Festival dell’impegno civile, la manifestazione di Libera Atripalda e Cambia-Menti: “restare combattendo la camorra”. FOTO
Pubblicato in data: 6/7/2016 alle ore:14:15 • Categoria: Sociale •“Restare o partire”, bivio e dilemma al quale ieri sere i ragazzi di “Libera Atripalda” e dell’associazione “Cambia-Menti” hanno provato a dare una risposta. Ed il messaggio corale che hanno voluto lanciare è che esiste un Sud bello in cui vivere, che è possibile migliorare ma basta crederci.
L’occasione è stata la tavola rotonda tra le varie associazioni territoriali nell’ambito del “Festival dell’impegno civile”, la Terra di don Peppe Diana. Due le tappe irpine: la prima ieri ad Atripalda, la prossima il 30 luglio al maglificio confiscato di Quindici.
«Il festival vuole essere una possibilità d’incontro e di aggregazione per discutere sul coraggio delle scelte – spiega Antonio Di Gisi referente cittadino locale di Libera Atripalda –. Abbiamo scelto come location la Piazza degli Artisti come luogo sensibile che vuole rinascere. La domanda che ci poniamo questa sera è Partire o restare? In una società come quella attuale è molto più facile partire che restare. Certo ci vuole anche il coraggio di chi decide di andar via e mettersi in discussione su tutto, lasciando anche gli affetti più chiari. Ma noi puntiamo a restare, ma per restare servono motivazioni. E su queste stasera ne abbiamo discusso. Come Libera la nostra risposta è partire dall’impegno come partecipazione civile. Stasera abbiamo provato a creare un rete che abbia questa volontà. Ci sono tante storie in questa piazzetta, Libera, Cambia-Menti, il Forum i Giovani, Clan Orizzonti del Gruppo Scout Atripalda e abbiamo ascoltato una serie di storie interessanti, parlandoci e raccontandoci. Vogliamo continuare a sognare ma per farlo dobbiamo costruire».
Questa nona edizione del Festival nasce con l’obiettivo di promuovere e di far vivere a tutti coloro che vi partecipano i beni confiscati alla criminalità organizzata. Quest’anno l’appuntamento abbraccia il tema del “Coraggio di fare delle scelte”. «Questa festival, arrivato alla nona edizione, nasce nel 2008 con appena tre appuntamenti tutti a Casal di Principe, luogo simbolo della lotta alla camorra. – illustra il promotore Gianni Solino di Libera Caserta e comitato don Peppe Diana – Questa edizione invece vede circa 40 tappe, appuntamenti in altrettanti beni confiscati della Regione Campania. E’ una kermesse che spazia da momenti di dibattito, presentazione di libri, musica ma anche mostre e divertimento. Il vero filo conduttore di tutto il festival è la promozione dell’uso dei beni confiscati. Atripalda è un po’ un’eccezione perché non si svolge in un bene confiscato ma su un luogo pubblico, un bene comune recuperato dalle associazioni e restituito alla collettività».
La diciassettesima tappa in città, dal titolo “Il Coraggio di Restare”, è organizzata dal Presidio Pasquale Campanello di Libera Atripalda e dall’associazione Cambia-Menti. «E’ una cosa che avremmo sempre voluto fare e che ci ha sempre attirato. Ci è sembrato giusto farlo ad Atripalda anche se non c’è un bene confiscato. – dichiara Luca Guido Salomone, presidente dell’associazione Cambiamenti -. Abbiamo voluto fare rete con altre associazioni per veicolare il messaggio che insieme si può fare di più ed è più bello».Tema al centro della tavola rotonda è stato “partire o restare” raffigurato anche con un disegno raffigurante un bivio su di un telo bianco. «E’ un tema caro alla nostra associazione visto che lo abbiamo tempo fa affrontato con l’associazione Scout e che poi ha portato alla nascita di Cambia-Menti. Per noi bisogna cambiare il concetto di restare qui, provando a vedere il lato bello di restare qui senza porre l’accento solo sulle cose brutte. Esiste un Sud bello e è possibile, da migliorare certamente, però c’è bisogno che qualcuno inizi a crederci».
Al tavolo del confronto sono state portate tutte quelle realtà che nel proprio piccolo, quotidianamente, hanno scelto di essere d’esempio per gli altri, hanno scelto di investire e scommettere sul proprio futuro senza abbandonare la propria terra, bensì provando a renderla un posto migliore.
In campo anche la “Scuola di Pace don Peppe Diana”.«Come associazione puntiamo a diffondere il messaggio della pace, della non violenza, accoglienza e fratellanza legati ad una cittadinanza responsabile in nome di Don Peppe Diana – spiega la vicepresidente Lina Ingannato -. Durante l’anno facciamo diverse attività tra cui il premio artistico letterario regionale, giunto quest’anno alla tredicesima edizione». Simbolo del riscatto in città è proprio Piazzetta degli Artisti, sottratta al degrado come sottolineato da Andrea Famiglietti del Forum Giovanile di Atripalda: «noi abbiamo deciso di restare qui, anche con sacrifici e rinunce per migliorare questo paese».
Lascia un commento