Vendita Centro Pmi, l’affondo del capogruppo Udc Musto contro il sindaco: “non ha strategia politica, arrogante e sordo, manca di progettualità e vive alla giornata”
Pubblicato in data: 1/10/2014 alle ore:02:30 • Categoria: Politica, Udc •Su questo punto all’ordine del giorno Non faremo giri di parole: “il nostro voto è contrario”.
Quello che stiamo facendo non sarà di certo popolare ma è giusto e inevitabile. E adesso vi spieghiamo il perché ….
Il nostro voto è nettamente contrario perché la questione che riguarda la cessione del Centro Servizi è un grande pastrocchio amministrativo.
Un pastrocchio senza nè capo nè coda e che non tiene conto dei DIRITTI.
E’ senza anima né ha una visione politica chiara e, peraltro, enormemente dannoso per questo Comune. Questa ennesima “forzatura” della maggioranza, non ha tenuto conto dell’aspetto più importante: la mancanza di garanzie per l’Ente.
Gli strumenti di garanzia costituiscono una tutela precauzionale per il Comune, come da regolamento per le alienazioni. Le estenuanti trattative di questi anni (perchè nel frattempo, sindaco, sono passati gli anni, tra incontri, briefing e colazioni varie) non hanno portato a nulla di fatto.
O meglio, dobbiamo spiegare bene cosa è successo: fin quando il nostro gruppo faceva parte della maggioranza, abbiamo sempre tenuto ferma la necessità (anche .in caso di rateizzazione) della presentazione di una adeguata polizza fideiussoria. Ed oggi, arriva in Consiglio, una proposta totalmente scombinata e difforme dal regolamento.
Perché questo sa fare, continua a perdere tempo …. Vi è la sensazione che si vada a tentativi, perché dobbiamo a tutti i costi affidarci ai buoni samaritani; per il sindaco c’è solo un buon pastore, la Xenus o chi per essa.
Ci chiediamo: che fine hanno fatto i garantisti del Partito Democratico?
Per quanto Ci riguarda non faremo sconti e non ci faremo piegare da nessuno.
Il nostro è un voto contrario per due motivazioni:
Per ragioni di merito: perché alienare un bene di proprietà comunale, e per giunta di quel valore, con le modalità previste, espone l ‘ente a notevoli rischi, tra cui quello, di non incassare la principale parte del prezzo pattuito.
D’altra canto, in caso di restituzione di una parte dell ‘immobile non pagato, ci ritroveremmo, con l’altra ala della struttura che è quasi impossibile da utilizzare o rivendere. Ma questo, un buon padre di famiglia che tiene a cuore i beni e i tesori di questo nostro paese, dovrebbe saperlo o quanto meno metterlo in conto.
Un’altra buona ragione per cui votiamo contro è riferita al merito di questa pseudo-operazione:si è deciso di operare una deroga al regolamento su materie che sono sostanziali.
E’ il primo Comandamento di una buona amministrazione. Anche nel caso in cui si fosse stati d’accordo nel merito di questa operazione, sarebbe stato indispensabile procedere nel rispetto dei principi fondamentali della trasparenza e delle pari opportunità per tutti gli operatori economici ovvero, modificando il regolamento e pubblicando un nuovo bando che riportasse in maniera chiara le nuove condizioni di vendita (ovviamente molto più favorevoli per i potenziali acquirenti rispetto a quelle dell ‘asta pubblica già esperita negli anni scorsi).
Questo invece è un atto amministrativo concepito da qualche comare in camera caritatis o guarnito da sapienti mani di chef esperti. Come dicono a Napoli “aumm aumm”.
E noi siamo qui per ricordarvi di quanto non è stato fatto per tutelare il nostro Comune. Non ci arrendiamo, chiediamo ancora trasparenza e verità.
D’altronde guardando come viene rappresentato il Bilancio, tirando le somme, si evince che per ripianare il deficit di bilancio si utilizzano dai proventi della vendita del Centro Servizi soltanto la cifra di circa €800.000.00.
Cioè mi spiego meglio. Noi vendiamo un vero e proprio tesoro atripaldese (un bene del valore di oltre €2.650.000) con tutte le forzature e i rischi prima evidenziati, per ricavarne €800.000.00 che serviranno per ripianare il disavanzo di bilancio. Scusate signori, ma per queste cifre del tutto residue se si pensa al valore del bene che andiamo a mettere in saldo, non era meglio sforzarsi e trovare una valida alternativa che salvaguardasse il patrimonio comunale? Soprattutto tenendo conto che in realtà molto del disavanzo è stato coperto in altre forme, come si vedrà in occasione del punto successivo dell’ordine del giorno.
Dunque si vuol parlare di crisi? Di difficoltà dell’ente comune? La vera crisi è l’incompetenza. Lei, Sindaco, non ha più una strategia politica, spesso è arrogante e sordo, manca di progettualità per affrontare le emergenze della città, ormai vive politicamente alla giornata.
Anche in questa operazione che riguarda il Centro Servizi emergono le responsabilità di una gestione confusionaria e superficiale, concentrata solo sulla ricerca dei propri equilibri.
Siamo preoccupati per l’assoluto vuoto politico attorno a questa amministrazione. Il Sindaco farebbe bene ad occuparsi dei problemi in cui versa la città di Atripalda. La politica soltanto esibita, alla lunga stanca e si ritorce contro.
Invece la caratteristica del gruppo dell’Udc è stata quella di aver cercato di amministrare “sempre” nell’interesse del territorio e continueremo a farlo.
I cittadini di Atripalda sanno di poter contare sul nostro fermo impegno. Noi lavoriamo per il bene della nostra città e non per i celati interessi dei privati.
Dimitri Musto
Capogruppo consiliare Udc
BRAVO MUSTO.
cons. musto quello che dice si potrebbe anche condividere, il dubbio che viene è quello di chiederti a te e al tuo gruppo, come mai solo oggi vi accorgete che questo è il sindaco. E’ diventato incapace tutto d’un tratto o prima vi faceva comodo?
9 a 8 palla a centro.
Adesso bisogna stare molto attenti.
“Lei sindaco non ha strategia politica, manca di progettualità, vive alla giornata”.
Quando mai ha avuto competenza amministrativa nella gestione di un ente comunale sul piano economico e strutturale?
Sulla politica invece non sono d’accordo, ma la mossa di passare dall’UDC a SC, e poi mettere tre piddini nella sua giunta, è palesemente indice di un’alta aspirazione…
cons.musto ma lei è cons,comunale ad atripalda o dove vive ma quando si è candidato nel vostro programma elettorale/amministrativo non c’era la vendita del centro servizi.