Bagarre in Consiglio, parla il sindaco Spagnuolo: “ho applicato regolamento e statuto in qualità di Presidente del parlamentino”
Pubblicato in data: 25/3/2014 alle ore:07:00 • Categoria: Politica •“Il Consiglio comunale convocato da un 1/5 dei consiglieri deve avere un contenuto deliberativo e soprattutto i consiglieri proponenti debbono indicare agli uffici e alla presidenza del Consiglio l’istruttoria da allegare agli atti, nel caso specifico non c’era ne l’uno ne l’altro“.
A parlare è il sindaco Paolo Spagnuolo che punta a chiarire quanto accaduto ieri mattina in Consiglio comunale dopo che le minoranze per protesta hanno abbandonato la seduta facendo venire meno il numero legale.
“Quindi non da sindaco ma da Presidente del Consiglio comunale chiamato ad applicare pedissequamente statuto e regolamento comunale, ho in via pregiudiziale sollevato questo aspetto. Ovviamente altro che podestà: io da presidente del Consiglio non decido ma propongo al Consiglio che resta sovrano. Perciò non capisco come mai le opposizioni abbiano prima convocato il consiglio e poi prima della discussione della proposta del presidente del Consiglio siano andate via. Un atteggiamento incomprensibile ed irresponsabile, facendo mancare il numero legale. Rispetto ad ogni punto certo avrei adottato questa stessa proposta. Ma non capisco perché a fronte di una semplice proposta del presidente del consiglio su cui il Consiglio era chiamato a pronunciarsi, sia stato accusato di aver violato la democrazia e quali altri principi”.
Nessuna volontà di eludere la discussione?
“Ripeto non c’era nessuna volontà di sottrarsi su argomenti molti importanti. Alcuni di appendice al Bilancio di previsione saranno discussi in quella sede mentre altri come il contenzioso Ingino è stato oggetto di un’interrogazione da parte del consigliere La Sala alla quale ho dato ampia risposta. Tutti argomenti che non potevano costituire punti all’ordine del giorno così come presentati dalle opposizioni. Si trattava di argomenti che potevano rientrare nell’ambito di un question time, ma questo è un istituto non previsto purtroppo dal nostro regolamento. Allora fu una proposta del Pdl che io apprezzai molto. Per introdurla c’è un modo semplicissimo, la commissione affari istituzionali, presieduta per mia volontà da un membro dell’opposizione, Massimiliano Strumolo. Non capisco perché poi quest’istituto non è stato introdotto in sede di lavori della commissione.
La seconda possibilità è che alcuni punti come il contenzioso Ingino sono stati oggetto di interrogazioni o potevano diventare interrogazioni e quindi si poteva ricorrere allo strumento delle interrogazioni. Per cui ribadisco non c’è stata nessuna volontà di sottrarsi alla discussione visto che su molte questioni ne discuteremo in sede di bilancio, a metà aprile. C’è stata invece sola la volontà del Presidente del consiglio comunale di far rispettare lo Statuto ed il regolamento di funzionamento del Consiglio stesso”.
Perché questo continuo sottolineare la figura di Presidente del Consiglio comunale e non di sindaco?
“Insisto sulla distinzione tra le figure di Presidente del Consiglio comunale e Sindaco, che ad Atripalda coincidono nella stessa persona, per dire che il Presidente fa valutazioni esclusivamente tecniche mentre il Sindaco fa valutazioni politiche. In questo caso erano valutazioni solo tecniche le mie in qualità di Presidente del Consiglio comunale“.
sindaco, nella tua funzione di guida della città, dovresti avere un atteggiamento meno “notarile” e più inclusivo. Se i membri dell’opposizione ti stanno antipatici, devi ricordare che rappresentano una vasta fetta della città, a cui devi rispetto. Gli argomenti andavano discussi, anche senza approdare a deliberati. Del resto siete stati votati per amministrare i nostri problemi, non per fare valutazioni sull’ammissibilità degli argomenti alla discussione consiliare
Sindaco, non convinci più nessuno e smettila di farti ritrarre sempre con la fascia tricolore, che per indossarla bisogna dare anche soddisfazione ai cittadini di Atripalda.
Lo statuto e il regolamento comunale se ci sono devono essere rispettati . Il rispetto delle regole è alla base della democrazia di un paese. E’ inutile girarci intorno. Certo nella minoranza vi sono consiglieri stagionati, non si spiega questa inadempienza. Comunque se hanno gli attributi e vogliono dimostrarlo, visto che almeno due degli argomenti che volevano discutere sono di rilevanza penale, possono rivolgersi alla PROCURA della REPUBBLICA. Lo faranno?
anche la minoranza ha gli scheletri nell’armadio quindi la maggioranza puo’ dormire sonni tranquilli non chiameranno mai la PROCURA DELLA REPUBLICA.
X Marcello.
OTTIMO COMMENTO IL TUO.
una domanda da profano ma questi erano argomenti da c.c. o no? E POI SUL CENTRO SERVIZI TUTTI ERANO D’ACCORDO A VENDERLO PER RISANARE LE CASSE COMUNALI CHE SONO NELLE CONDIZIONI IN CUI SONO NON CERTO X RESPONSABILTA’ DI SPAGNUOLO
Ringrazio Marcello che ha posto la questione in termini chiari e corretti. Quanto alle preoccupazioni del Vegente, saprà che i casi più spinosi sono già all’attenzione della magistratura. Invece l’alienazione del Centro Servizi (che passò con il mio voto contrario) ed ora si fa in stato di necessità (ed alla metà circa della stima iniziale del 2009), ad oggi -e fino all’evidenza dei fatti e non delle chiacchiere- non è chiara. In mancanza di precise garanzie fideiussorie, infatti, non solo la vendita non avrebbe elementi di certezza, ma per la stessa ragione non sarebbe neppure possibile iscriverla a copertura del disavanzo nel bilancio previsionale 2014. E d’altra parte la fretta con la quale tutti gli aventi causa stanno cercando di liberarsi del previsionale (anche in presenza di un rinvio probabile al 31 luglio), confligge con i più elementari principi di prudenza contabile, trasferendo ogni responsabilità sugli uffici. Che sono impegnati trimestralmente a relazionare alla Corte dei Conti, dopo le numerose informative contraddittorie (prima Xenus, poi Asl, poi Xenus…) e reticenti (come i deliberati inviati alla Corte senza il dibattito consiliare e le relative osservazioni e dichiarazioni di voto). In ogni caso la seduta del 24 marzo ha tolto definitivamente la maschera ad un sindaco podestà, vistosamente inabile a garantire l’ordinato svolgimento dei lavori consiliari. Un interlocutore politicamente inaffidabile, per i suoi prima che per le minoranze, e se è pure responsabile provinciale di un partito…allora…
La vicenda dei parcheggiatori è gravissima.
Bravo Raffaele La Sala. Descrizione lungimirante. Amministrazione asettica.