L’Udc inaugura la sezione, Giuseppe De Mita: «Contro la deriva generale della politica segnata da individualismi e indecenze come qui ad Atripalda, noi il buon senso». FOTO
Pubblicato in data: 9/5/2016 alle ore:08:00 • Categoria: Politica, Udc •«Contro la deriva generale della politica segnata da individualismi e indecenze come qui ad Atripalda e ad Avellino l’Udc rappresenta il buon senso». A parlare è il vicesegretario nazionale del partito Giuseppe De Mita intervenuto ieri mattina ad Atripalda all’inaugurazione della sezione in Piazza Umberto. Accanto al deputato irpino il gruppo consiliare con Dimitri Musto, Geppino Spagnuolo e Antonio Iannaccone. A portare il saluto anche il consigliere regionale Maurizio Petracca, i consiglieri di Avellino Nicola Giordano, Alberto Bilotta e Modestino Verrengia. Tra il pubblico Michele Mastroberardino, Andrea De Vinco, Gennaro Marena, Mirko Musto, Carmine Capozzi, Gianni Solimene e i consiglieri d’opposizione Massimiliano Del Mauro, Ulderico Pacia e Vincenzo Moschella.
De Mita sottolinea il valore di inaugurare una sezione politica «un atto contro corrente perché il modo di organizzare e di vivere la politica prescinde, soprattutto in una fase come questa, dalla costruzione di luoghi e di relazioni con altri» denunciando la deriva della politica attuale «siamo reduci da un lungo percorso di preparazione delle liste in vista delle amministrative di giugno. Si vota in una trentina di comuni in Irpinia, la difficoltà è stata quella in molte realtà di costruire le liste mentre c’era sovrabbondanza di candidati a sindaco, molto spesso candidati a sindaco senza lista e senza partito. Questo è un segno della deriva che stiamo vivendo. Avere una sezione è avere un luogo per certi versi ad Atripalda non è nemmeno un fatto insolito. Devo riconoscere che la sezione di Atripalda, al di là della presenza di un luogo fisico, è stata tra le più attive, determinate ed emotiva con picchi di entusiasmo ma anche di depressione. Entrambi il segno di una presenza radicata».
Un’inaugurazione che apre la fase di preparazione delle Amministrative del prossimo anno «che va interpretata fuori dai canoni dell’esasperazione individualista, la perdita di riferimenti politici. In Irpinia se da un lato si registra questa corsa individualista di singoli che si candidavano senza avere retroterra, dall’altra parte in molte realtà siamo riusciti a ricostruire un minimo di condizione politica, mettendo insieme persone che si erano combattute per anni. E la nostra posizione politica è stata vista quella del buon senso. Una presenza dignitosa la nostra. Siamo percepiti nella scomposizione delle altre forze politiche, a partire dal Pd, come il luogo del buon senso della ricomposizione. L’auspicio che si può fare, legandolo a questa inaugurazione, che anche qui diventiamo, fuori dalle traiettorie del passato che hanno visto convergenze e divergenze, il luogo del buon senso». Chiude al sindaco Spagnuolo e all’Amministrazione che avevano sostenuto quattro anni fa: «Quello che ha perso l’Amministrazione di Atripalda, come quella di Avellino, è un minimo di buon senso: le parole devono corrispondere ad un fatto altrimenti diventiamo un amplificatore della crisi della politica». Esempio del degrado della politica attuale per il vice segretario nazionale dello scudocrociato è quanto sta accadendo in consiglio comunale ad Avellino: «una vicenda caricaturale non solo per il sindaco ma adesso per il capogruppo del Pd che era il capogruppo del primo partito di opposizione. E’ normale che la gente non voti o ritenga che la politica è una cosa indecente se chi la interpreta la fa in questo modo. Siccome ad Atripalda la vicenda politico-amministrativa, con un certo anticipo, ha avuto un che di indecenza con un sindaco che in una campagna elettorale sostiene due forze politiche poi a quella successiva un’altra ancora, noi non siamo portatori di una verità ma del buon senso e magari con l’aiuto di San Sabino ed il buon senso che ci danno le mamme che oggi festeggiano possiamo anche noi provare a fare qualcosa per questa città».
Sulla rottura ad Atripalda con il sindaco Spagnuolo: «Non abbiamo regolamenti di conti, la politica non si fa così, bisogna sempre essere sempre molto liberi nella testa e nel cuore rispetto a vicende di carattere personale che possono amareggiare. Ma la politica la si fa per provare a fare qualcosa per la propria comunità. Da questo punto di vista penso che i percorsi non siano recuperabili. Negli ultimi anni ognuno di noi ha reso evidenti alla pubblica opinione di Atripalda quale sono le motivazioni del proprio agire politico. E mi pare che da un lato ci sono motivazioni che sono tutte dentro la gestione del potere in termini indifferenti al contesto politico, alla partecipazione degli altri e alla qualità della vita amministrativa. Dall’altra parte c’è il desiderio di organizzare una posizione che riscatti Atripalda dalla condizione di deriva in cui è finita. Noi, con la sezione, partiamo da qui, per ricostruire questo legame e rapporto tra la città e le istituzioni». Su possibile alleanze:«non vorrei apparire presuntuoso ma l’Udc a tutti i livelli deve avere l’ambizione di candidare la propria classe dirigente visto che un partito è tale ed ha una propria identità e forza politica se è in grado di esprimere una propria classe dirigente all’altezza. Per cui da Atripalda a Milano la mia ambizione è di costruire una classe dirigente di tale qualità che può essere messa in raffronto con quella degli altri partiti per guidare le vicende amministrative. L’Udc non è l’ancella di qualcuno o viviamo in ragione dei rapporti di alleanza che stipuliamo di volta in volta». Non esistendo più il centrosinistra e il centrodestra «dobbiamo provare a rimettere insieme le forze politiche e quei movimenti di opinione – conclude – che hanno alla radice del proprio agire l’idea di lavorare per il bene comune e mettere al centro l’interesse generale e non il desiderio di potenza e la voglia di avere un ruolo. Da qui dobbiamo partire. Guardando il quadro politico generale, astrattamente direi che il riferimento di questo dialogo dovrebbe essere il Pd, poi con molto realismo dico pure che il partito democratico molto spesso smette di essere una possibile soluzione e diventa un pezzo del problema».
Ad avvio i saluti del segretario cittadino Ippolisto De Vinco: «oggi per noi rappresenta un giorno di festa perché iniziamo un percorso e un progetto, anche in vista delle elezioni che ci saranno il prossimo anno, per quanto la riguarda la nostra città e la nostra Atripalda che, come è sotto gli occhi di tutti, sta vivendo un momento non molto brillante».
A seguire un brindisi augurale al “Beviamocisu”.
Ma Del Mauro Massimiliano cosa c’entra con l’UDC.
Sempre la stessa musica.
se l’alternativa e’ questa …………..non ci resta che piangere povera atripalda
anche io la penso come te otto, però per mia fortuna io non sono andata a vedere questa gente non mi interessa fanno solo chiacchiere ciao