“L’articolo quinto”…tra assenze e nuovo comandante alla cerimonia d’intitolazione della villa, nota di Lello la Sala
Pubblicato in data: 12/4/2015 alle ore:18:08 • Categoria: Lista "Piazza Grande", Politica •Più passa il tempo, più mi convinco che, nell’ arruffato ed incerto incedere amministrativo di Spagnuolo & friends, ci sia non solo la superficiale supponenza del principiante, ma –come si dice- un ‘metodo’. Carte confuse, regolamenti disattesi, derive podestarili (dove prima si sceglie intuitu personae e poi…la colpa è sempre degli altri), tra le opache trasparenze del “si fa ma non si dice” che poi, con disinvolto cinismo, …si dice e non si fa. Un ‘metodo’ finalizzato all’ occupazione sistematica e proterva di tutti gli interstizi del potere, ed alla deliberata riduzione degli spazi di partecipazione democratica, che alimenta una pubblica rassegnazione (della quale forse non ci occuperemmo nemmeno più, se non si affacciasse la consapevolezza, concreta ed attuale, che può succedere di tutto). Non si può spiegare altrimenti quello che la nostra città in questi mesi è stata costretta a subire, preoccupata, intimorita, sempre più silenziosa, persino nel chiacchiericcio virtuale dei social. Poche voci dissonanti, alcune sinceramente indignate… in un ‘contesto’ (avrebbe detto Sciascia) più rassegnato alla prudente attesa di qualcosa che dovrà venire (alla fine di questa interminabile nottata), o al silenzio complice di chi spera nei nuovi fragili potenti. E’ in questa atmosfera animata da boriose comparse, per dire, che si assegnano le funzioni di comando ed i gradi di capitano ad un ex maresciallo dei carabinieri (dal curriculum specchiato, ma senza esperienza specifica nel ruolo) che accetta (ai sensi di legge per un anno e senza stipendio); che entra formalmente in servizio, in divisa e gradi, senza aver firmato alcun contratto (insomma…sulla parola), e senza il conseguente inquadramento funzionale; privo del previsto requisito del limite di età (45 anni); senza le prescritte visite mediche che –come da regolamento- ne accertino l’idoneità. Sono certo, beninteso che queste cose si faranno, nei prossimi giorni (mi auguro al più presto), ma intanto il nuovo comandante viene pubblicamente esibito, insieme al Gonfalone cittadino, in una bella e commovente cerimonia di intitolazione della villa comunale a Don Peppe Diana (voluta tenacemente dagli scout di Atripalda). Un altro bell’esempio di applicazione dell’articolo quinto, che ha smantellato l’apparato burocratico-amministrativo comunale con atti di dubbia legittimità, invocando fantomatiche ‘riorganizzazioni’ degli uffici o più esplicitamente presunte ‘infedeltà’. Con un architetto ‘dimissionario’ dalla delicata responsabilità dell’Ufficio urbanistica, mentre si parla di Piani Casa e Puc… bazzecole) e speriamo che qualcuno vorrà vederci chiaro anche in quelle dimissioni volontarie; una vice segretaria esonerata da tutte le funzioni; un comandante della Polizia Locale ‘licenziato’ in tronco (ma ‘chiamato’ a surrogare, da posizione subalterna, funzioni di polizia giudiziaria), con singolari pubbliche motivazioni in Consiglio Comunale, che forse andrebbero approfondite.
E’ in questo ‘contesto’ che può persino succedere che nel suo intervento ufficiale (assenti il magistrato Antonio Laudati, della Procura Nazionale Antimafia ed il colonnello Francesco Merone, comandante provinciale dei Carabinieri di Avellino), il sindaco Spagnuolo Paolo non trovi di meglio, per dare sapore di ‘testimonianza’ alle sue parole di ordinaria banalità, che offrire una lunga ed inquietante citazione della recente prosa di un ex capo camorra al 41 bis. Una scelta che –dettata, immagino, dalle migliori intenzioni- è apparsa imbarazzante, grossolana, sgradevole, inopportuna…Una pena.
E mi fermo qui, per carità di patria. Non lo meritavano gli ospiti intervenuti (e tra questi alcuni amici e la sorella di Don Peppe), i numerosi cittadini presenti, ma soprattutto non lo meritavano gli scout di Atripalda e della Campania, proprio mentre con le loro coraggiose iniziative stanno dando concreta testimonianza di un robusto impegno civile e di una speranza che possa concorrere a rinnovare davvero anche la politica.
Solo per completezza segnalo anche l’assenza –ritengo ‘giustificata’- tra i relatori dell’assessore del pidì Valentina Aquino.
Lello La Sala
“Piazza Grande”
Madonna del Carmelo come vi ha pittato per bene il Prof.
Vi ha fatto nuovi nuovi elegantemente.
Bravo Prof