Commissione per il Paesaggio, il Prc accusa: “delibera consiliare illegittima”
Pubblicato in data: 19/10/2015 alle ore:07:21 • Categoria: Politica, Rifondazione per la Sinistra •La delibera con cui il Consiglio Comunale di Atripalda ha provveduto nell’ultima riunione all’elezione, con il solo voto dei consiglieri di maggioranza, dei cinque componenti della commissione per il paesaggio è illegittima, per mancato rispetto sostanziale della L. R. n. 109/1982, nonché per violazione del principio di proporzionalità previsto sia dal testo unico sugli enti locali (art. 38, comma 6, riferito alle commissioni costituite “in seno” al Consiglio ma applicabile per analogia a tutti gli altri tipi di commissione comunale), sia, di riflesso, dallo Statuto atripaldese (art. 13, comma 1). La citata legge regionale che regola la materia impone il sistema di voto limitato (ogni consigliere può esprimere una sola indicazione) al precipuo fine di salvaguardare la rappresentanza delle minoranze. Nella fattispecie, l’assenza dall’aula, al momento del voto, dell’opposizione, non giustifica certo il comportamento da “asso pigliatutto” da parte della compagine guidata da Spagnuolo (per la quale i rapporti conflittuali con i principi di correttezza e trasparenza amministrativa sono ormai un tratto costitutivo)
Né, è da rilevare, l’irregolarità di tale disdicevole modus operandi sarebbe stata sanata dall’ ipotetico inserimento, nel novero dei prescelti (tra i quali figura, in modo non illegittimo ma inopportuno, il segretario della sezione del Pd, Malavena), di esponenti riconducibili alla minoranza, non potendo la maggioranza ingerirsi in scelte che sono di stretta pertinenza della sua controparte istituzionale. Si tratta, come è evidente, di regole di elementare democrazia, la cui violazione va censurata qualunque sia la parte politica a rendersene artefice e quella penalizzata. Nella fattispecie, la distanza siderale che, ovviamente, ci separa dalle forze attualmente all’opposizione ad Atripalda non può esimerci dal condannare l’accaduto e dal constatare, con disappunto e preoccupazione, che il PD locale si sta rapidamente adeguando al “nuovo corso” (in realtà vecchissimo) renziano, quello che sta portando avanti, con una scelta di estrema violenza e inaudito cinismo, un disegno di demolizione della costituzione repubblicana a partire dal suo principio cardine, la sovranità popolare. Ma la partita è ancora aperta: dopo il completamento dell’iter parlamentare di revisione costituzionale vi sarà, com’è noto, il referendum confermativo. E questa partita noi comunisti la giocheremo fino in fondo.
Luigi Caputo
Partito della Rifondazione Comunista – Atripalda
MI PIACE SOPRATTUTTO LA PARTE RIFERITA AL P.D.,AL NUOVO CORSO DI QUESTO PARTITO AI SUOI NUOVI DIRIGENTI.