Degrado Palazzo Caracciolo, grazie alla Provincia al via intervento di pulizia da rovi ed erbacce del giardino retrostante per riaprirlo al pubblico. FOTO
Pubblicato in data: 8/6/2019 alle ore:08:00 • Categoria: Attualità, Cultura •Riportare i giardini con viali a croce di Palazzo Caracciolo all’antico splendore per renderli nuovamente visitabili. A meno di sette giorni dal convegno di sabato scorso svoltosi al Comune e promosso dall’associazione “Velecha”, così come annunciato dal sindaco e dall’assessore alla Cultura, hanno preso inizio i lavori di pulizia da rovi ed erbacce del giardino retrostante. Un intervento che si sta realizzando grazie all’interessamento del presidente della Provincia, Domenico Biancardi, che ha raccolto la richiesta dell’Amministrazione.
E così una squadra di operai della Comunità Partenio-Vallo di Lauro diretti dall’ingegnere Compatti, coordinati dal geometra Caronia dell’Utc, ha iniziato a ripulire il parco alberato con giardino all’italiana e viali a croce ubicato alle spalle del Palazzo dichiarato monumento nazionale nel 1912.
«Grazie alla disponibilità e sensibilità del Presidente della Provincia Domenico Biancardi, che ha messo a disposizione risorse umane per la manutenzione straordinaria dell’incantevole giardino all’italiana annesso all’edificio, che attualmente versa in condizioni di degrado e di abbandono, si sta provvedendo alla sua pulizia in quanto infestato da rovi, ortiche ed erbacce – illustra l’assessore alla Cultura Stefania Urciuoli -. Per questo, di concerto con la consigliera delegata al Verde Pubblico Anna De Venezia, ci siamo proposti di aprire il giardino, confidando in condizioni meteorologiche favorevoli, prima dell’estate in modo da poterlo far visitare da tutti e poter ammirare così le meravigliose opere scultoree del ‘600 del Fauno e della fontana che si presume siano realizzate dall’architetto e scultore Cosimo Fanzago. Giorni fa, dopo un primo sopralluogo, è partito l’intervento che non graverà sulle casse comunali. Stiamo inoltre puntando ad intercettare un finanziamento europeo per il recupero architettonico funzionale di palazzo Caracciolo in modo da restituire alla Città questo palazzo del tardo rinascimento, realizzato a meta del XVI secolo con una destinazione culturale. La cultura è un collante che deve creare delle reti, delle relazioni all’interno della comunità atripaldese, con le scuole e le associazioni presenti sul territorio. Conosciamo tutti le vicissitudini del palazzo che e stata residenza del principe Caracciolo. Con il terremoto del 23 novembre 1980 subì gravi danni alle strutture portanti e alla facciata e la forte nevicata nel 2012 contribuì a danneggiare l’intero complesso. Solo qualche anno fa lo si è messo in sicurezza ma per la sua ristrutturazione e riqualificazione ci vuole un cospicuo finanziamento».
«La squadra della comunità montana – conclude la delegata al Verde, Anna De Venezia – sta operando con molta celerità e ha già ripulito gran parte del giardino dove si era creato un sottobosco. E pensiamo di finire tale intervento in breve tempo».
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