Sicurezza urbana ad Atripalda, i consiglieri del gruppo “Noi Atripalda” scrivono al prefetto
Pubblicato in data: 3/8/2020 alle ore:15:50 • Categoria: Attualità, Politica •Esposto al prefetto dei cinque consiglieri comunali del gruppo “Noi Atripalda” per quanto riguarda gli ultimi episodi di violenza che hanno colpito la cittadina del Sabato. In questa lettera l’accusa che viene posta nei confronti del sindaco “colpevole” secondo il gruppo consiliare, di “aver osservato su tali episodi assordante ed imbarazzante silenzio”.
Premesso
- che nelle ultime settimane la città di Atripalda è stata interessata da numerosi fatti che pongono la cittadinanza in uno stato di ansia e timore: futi auto, furti in appartamento, ma soprattutto, furti di biciclette consumati ai danni di ragazzini impauriti e indifesi;
- che qualche giorno fa si è giunti all’apice dell’escalation degli atti delinquenziali, quando nel luogo più sicuro della città, Piazza Umberto I, sicuramente affollato, tenuto anche conto delle temperature calde che hanno interessato l’irpinia, un gruppo di bambini è stato aggredito da un uomo in stato di alterazione;
- una bambina è stata, addirittura, costretta a ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso del nosocomio di Avellino.
Ritenuto
- che al cospetto di tali accadimenti, nessuna azione è stata posta in essere dal sindaco, nonostante la competenza in materia di sicurezza pubblica, le sue funzione, riconosciute dalla legge, di polizia giudiziaria, di vigilanza sull’ordine pubblico ed il potere di adottare ordinanze urgenti in caso di pericolo per l’incolumità dei cittadini;
- in verità, la cittadinanza non ha ricevuto nessun segnale di interessamento al problema da parte del primo cittadino, che ha osservato su tali episodi assordante ed imbarazzante silenzio;
chiedono
il suo autorevole ed urgente intervento volto a garantire che, soprattutto in questo periodo estivo, i nostri ragazzi possano socializzare e divertirsi con la spensieratezza tipica della loro età e i loro genitori, che oggi sopportano una sensazione di impotenza e rabbia, possano nuovamente essere cittadini liberi in una città sicura.
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