Nuova Giunta Spagnuolo, il commento dell’ex capogruppo La Sala: “Il volto cinico della politica”
Pubblicato in data: 18/7/2014 alle ore:17:50 • Categoria: Lista "Piazza Grande", Politica •La lunga e dolorosa gestazione e i tormenti intestini della esile maggioranza consiliare di Spagnuolo&friends (che ieri era stata più volte prossima al collasso sulla attribuzione delle deleghe) ha prodotto alla fine il piccolo decreto pasticciato e contraddittorio della nuova giunta balneare dell’exbravoragazzo. Con cui viene liquidata Concetta Tomasetti, con qualche ipocrisia di circostanza (dopo le ripetute assicurazioni private) e vengono raccolte e smembrate le spoglie udiccine, con le quali Spagnuolo Paolo promuove sul campo, in quota rosa, Valentina Aquino, capogruppo silente di piedìni imbarazzati e raccogliticci e Fabiola Scioscia (sempre che le si riesca a notificare l’atto, pare non del tutto ‘gradito’); ed anche l’ex Landi Domenico. Se è con queste new entry che il sindaco, sempre più isolato, ritiene di poter assicurare il governo della città, lo sapremo già nelle prossime ore. Non sfugge tuttavia la ‘debolezza’ politica del nuovo esecutivo che, ammesso pure che riesca a trovare un punto di equilibrio, svela l’equivoco sui cui Spagnuolo aveva, appena due anni fa, raccolto la speranza dell’elettorato. Senza udc e senza socialisti, con un solo voto di maggioranza, esposto alle prevedibili pressioni del consigliere che, di volta in volta, gli assicura la sopravvivenza, egli difficilmente potrà affrontare le emergenze della Città, che sono in primo luogo finanziarie ed urbanistiche (e di cui già da tempo si occupano -ciascuno per le proprie competenze- la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica). Le ‘voci di dentro’ raccontano un Paolo ad un passo dalle dimissioni, in un astuto dosaggio di minaccia e calcolo e, comunque, forte di accordi di vertice che gli assicurerebbero -si dice- una candidatura alle prossime regionali. Non ci vorrà molto per capire se prevarrà il volto cinico della ‘politica’ oppure la presa d’atto, dolorosa e consapevole, che Atripalda proprio non meritava una amministrazione così.
Raffaele La Sala
presidente “Merito è Libertà”
Hai ragione Lello. Magra consolazione, il paese lo governa Scioscia, Aquino, Paoletto, Giggino e gli avvocati
E’ solo invidia.
Professore La Sala, non doveva lasciare proprio ora.