di licenziamento al Consorzio Agrario di via Pianodardine ad Atripalda. Dopo un’operazione di rilancio della struttura produttiva si riaffaccia lo spettro della chiusura e dei licenziamenti.
Si preannuncia un autunno caldo e cancelli chiusi per gli oltre cento lavoratori del Consorzio Agrario Interprovinciale di Salerno, Napoli e Avellino, tra dipendenti diretti delle agenzie e dell’indotto, che finiranno così in mobilità, avendo già beneficato in passato della cassa integrazione. Una decisione sofferta assunta dal commissario liquidatore, dottor Giovanni Tomo, a seguito della sentenza emessa dal Tribunale di Salerno che ha bloccato l’omologazione del concordato sancendone così nei fatti la chiusura.
Una sentenza alla quale è stato già presentato appello che si discuterà il prossimo 12 settembre. Ma intanto cresce la preoccupazione tra i lavoratori e gli agenti impiegati da decenni nella filiera dopo i segnali positivi e la timida ripresa avviata con il commissariamento che aveva puntato a rilanciare l’attività e l’organizzazione aziendale, ripristinando i livelli occupazionali e procedendo alla riapertura delle sedi territoriali, ponendo le basi per riattivare una rete di venditori per incrementare la presenza. Ieri mattina una lunga riunione tra il dottor Tomo e le maestranze nella sede di via Pianodardine per fare il punto della situazione e discutere sulle prospettive. Un incontro durante il quale il commissario ha proceduto a consegnate le lettere di licenziamento e di chiusura delle agenzie (in tutto undici, di cui ben sei operanti in Irpinia).
Il ministero ha emesso un provvedimento di revoca dell’esercizio provvisorio e quindi di cessazione dell’attività d’impresa sulla base di un gravissimo, per quanto banale errore, del Tribunale di Salerno in merito al concordato che avrebbe segnato la svolta per il ritorno in bonis dell’azienda – afferma il commissario liquidatore, dottor Giovanni Tomo -, ritenendolo ormai scaduto oltre il termine del 31.12.2009, termine identificato dal tribunale stesso. Invece c’è una norma specifica del 2009 che non sottopone i consorzi agrari ad alcuna scadenza di termini proprio per l’importanza che rivestono in Italia. Il provvedimento del tribunale rischia così di invalidare un’importante operazione di riorganizzazione aziendale avviata con la mia gestione, dopo l’approvazione ministeriale, ed iniziata il primo febbraio 2011, che stava dando ottime prospettive per il ruolo istituzionale del consorzio stesso“.
Ma la dirigenza è pronta a dare battaglia per far rispettare la legge e per non vanificare l’impegno avviato in questi anni dopo che Il Ministero dello Sviluppo Economico aveva autorizzato il progetto di rilancio proposto dal commissario Tomo. “Abbiamo presentato appello contro il provvedimento del Tribunale di Salerno che sarà esaminato il prossimo 12 settembre – conclude il commissario -. Sono fiducioso che il progetto di rilancio potrà quindi proseguire. Nel frattempo abbiamo attivato le procedure di licenziamento“.
Un nuovo colpo per la storica struttura di via Pianodardine voluta dal Legislatore per rilanciare il settore primario su tutto il territorio nazionale creando condizioni favorevoli e di vantaggio per gli agricoltori ma che sembra imboccare invece un nuovo vicolo cieco senza exit.
La sentenza del tribunale salernitano infatti fa saltare la proposta di concordato alla quale la nuova dirigenza stava lavorando da tempo per il soddisfacimento dei creditori mediante incisive azioni di recupero creditori, procedendo anche ad un rilancio delle attività della storica struttura sorta agli inizi del ‘900 ed operante sul mercato dell’agricoltura delle tre provincie di riferimento, così importanti per la specificità delle colture e degli allevamenti, su un territorio ampio che dalla provincia Irpina, interessa anche quella di Salerno e Napoli.

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