Nuove nubi sul futuro del parco archeologico Abellinum, il Tar di Salerno sospende il decreto di esproprio. La dottoressa Fariello: «La Soprintendenza farà ricorso»
Pubblicato in data: 24/10/2013 alle ore:06:00 • Categoria: Attualità •Nuove nubi sul futuro del parco archeologico dell’Antica Abellinum di Atripalda. Il Tar di Salerno ha sospeso il decreto di esproprio per pubblica utilità con il quale l’ente di piazza Municipio sperava di ritornare in possesso dell’area archeologica posta sotto sequestro preventivo lo scorso anno dalla Procura della Repubblica di Avellino ed affidata in custodia giudiziaria cautelare alla Soprintendenza dei Beni Archeologici di Avellino.
Una nuova battuta d’arresto nella lunga e stancante telenovela, segnata da mobilitazioni, ricorsi e cartelle bollate dove la parola fine appare davvero difficile da poter scrivere.
Il tribunale amministrativo regionale ha infatti accolto il ricorso presentato dalla famiglia Dello Iacono, che contestano l’indennizzo da 75mila euro che gli era stato provvisoriamente riconosciuto a giugno in cambio della riconsegna dell’area di oltre 20mila mq. Secondo i legali della famiglia non sarebbe stato applicato nella quantificazione della somma il «premio per i ritrovamenti» che stabilisce che il rinvenimento fortuito di un bene archeologico da diritto alla corresponsione di un premio per il proprietario del terreno. Premio in denaro che si andrebbe ad aggiungere, come ristoro, ai già 16 milioni e 200 mila euro incassati per indennità di esproprio dai Dello Iacono. Tra l’altro c’è ancora da chiarire il fatto che per errore quest’ultima somma sia stata pagata per ben due volte tanto da spingere l’ex amministrazione Laurenzano ad inviare tutto l’incartamento alla Procura e alla Corte dei Conti.
Una matassa che nessuno però finora, dall’Avvocatura dello Stato alla Soprintendenza, dalla Procura al Tar e al Ministero dei Beni culturali è riuscita a sbrogliare.
E così a cinque mesi di distanza dall’avvio della procedura di esproprio arriva l’ennesimo stop che sospende l’efficacia della dichiarazione di pubblica utilità dell’area archeologica e fa slittare ancora una volta la riapertura al pubblico. «La famiglia Dello Iacono ha ottenuto dal Tar di Salerno una sospensiva del nostro provvedimento di esproprio – commenta la dottoressa Maria Fariello, dirigente della Soprintendenza ai Beni archeologici di Salerno ed Avellino -. Contro questo nuovo pronunciamento faremo ricorso. L’area resta comunque sotto sequestro della Procura di Avellino e noi come Soprintendenza stiamo completando i lavori di sistemazione della casa romana».
Il sequestro preventivo disposto lo scorso anno dalla Procura irpina arrivò dopo le numerose denunce della stessa Soprintendenza che aveva più volte messo in evidenza come l’Antica Abellinum stesse andando in malora. Con la chiusura del parco, a seguito della sentenza del Tar di Salerno che nel maggio 2011 aveva riconsegnato i terreni di via Manfredi alla famiglia Dello Iacono, secondo l’Ente di tutela il patrimonio storico era a rischio intemperie, senza manutenzione, con un danno gravissimo.
«Stiamo lavorando perché i danni derivanti dalla chiusura del parco sono stati enormi – conclude la Fariello – ma non sono preoccupata del nuovo provvedimento perché è una sospensiva alla quale presenteremo ricorso. Come Soprintendenza posso assicurare che stiamo facendo tutto il possibile per riaprire al pubblico quanto prima il parco archeologico».
Co sta gente ca sta la n’goppa che ne vuoi sperare.
Come sei caduta in basso Atripalda mia.
Dove stà la Florente cittadina di una volta?
Sono giorni lontani sono tempi trascorsi.