Dal Circolo SEL di Atripalda il dramma dei forestali raccontato da un operaio
Pubblicato in data: 6/12/2013 alle ore:09:40 • Categoria: Attualità, Politica, Sinistra Ecologia e Libertà •Ormai il problema dei forestali si protrae da più di tre anni. Stiamo assistendo, impotenti, alla disfatta di un settore strategico per l’intera regione Campania: Operai allo stremo, senza stipendi da mesi; OTD (operai a tempo determinato) senza la certezza di un futuro e senza la garanzia di un minimo di giornate lavorative (51 gg) per il 2014 visto che il finanziamento comunitario fondi FSC (ex FAS) sembra che non basterà nemmeno a
garantire le giornate annue degli OTI (operai a tempo indeterminato).
La regione Campania sta smantellando il settore forestazione un pezzo per volta.
Non ha mai dato priorità all’applicazione della legge 11/96, sempre emendata e mai riformata.
Non si può più accettare che, con arroganza, chi governa la regione, ostenti indifferenza verso gli operai e non mostri neanche un sussulto di coscienza di fronte alla morte di un operaio forestale che, strozzato dai debiti, si è tolto la vita lasciando moglie e figli nella solitudine.
Anzi annuncia l’ennesima promessa (non mantenuta) di sblocco immediato dei fondi per il pagamento degli stipendi arretrati.
Inoltre la Regione Campania in quel doloroso momento poteva e doveva evitare, per il rispetto al lavoratore che si è tolto la vita, ai familiari e a tutti gli altri lavoratori, di innescare una polemica per l’attribuzione delle colpe per i mancati pagamenti, che vanno e andranno ricercate ma seriamente e non strumentalmente.
Chiediamo allora con forza a tutti i consiglieri regionali, sia di maggioranza che di opposizione di non lesinare alcuno sforzo per la risoluzione del problema, ad esempio lavorando all’istituzione immediata di un tavolo di confronto per affrontare con celerità le riforme della legge di settore 11/96 e provvedere insieme alle parti sociali al riordino delle comunità montane.
Bisogna in tempi brevi dare stabilità a questo settore che conta circa 1200 operai soltanto in provincia di Avellino.
Le soluzioni ci sono e non sono di semplice assistenzialismo , come insinuato da alcuni esponenti della maggioranza! Ad esempio si potrebbe rendere produttiva l’opera dei forestali aprendo collaborazioni con settori quali la protezione civile, l’ambiente e l’agricoltura.
Si potrebbero impiegare i forestali nella prevenzione dei dissesti idrogeologici sempre più frequenti impiegandoli nella pulizia di cunette stradali e valloni, e nella cura della vegetazione spontanea per evitare di vederla strappata da eventi metereologici un pò più intensi e trascinata sulle strade o nei corsi d’acqua a fare danni e provocare allagamenti. Potrebbero anche prendersi cura dei versanti a rischio frane in quanto disboscati senza criterio.
Sarebbe un bel risparmio per le casse dello stato costretto , al contrario, a forti esborsi dopo ogni calamità dovuta a eventi meteorici.
Gli operai forestali potrebbero creare pellet con la lavorazione del sottobosco e della bio massa e non essere costretti ad accontentare il sindaco o l’assessore di turno pulendo il loro giardino o il cimitero del comune.
Crediamo infine che la lotta dei forestali debba avere un risalto maggiore sui mezzi di comunicazione di quello ritagliato in occasione dell’evento tragico che ha coinvolto un lavoratore disperato.
Antonello Alviggi
Operaio forestale
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