Variazioni al Bilancio domani in aula con il nodo alienazione Centro Pmi
Pubblicato in data: 17/12/2014 alle ore:11:30 • Categoria: Attualità, Comune •Variazioni al Bilancio di previsione 2014, si torna in Consiglio domani sera nell’ultima seduta del 2014. Un riunione del Parlamentino cittadino convocata con urgenza dal sindaco che vedrà in discussione, oltre alle interrogazioni, interpellanze e mozioni delle minoranze, anche la ratifica della delibera di giunta n.206 del 27 novembre 2014 su alcune variazioni al Bilancio di previsione 2014 e pluriennale 2014-2016, che erano state rinviate dall’aula durante l’ultima assise.
Proprio al Bilancio si intreccia la vendita del Centro Servizi alle Pmi alla casa farmaceutica “Xenus Srl” per il risanamento economico-finanziario dell’ente comunale. Alienazione approvata in uno degli ultimi consigli comunali con un voto risicatissimo. Appena 9 consiglieri comunali (compreso il sindaco) a favore e ben 8 contrari, una vittoria che ha evidenziato il precario equilibrio con cui l’Amministrazione è chiamata a fare i conti dopo lo strappo dell’Udc che si è andata ad aggiungersi con il voto contrario a Fi, Psi e Piazza Grande.
Si attende ancora la firma dei due contratti predisposti dal notaio Fabrizio Pesiri ed approvati dal responsabile del settore Finanze, dottor Paolo De Giuseppe per complessivi 2.651.000 ,00 oltre interessi, secondo il piano di ammortamento approvato dal Consiglio Comunale, con la vendita dell’immobile suddiviso in lotti. Lo “schema di atto n.1”, relativo alla vendita del sub 1,piano terra, particella 1569 foglio 1 per l’importo di euro 663.960,00 con pagamento immediato al momento del rogito mediante gli assegni circolari non trasferibili con il possesso della struttura che verrà trasferito alla parte acquirente entro trenta giorni, libera da persone e da cose.
Lo “schema di atto n.2”,relativo alla vendita del sub2 , 3 e 4- piano interrato, piano terra e primo piano, particella 1569, foglio 1, per 1.987.044,00 con pagamento immediato di 20mila euro mentre la restante parte, maggiorata di interessi al 2,30% con sistema alla francese (per complessivi € 2.051.967,14) verranno corrisposti in 24 rate: le prime 23 rate dell’importo costante, comprensivo di quota capitale ed interessi, di 14.127, 27 euro ciascuna, con scadenza mensile anticipata ed ininterrotta a partire da quella con scadenza novembre 2014 e fino a quella con scadenza 1 settembre 2016 e l’ultima rata a saldo, con scadenza all’1 ottobre 2016, dell’importo, comprensivo di capitale residuo ed interessi, di 1.727.039,93 euro. Per le due rate con scadenza novembre e dicembre 2014, pari a complessivi 28.254, 54 euro, il contratto stabilisce che vengono corrisposte al momento della firma mediante l’assegno circolare non trasferibile di pari importo emesso all’ordine del Comune di Atripalda. «Il notaio ha inviato gli schemi di contratto al Comune – spiega il sindaco Spagnuolo – che sono stati verificati e valutati. Sono rispondenti alla delibera di consiglio comunale. E quindi con determina di settore, si è recepito, da parte del settore patrimonio, gli schemi di contratto come predisposti dal notaio e a breve si procederà alla stipula di essi». Sui tempi per la firma il primo cittadino chiarisce: «Nel più breve tempo possibile, entro fine anno. Solo con la firma dei contratti l’azienda dovrà procedere al pagamento di un anticipo e non prima».
L’Ente venditore, come si evince dalle bozze dei contratti, «garantisce la regolarità urbanistica della struttura, il rispetto di tutte le norme legali e regolamentari vigenti in materia di edilizia, prestando ogni più ampia garanzia al fine della commerciabilità della consistenza immobiliare ai sensi dell’art. 46 del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380, per la piena conformità alla normativa urbanistica».
Ma anche qui nelle settimane scorse non sono mancate polemiche visto che il consigliere Ulderico Pacia ha denunciato l’esistenza di un vincolo paesaggistico regionale che ne impedirebbe la vendita. Le posizioni espresse finora saranno ribadite nella sessione consiliare, che si annuncia ancora una volta animata.
Il vincolo c’è ed è grande quanto una casa l’atto è illegittimo