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L’ex comandante della Polizia Municipale di Atripalda Salsano condannato in primo grado dal Tribunale di Avellino

Pubblicato in data: 17/9/2019 alle ore:08:21 • Categoria: Cronaca

L’ex comandante della Polizia Municipale di Atripalda Vincenzo Salsano condannato in primo grado dal Tribunale di Avellino per abuso in atti d’ufficio. Dovrà inoltre risarcire il danno al Comune del Sabato, costituitosi parte civile, da liquidarsi in sede civile.
Il Collegio giudicante, presieduto dal giudice Sonia Matarazzo con i giudici a latere dottor Calabrese e Lezzi, ha accolto così richiesta formulata dal Pm della Procura, Russo e sostenuto dal difensore di parte civile che rappresentava il comune di Atripalda. L’ex comandante dei vigili, chiamato dall’ex sindaco Paolo Spagnuolo a guidare per un anno dal 2015 al 2016 il corpo dei Vigili urbani, è stato condannato ad un anno di reclusione, pena sospesa, per abuso d’atti d’ufficio, articolo 323 c.p., non essendosi astenuto in presenza di un interesse di un prossimo congiunto, nella specie, la moglie. La vicenda risale al 13 agosto 2015 quando due agenti della Polizia municipale della cittadina del Sabato  in servizio, furono richiamati da un cittadino dinanzi al Comune che si lamentava della presenza di un’autovettura, risultata poi di proprietà della moglie dell’ex comandante, parcheggiata in divieto di sosta davanti al Comune. I due vigili constatarono i fatti ed elevarono verbale di contestazione. L’ex comandante fece ricorso, curando personalmente l’istruttoria, presentando delle controdeduzioni al Prefetto, il 12 novembre del 2015, nelle quali affermava che «effettivamente trattasi di rampa carrabile e non di marciapiede, non vi è alcuna segnaletica interdittiva».
La multa, viste le controdeduzioni, fu annullata dalla Prefettura ma la Procura ha invece sempre sostenuto che con tale condotta avrebbe procurato a sé e alla moglie un ingiusto vantaggio patrimoniale. E il pool di Pm, coordinati dal dottor Rosario Cantelmo, visti gli atti, ottenne il rinvio a giudizio dell’ex comandante per il reato di abuso in atti d’ufficio.
La nomina di Salsano è stata sempre al centro delle polemiche e dello scontro politico cittadino, con l’ex consigliere di minoranza Ulderico Pacia che ne ha più volte contestato la legittimità mentre l’ex primo cittadino Paolo Spagnuolo ha difeso la bontà e la validità della propria scelta, nonostante la Prefettura di Avellino, nel marzo del 2016, negò la qualifica di Pubblica Sicurezza all’ex luogotenente dei Carabinieri di Cava de’ Tirreni in quiescenza, scelto da Paolo Spagnuolo per il vertice del Comando dei Vigili con i gradi di capitano per un anno a titolo gratuito.
Il Comune di Atripalda, che è parte offesa, nella vicenda rappresentato dall’avvocato Carmine Freda, sì è costituito parte civile. L’ex Comandante dei Vigili dal 2015 al 2016, già comandante in congedo dei Carabinieri di Salerno centro, difeso dall’avvocato Giovanni Falci del Foro di Salerno, ha già preannunciato ricorso in appello.
Già nel 2018 il comandante Salsano è stato prosciolto dal Gip del Tribunale di Avellino, dottor Paolo Cassano, durante l’udienza preliminare, per un’altra vicenda sempre legata al suo periodo di comando ad Atripalda. Le imputazioni erano gravi: abuso di ufficio, calunnia, sottrazione di documenti pubblici, reati commessi nella qualità di pubblico ufficiale in danno di un luogotenente della Polizia Municipale di Atripalda. L’esito della udienza è stato il completo proscioglimento dell’ex comandante da ogni accusa con sentenza di non luogo a procedere perché i fatti non sussistono. Il dottor Salsano  aveva deferito alla Procura della Repubblica di Avellino un luogotenente della Polizia Municipale che si era, dapprima rifiutato e poi di fatto aveva partecipato solo “virtualmente” ad un sopralluogo dell’Ufficio Tecnico del Comune volto per verificare l’esistenza o meno di gravi illeciti edilizi commessi da in una attività commerciale di Atripalda. Il comandante, sentiti tutti gli interessati e anche il luogotenente che aveva fornito la sua versione dei fatti, aveva chiesto che si verificasse da parte dell’Organo Inquirente, se vi fossero stati “comportamenti penalmente” rilevanti. Salsano si è trovato poi sotto processo. Processo da cui è stato prosciolto.

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