Chiude i battenti il Consorzio Agrario di Atripalda dopo oltre cento anni di storia
Pubblicato in data: 21/12/2013 alle ore:07:30 • Categoria: Attualità •Dopo oltre centro anni di storia a sostegno del mondo agricolo provinciale chiude definitivamente i battenti il Consorzio Agrario di Atripalda. Epilogo amaro dopo un’operazione di rilancio della struttura produttiva che opera su scala regionale e che negli anni ha rappresentato un punto di riferimento per il settore agricolo. L’altra mattina il commissario liquidatore, dottor Giovanni Tomo, ha apposto i sigilli alla struttura con grande rammarico. Undici i dipendenti amministrativi della sede atripaldese licenziati e posti in mobilità dal 17 dicembre scorso. A questi seguirà la mobilità per gli altri lavoratori.
Si preannuncia così un Natale di disperazione e tristezza per gli oltre cento lavoratori del Consorzio Agrario Interprovinciale di Salerno, Napoli e Avellino, tra lavoratori diretti delle agenzie e dell’indotto, che finiscono in mobilità, avendo già beneficato in passato della cassa integrazione. Una decisione sofferta a seguito della sentenza emessa dal Tribunale di Salerno che ha bloccato l’omologazione del concordato sancendone così nei fatti la chiusura. Una sentenza alla quale era stato presentato appello alla Corte di Salerno che non si è ancora pronunciata nonostante le richieste e le pressioni da parte dei sindacati. E così nell’Irpinia delle vertenze e della forte crisi economica che sta depauperando il tessuto economico, imprenditoriale e sociale della provincia, chiude i battenti nell’area industriale del capoluogo un’altra importante e storica realtà.
Cancelli chiusi e porte sbarrate alla sede di via Pianodardine tra l’amarezza dei primi undici dipendenti diretti andati in mobilità. Poi seguirà a breve la chiusura anche della reti territoriali (in tutto undici, di cui ben sei operanti in Irpinia) dove operano i commissionari impiegati nella filiera nonostante negli ultimi anni fossero arrivati dei segnali positivi ed una timida ripresa avviata con il commissariamento che aveva puntato a rilanciare l’attività e l’organizzazione aziendale, ripristinando i livelli occupazionali e procedendo alla riapertura delle sedi territoriali, ponendo le basi per riattivare una rete di venditori per incrementare la presenza regionale. «Alla base di tutto questo c’è un grave, per quanto banale, errore giudiziario relativo alla provvedimento con il quale è stato respinto il concordato presentato al tribunale di Salerno e che ha determinato nello scorso mese di agosto la decadenza dell’autorizzazione ministeriale allo svolgimento dell’attività d’impresa – racconta con rammarico il commissario Tomo -. Avverso questo provvedimento del Tribunale è stato presentato ricorso, ma la corte di Appello di Salerno, dopo l’ultima udienza del 31 ottobre, non ha ancora comunicato la propria sentenza. Nel frattempo scadevano i termini per consentire gli ultimi sussidi possibili a favore dei dipendenti ai quali è stato concesso anche un significato sostegno per superare gli evidenti disagi. Dopo oltre cento anni di storia si invalida un’importante operazione di riorganizzazione aziendale per un banale errore del Tribunale di Salerno in merito al concordato che avrebbe segnato la svolta per il ritorno in bonis dell’azienda, ritenendolo ormai scaduto oltre il termine del 31 dicembre 2009, termine identificato dal tribunale stesso mentre c’è una norma specifica del 2009 che non sottopone i consorzi agrari ad alcuna scadenza proprio per l’importanza che rivestono in Italia. Su quanto accaduto spero sia fatta chiarezza dalla sentenza di appello. Al tempo stesso viene vanificato l’importante lavoro di rilancio e di riorganizzazione, condiviso da tutte le istituzioni, organizzazioni degli agricoltori, sindacali e di categoria, avviato durante la mia gestione commissariale da marzo 2010, all’indomani di una precedente chiusura delle attività produttive».
povera agricoltura tra crisi, errori e quant’altro?
è finita l’epoca del piccolo coltivatore?!
E’ ARRIVATA L’EPOCA DEL CONTADINO CAPITALISTA!? RISERVATA A POCHI….
Finalmante finisce un’azienda che ha mandato in malora l’agricoltura campana