Buste paga gonfiate al Comune, il Giudice del Lavoro rigetta il ricorso d’urgenza sul reintegro dei dipendenti sospesi mentre l’Ufficio Procedimenti Disciplinari rinvia ogni decisione all’esito del procedimento penale
Pubblicato in data: 17/7/2015 alle ore:08:30 • Categoria: Cronaca •Buste paga gonfiate al Comune, il Giudice del Lavoro rigetta il ricorso d’urgenza sul reintegro dei dipendenti sospesi dal lavoro e li condanna al pagamento delle spese processuali mentre a Palazzo di città l’Ufficio Competente per i Procedimenti Disciplinari conclude la fase istruttoria rinviando ogni decisione all’esito del procedimento penale.
Il Giudice Unico della Sezione Lavoro e Previdenza del Tribunale di Avellino, con ordinanza a firma della dottoressa Monica D’Agostino, in data 14 luglio, ha respinto il ricorso d’urgenza presentato da tre dei quattro dipendenti indagati (V.A., I.L. e I.W. le iniziali) contro il provvedimento sindacale di sospensione cautelare dal servizio con decurtazione del 50% dello stipendio. I ricorrenti sono stati inoltre condannati anche dal giudice al pagamento delle spese di lite, liquidate in 1.800 euro. I tre ricorrenti ora avranno quindici giorni di tempo per depositare un eventuale reclamo dinanzi al Tribunale in composizione collegiale.
A presentare richiesta di reintegro al lavoro era stato l’avvocato Alfonso Maria Chieffo, legale di tre dei quattro impiegati comunali indagati per truffa aggravata in concorso e continuata, essendo tutti e quattro sospesi dal servizio in via cautelare con decisione del primo cittadino. E la decisione di ieri del giudice monocratico conferma la validità del provvedimento assunto da Paolo Spagnuolo, rappresentato in udienza dall’avvocato Ettore Freda. Nelle motivazioni, tre cartelle in tutto, il giudice monocratico solleva l’inammissibilità del ricorso che «nel merito deve ritenersi infondato in assenza del periculum in mora».
Intanto l’Ufficio Competente per i Procedimenti Disciplinari, presieduto dall’ingegnere capo Silvestro Aquino, dal capo del personale Paolo De Giuseppe e dal responsabile V settore Enrico Reppucci, ha concluso la fase istruttoria. La commissione, dopo aver proceduto alle audizioni dei quattro indagati e alla valutazione delle memorie difensive presentate, ha deciso la sospensione del procedimento disciplinare in attesa della definizione del procedimento penale n.1178/2015 con l’indagine condotta dagli uomini della Squadra Mobile di Avellino, diretti dal dottor Marcello Castello e coordinati dalla Procura della Repubblica.
Questa la motivazione alla base della decisione: «a norma dell’art.55 ter D.Lgs. n.165/01, per le infrazioni di maggiore gravità, di cui all’articolo 55 bis, comma 1, secondo periodo, l’ufficio competente, nei casi di particolare complessità dell’accertamento del fatto addebitato al dipendente e quando all’esito dell’istruttoria non dispone di elementi sufficienti a motivare l’irrogazione della sanzione, può sospendere il procedimento disciplinare fino al termine di quello penale, salva la possibilità di adottare la sospensione o altri strumenti cautelari nei confronti del dipendente».
Così come avevo previsto e anticipato.
si è giusto che i 4 impiegati sono stati sospesi, chi sbaglia paga
Questo era un esito già scontato.