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Chiude la libreria “Di Paolo”, il web cancella 50 anni di storia. Il titolare Claudio: “la concorrenza di internet e supermercati è stata fatale”. Il vicesindaco Anna Nazzaro: “legata a tanti ricordi vissuti soprattutto nel periodo scolastico”

Pubblicato in data: 6/2/2019 alle ore:12:00 • Categoria: Attualità, Cultura

Dopo mezzo secolo chiude i battenti la libreria “Di Paolo” ad Atripalda. La crisi del settore, con i libri per le scuole che si posso ordinare e acquistare anche nei supermercati dando vita così ad una concorrenza sfrenata con sconti fino a raggiungere il 50%, hanno spinto a concludere l’attività. Una tradizione familiare tramandata da padre in figlio dal 1968. A gestirla il titolare Sabino con il figlio Claudio. L’altro figlio, Don Gerardo Di Paolo, superiore dell’Abbazia di San Pietro in Assisi, dal 2015 ricopre il prestigioso ruolo di direttore della Biblioteca di Montevergine. Un amore per i libri e la cultura tramandato da papà Sabino.  «Partimmo nel 1968 con tanto entusiasmo – racconta Claudio – . Siamo stati la prima libreria ad aprire in città. Purtroppo oggi il mercato va verso un altro tipo di canale distributivo, l’e-commerce e l’acquisto nei supermercati che fanno sconti al di fuori del normale del 30 o 40 per cento, naturalmente le famiglie non hanno dubbi dove acquistare». La libreria da sempre è stata ubicata in via Aversa, nello storico palazzo di famiglia. Tra gli scaffali si è respirato per decenni cultura e il profumo di libri appena stampati. Una chiusura che sta colpendo tutta la penisola, da Nord a Sud dell’Italia. Chiudono le edicole, i cinema, i negozi di musica e appunto le librerie.  «C’è amarezza certo è stata una scelta difficile – prosegue – ma quando prima si aprivano le scuole a settembre riuscivi a coprire le spese principali con la vendita dei testi. Oggi le persone preferiscono comprare su Amazon o andare al supermercato. Noi abbiamo sempre creduto in questo mestiere. Lo Stato però ci ha completamente abbandonato in questi anni. Ormai sono poche le librerie che vendono solo libri. Da quando i libri si possono acquistare nei supermercati non ci è rimasta altra scelta. Purtroppo i costi fissi ci sono e anche mantenere una famiglia con questo lavoro non era più facile. Non aveva più senso restare aperti ad assistere alla guerra tra Amazon e i supermercati». Sulla chiusura della libreria interviene anche il vicesindaco con delega all’Istruzione, Anna Nazzaro: «Alle soglie dei suoi cinquanta anni di vita, chiude la libreria Di Paolo, una delle attività commerciali più antiche e conosciute della città. Cinquant’anni di onorata carriera. Negozio gestito con serietà e professionalità dal professor Sabino Di Paolo e famiglia con il figlio Claudio. Nell’ultimo periodo su tutto il territorio nazionale è diminuito il numero di librerie, un settore in continua crisi. Forse è vero che si legge sempre meno e che è sempre più internet a soddisfare la sete di conoscenze, ma il vero problema è che il rapporto di forza tra le antiche librerie e il dilagare degli store di catene è troppo sbilanciato. Anche io sono legata a tanti ricordi vissuti soprattutto nel periodo scolastico dell’infanzia quando si andava a prendere i libri di testo che segnavano la fine delle vacanze. Tanta nostalgia per quei tempi quando entrare in libreria per scegliere un libro era una festa  soprattutto giare per gli scaffali scegliere con tanto entusiasmo il corredo per la scuola. A nome mio e dell’amministrazione lo ringraziamo per la passione e l’amore verso i libri e la cultura che ha saputo trasmettere a molte generazioni di lettori».

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