Amministrative 2017, Rifondazione Comunista: “l’11 giugno diciamo NO”
Pubblicato in data: 9/6/2017 alle ore:13:39 • Categoria: Politica, Prc •In occasione delle elezioni per il rinnovo del sindaco e del Consiglio Comunale di Atripalda, Rifondazione Comunista non appoggia alcuna lista né singoli candidati presenti all’interno delle liste stesse. L’invito alla cittadinanza non è quello di disertare le urne – che denoterebbe disinteresse verso la cosa pubblica, quindi in quanto tale condannabile – ma ad esprimere un dissenso attivo votando scheda bianca o nulla. Il panorama sotto i nostri occhi è avvilente: dominano antipolitica, trasformismo (il cui campione è il sindaco uscente Paolo Spagnuolo, disinvolto scalatore di partiti), personalismo, clientelismo. La campagna elettorale che volge al termine è stata per molti versi imbarazzante: al posto dei contenuti, risentimenti personali e, soprattutto, insignificanti e stucchevoli autobiografie dei candidati. Con queste elezioni Atripalda è precipitata in una dimensione premoderna, ottocentesca, con partiti pressoché inesistenti e l’affermazione di aggregazioni di matrice notabilare prive di qualsiasi sostanza programmatica. Colpisce negativamente il ruolo giocato nella vicenda atripaldese da Sinistra Italiana, che ha ostinatamente perseguito fin dall’inizio l’alleanza con i soggetti della più smaccata conservazione locale e provinciale, per poi accontentarsi di un posto di comprimaria assoluta all’interno della lista capaldian-demitiana. Chi esce nella maniera più ingloriosa da questa storia è comunque il Partito Democratico, ridottosi a un’accozzaglia informe di individualità in lotta mortale tra loro e pertanto nemmeno definibile come un partito. Naturalmente il PRC assume fin d’ora l’impegno ad esercitare, dall’esterno, un controllo critico e, se necessario, conflittuale nei confronti della prossima amministrazione che guiderà la città, qualunque essa sia.
Luigi Caputo
Partito della Rifondazione Comunista Atripalda
Comitato Poiitico Provinciale Prc
EGREGIO sig. il Partito del Kaputo dovrebbe denominarsi pci e non della rifonadazione comunista in quanto il partito già si trova: che dire sembra un’ottima analisi sempre lucido il Luigi oltre che dotato di acume nonché un po di sarcasmo(qua la politica ene delle potee?