Scippo Abellinum, nell’udienza del 29 ottobre si deciderà sulla costituzione di parte civile del Comune
Pubblicato in data: 16/10/2014 alle ore:09:07 • Categoria: Attualità •E’ fissata per il 29 ottobre la nuova udienza al tribunale di Avellino sullo scippo di Abellinum nella quale si deciderà sulla costituzione di parte civile del Comune del Sabato.
Dopo il rinvio della prima e seconda udienza, mercoledì prossimo si terra una nuova seduta del procedimento penale avviato dalla Procura nel giugno 2012 contro la famiglia Dello Iacono per danneggiamento del sito archeologico.
Il nuovo rinvio è stato disposto dal magistrato Paolo Cassano, giudice monocratico titolare del processo, che a seguito di gravame proposto dalla difesa degli imputati, nell’udienza dello scorso 9 ottobre si è astenuto dalla trattazione in quanto era già a conoscenza degli atti processuali perché componente del Collegio del Riesame.
Cassano ha rimesso così gli atti al Presidente del Tribunale, dottor Michele Rescigno, che procederà a designare un nuovo giudice monocratico in sostituzione.
Nessuna recusazione quindi per il magistrato avellinese, così come erroneamente riportato nella cronaca giudiziaria del giorno dopo, di cui invece sono note e riconosciute da tutti doti di imparzialità ed obiettività.
Il processo, che vede imputati i fratelli Dello Iacono, prende il via dall’azione posta in essere dalla magistratura avellinese, allora diretta dal procuratore capo Di Popolo che con il Pm Patscot, i militari del Nucleo Tutela Culturale di Napoli e della sezione Pg della Procura, apposero i sigilli per sequestrare l’intero sito archeologico (circa 250mila metri quadri estesi per 25 ettari comprese le mura perimetrali). Un sequestro preventivo dell’area della Civita che portò ad indagare i proprietari per il reato di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale, a seguito della sentenza del Tar di Salerno che nel maggio 2011 aveva riconsegnato i terreni di via Manfredi alla famiglia Dello Iacono.
Nel procedimento la giunta Spagnuolo ha da tempo deciso di costituirsi parte civile. Alla base della costituzione c’è il danno ricevuto per l’abbandono del sito dal momento che i lavori di riqualificazione del parco archeologico, per il primo lotto, sono in cofinanziamento con il Comune del Sabato, nella misura del 5% del totale. Ovvero circa 200mila euro sugli oltre tre milioni ed 800mila euro.
“Nell’udienza del prossimo 29 ottobre – spiega il legale del Comune, avvocato Maria Spina – procederemo a costituirci parte civile sostenendo tali ragioni per le quali secondo noi il Comune è legittimato ad intervenire. Toccherà al giudice valutare se siamo o meno legittimati perché il Comune non è indicato come parte offesa“.
Una lunga querelle aperta tra Soprintendenza e famiglia dello Iacono alquanto ingarbugliata segnata da sentenze, ricorsi, carte bollate, espropri e risarcimenti, marcia e sit-in di protesta dinanzi ai cancelli d’accesso del parco di via Manfredi rimasti inesorabilmente, a tutt’oggi, chiusi al pubblico da un lucchetto.
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