Cittadinanza ad Enzo Angiuoni, il ricordo della giovinezza nei versi di Gabriele De Masi
Pubblicato in data: 20/12/2013 alle ore:12:42 • Categoria: Cultura •Domani mattina il Consiglio comunale di Atripalda conferirà la cittadinanza onoraria all’imprenditore tessile di origini atripaldesi ma trapiantato da anni al Nord, Enzo Angiuoni.
Per l’occasione riproponiamo dei versi di Gabriele De Masi, scritti otto anni fa, quando l’imprenditore trapiantato da ragazzo in cerca di fortuna al Nord, fu premiato dal circolo Amatori della Bici di Atripalda, come atripaldese illustre. Poi una seconda poesia dedicata agli atripaldesi lontani.
Enzo Angiuoni
Pane e fave, dietro le croci
della Chiesa Madre,
fuoco alle labbra arse
di pepe e sale a condimento,
pranzo, cena, scontento
se non era ritorno
allo stesso pasto, l’indomani.
Ora, con gli amici alzo
calici di cristallo luccicanti,
il Cutizzi è sfarzo paglierino
al Marennà, sopra Atripalda,
ma è gioia vera se ripenso,
tornando ragazzo, a quando davo
calci dietro a un barattolo,
con scarpe rotte, ricco d’amici
e speranze; ‘nmiezzo a’ chiazza.
Gabriele De Masi
Atripalda, 8 Febbraio, 2005
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Agli Atripaldesi lontani
Calda piazza paesana,
prolungamento di un ricordo
all’angolo di un ritorno,
portoni, giocare a Sangiorgio,
rincorsa, salto sui compagni,
somari attendono, atterriamo
tra capo e collo, tra lagni,
agli altri, per sorte, chinati.
Gabriele De Masi
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