Consiglio comunale, la denuncia del consigliere Pacia sugli atti illegittimi di giunta spinge il sindaco ad integrare l’ordine del giorno
Pubblicato in data: 13/11/2013 alle ore:16:00 • Categoria: Comune, Politica, Psi •La denuncia del consigliere comunale del Psi Ulderico Pacia spinge il sindaco a dover integrare l’ordine del giorno del Consiglio comunale di venerdì mattina. Produce i primi effetti la polemica sollevata sulla stampa provinciale dal consigliere comunale socialista Pacia sulle delibere di giunta ritenute illegittime per la presenza degli assessori Udc le cui dimissioni dal 4 giugno non sarebbero mai stati ritirare o respinte con atto ufficiale dal primo cittadino. Infatti al protocollo comunale, secondo quanto denunciato da Pacia giorni fa che ha attaccato l’Amministrazione Spagnuolo e gli atti prodotti dall’organo esecutivo, sarebbero illegittimi per la presenza degli assessori dell’Udc che, dopo le dimissioni protocollare lo scorso 4 giugno 2013 a seguito dell’apertura della crisi amministrativa, poi non sono mai state ritirate o respinte ufficialmente. Nessuna traccia infatti al protocollo comunale, come se ad oggi i due assessori scudocrociati risultassero ancora dimissionari.
E così Spagnuolo corre ai ripari e alla convocazione del Consiglio comunale, fissato per venerdì mattina 15 novembre, alle ore 9, ha deciso l’integrazione di un ulteriore punto all’ordine del giorno con la comunicazione del Sindaco al Consiglio comunale in merito alla composizione della Giunta comunale.
Ma chi è deputato a garantire la liceità degli atti dell’ente comunale che fa?
Caro sindaco a fine anno ti ricorderai di tutte queste mancanze da parte del segretario nonché direttore generale, quando dovrai esprimere un giudizio sul suo operato e quindi deliberare la liquidazione del compenso extra legato a tale incarico?
L’opposizione li conosce questi aspetti o fa finta di non vedere?
Chiediamo al Prefetto di intervenire.
DALLE TANTE VOLTE CHE SI SONO DIMESSI SI SONO DIMENTICATI DI RITIRARLE
Brava Paola.
Ci vuole Cantelmo ad Atripalda, e presto arriverà. Ad maiora.