“Elì, Elì lemà Sabachtani?”, partecipazione ed emozioni alla messa in scena della Via Crucis. FOTO
Pubblicato in data: 27/3/2016 alle ore:16:09 • Categoria: Cultura •“Quid est Veritas?”, interpretazione magistrale nella rappresentazione teatrale della Via Crucis organizzata dalla Pro Loco e giunta alla sua XX Edizione e andata in scena ad Atripalda venerdì sera.
Il tormento di un uomo, quello di Ponzio Pilato, che seppur investito da grande potere e responsabilità, nel momento decisivo non ha avuto il coraggio di dire la propria verità, è tutto racchiuso nella bravura dell’attore del Clan H di Avellino, Salvatore Mazza, che ancora una volta ha regalato momenti da brivido ai presenti. “Quid est veritas?” è l’interrogativo inquieto di Ponzio Pilato di fronte al mistero di Cristo, scritto dal giudice di Lapio Matteo Claudio Zarrella e portato in scena proprio dagli attori della Compagnia avellinese del “Clan H”.
insieme alla Pro Loco e ai tanti atripaldesi.
Le scenografie, le suggestive location storiche e i costumi d’epoca hanno fatto da cornice al racconto di uno dei momenti più significativi della storia cristiana: “La Passione e la Morte di Cristo”.
Una rappresentazione che quest’anno festeggia i vent’anni e che vanta una tradizione ultra secolare sin dal 1860. Venti anni di una storia che ha origini profondissime. In principio vi era l’Incappucciato, che su Rampa San Pasquale metteva in scena le tre cadute, tra la commozione della folla di fedeli. E’ nel 1860 che il “Pescatore” Achille Giovino a seguito di un voto per una grazia ricevuta tornò dall’America per vestire i panni dell’Incappucciato, dando così vita ad un’usanza di famiglia, un atto di fede che si tramanda da oltre centocinquanta anni, con il ruolo del protagonista, quello di Gesù, interpretato sempre dagli uomini della stessa famiglia, tramandato di padre in figlio, come devozione a Dio.
Dopo il disastroso terremoto dell’80 vi è stata una lunga pausa che è durata fino al 1997 anno in cui la Pro Loco Atripaldese ha ridato vita alla Via Crucis.
Gli altri partecipanti della rappresentazione sono il Cireneo (Enrico Giovino), la Madonna (Rosa Giovino), Pilato (Salvatore Mazza), Barabba (Fortunato Trezza), i Centurioni (Ferruccio Solimene, Mauro Esposito, Gerardo Esposito), Erode (Felice Cataldo), i Ladroni (Sabino Alvino, e Nunzio Marrone), i Sommi Sacerdoti (Luciano Picone, Modestino Minichiello, Carmine Picarello), Maddalena (Santa Capriolo), Procula (Laura Tropeano), Giuda (Andrea De Ruggiero), Pietro (Sabino Balestrieri), Matteo (Francesco De Selli) San Giovanni (Lello Labate).
Poi si è proseguiti con le cadute e la Crocifissione luogo su Rampa San Pasquale, la collina dell’antica Abellinum che sovrasta piazza Umberto I.
Anche qui momenti carichi di emozione con il Gesù interpretato dal bravo Rino Giovino.
E proprio alla storia della Via Crucis nella cittadina del Sabato si intreccia la fede e la passione della famiglia Giovino, che ha reso possibile la continuità di una così bella tradizione. Prima il bisnonno Achille, poi il nonno Pellegrino, a seguire Enrico che per anni ha interpretato il ruolo di Gesù fino al 2012, anno in cui ha passato il testimone al figlio Pellegrino.
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