Vertenza Sva alla Capaldo Spa, 55 lavoratori in sciopero ad oltranza. L’Ugl: “Violati i diritti”. Foto
Pubblicato in data: 15/10/2015 alle ore:14:15 • Categoria: Attualità, Economia •E’ sciopero alla Capaldo SpA di Atripalda-Manocalzati con un presidio permanente dinanzi ai cancelli dell’azienda.
Da ieri mattina a incrociare le braccia i 55 lavoratori della cooperativa Sva di Pontecagnano, in subappalto alla Natana Doc, che reclamano il rispetto dei propri diritti e sono in presidio permanente ad oltranza per entrambi i turni di lavoro dalle 6 del mattino alle 22 . «Una situazione complessa che necessita dell’intervento del Prefetto perché l’azienda non vuole incontrare né noi Ugl né questi 50 lavoratori che da ieri manifestano un disagio lungo dieci anni» afferma il segretario provinciale dell’Ugl, Costantino Vassiliadis durante la conferenza stampa di questa mattina cui hanno preso parte anche una rappresentanza dei lavoratori.
«Siamo stanchi di dover lavorare senza vedere rispettato il contratto, che non abbiamo mai visto e che di anno in anno ha visto cambiare la cooperativa di turno – incalza un lavoratore – lasciando addirittura buchi di alcuni mesi in cui, è evidente, che abbiamo lavorato in nero».
Di qui la richiesta al prefetto Sessa di un incontro: «Avviseremo Questura e Ispettorato del Lavoro – prosegue Vassiliadis – la situazione sta diventando esasperata davanti ai cancelli e, per tutte le chiacchiere trapelate, si rischia che il tutto degeneri». Un caso particolare poiché non si parla di mancata retribuzione, che seppur esigua c’è, ma di diritti calpestati: «tutti i diritti di un lavoratore sono calpestati da questa società e da quelle che si sono succedute negli anni, partendo dalla sicurezza, al salario, alle ore di lavoro, alla malattia, alle ferie, al Tfr, tanti anni di lotte dei lavoratori calpestati da queste aziende. In tutto questo chiediamo anche a Capaldo di voler intervenire dato che è lui il committente». Sui 130 lavoratori solo 55 al momento hanno aderito allo sciopero tra gli altri c’è chi sta firmando il verbale di conciliazione per sanare le spettanze pregresse: «danno sommette che non corrispondono nemmeno al tfr di un anno – afferma il sindacalista – per questo alcuni lavoratori si sono rivolti a noi, perché stavano avendo pressioni affinché firmassero tali verbali, un gruppo purtroppo ha già firmato, tutti loro in sciopero non lo hanno fatto e per questo stanno subendo pressioni affinché firmino».
In pratica in dieci anni si sono succedute diverse cooperative anche con riferimenti stranieri senza mai «vedere riconosciuti i diritti fondamentali dei lavoratori – spiega – non è mai stato firmato il contratto di lavoro con la Sva che non fa nemmeno capo al contratto nazionale ma al Cisal terziario di Salerno con referente Giuseppe Giannattasio». La richiesta è di vedere almeno rispettato tale contratto mentre in realtà «i lavoratori sono pagati a cottimo, da 0,11 a 0,36 centesimi a rigo di ordine che può variare da uno a mille cellulari ad esempio o da materiale piccolo a più ingombrante e pesante. In ogni caso, sono pagati a cottimo per una media di 0,015 centesimi che corrispondono a circa 6 euro lordi all’ora (4,20 euro netti). Logicamente le ore in cui non ricevono ordini non risultano pagate». Di qui il coinvolgimento dell’Ugl: «da quando ci hanno coinvolto per cercare di far rispettare tali diritti – afferma Vassiliadis – sono iniziate le rappresaglie, eppure anche se non abbiamo firmato il contratto è evidente la rappresentatività effettiva con 45 lavoratori su 130 (35%) ma stanno succedendo cose strane. Non ci vogliono incontrare per cui chiediamo chiarezza tramite il Prefetto e l’Ispettorato del Lavoro messo a conoscenza della situazione da oltre un anno e mezzo».
Ad alzare il coperchio sull’intricata questione fu il licenziamento di un lavoratore che fece un esposto alla Procura della Repubblica: «si recò agli uffici dell’Inps per chiedere la spettante disoccupazione – spiega l’operaio – ma lì non risultava. Si ipotizza un giro di buste paga fittizie date ai lavoratori, e altre veritiere date all’Inps. Chiediamo solo dignità per noi e per le nostre famiglie e per questo siamo pronti a gesti estremi. Di qui si sono registrati diversi blitz da parte della Guardia di Finanza con sequestri dei pc e dei file bedge sia ad Atripalda che al magazzino meccanizzato di contrada Santorelli e al momento sono in corso analisi incrociate dei dati per venire a capo della scottante vertenza».
Ricordo di inchieste, appartamenti a roma, carte di credito, risse ai congressi. Nella prossima vita farò il sindacalista.
Devo ancora capire con quale sindacato